Prima di partire per il nostro giro del mondo e’ stata d’obbligo una visita dal nostro medico di famiglia per ottenere le necessarie informazioni sulle vaccinazioni di viaggio da effettuare prima della partenza (in alcuni paesi alcune vaccinazioni sono obbligatorie per ottenere il visto d’entrata).
Ciò che ci ha lasciati perplessi non sono state le numerose vaccinazioni che ci venivano raccomandate bensì quella lista infinita di “cose da evitare” o le precauzioni per “viaggiare sicuri” che l’infermiera ci ha consegnato e, apparentemente preoccupata, meticolosamente letto una ad una.
Non stiamo a travolgervi con l’interminabile elenco di cose da non fare ma questo è solo un assaggio delle molteplici raccomandazioni:
- proteggersi sempre dalle punture di zanzara indossando un abbigliamento chiaro che copra braccia e gambe ed applicarsi spesso un repellente contro gli insetti;
- evitare la sovraesposizione al sole;
- mangiare sempre cibi cotti e caldi, evitando quindi carne e pesce crudo;
- evitare di mangiare cibo dalle bancarelle di strada (lo street food);
- evitare di mangiare frutta e verdura crude, a meno che non vengano lavate con acqua di bottiglia o sbucciate;
- bere solo bevande “sicure”: acqua in bottiglie sigillate e acqua bollita;
- niente cubetti di ghiaccio nelle bibite;
- “mai, mai” dimenticarsi di lavarsi spesso le mani;
- bere molta acqua;
- portare sempre con se un kit di primo soccorso;
- praticare sesso sicuro (ehh?? di certo non è il tipo di turismo che avevamo in mente di fare in Tailandia.. ).
Non posso negare che questa lista ci abbia mandati un pò in paranoia (soprattutto Chris che diciamo è leggermente ipocondriaco… sapete quelli che si immagino di avere tutte le malattie più inimmaginabili) e ci ha fatto riflettere se saremo stati in grado di goderci completamente il viaggio senza essere ossessionati da tutte queste restrizioni.
Naturalmente, volevamo viaggiare con la massima sicurezza, onde evitare di trascorrere 3 giorni in bagno (inevitabili?!?) o in una stanza d’albergo con i crampi allo stomaco ma la cultura di un luogo passa anche dalla cucina e, soprattutto se si viaggia per un lungo periodo, lo street food – il cibo dalle bancarelle di strada – o da quei ristoranti che chiamarli “spartani” sarebbe una parola grande fa parte del viaggio.
Alla fine un viaggio va gustato no? Voi che dite??
Foto credit ©TomasM2009
[…] cosa più importante penso sia cercare di minimizzare i rischi e viaggiare con un minimo di buon senso. Pre-trip […]
A me finora è andata bene senza esagerare con le precauzioni ma usando solo un po’ di buonsenso…come avrei fatto a casa 😉
@Silvia, hai perfettamente ragione. Anche noi alla fine ci siamo fidati sempre del nostro buon senso e ci è andata sempre bene senza rinunciare a nessuna esperienza (in un anno di viaggio solo Chris ha passato un paio di giorni con il mal di pancia, tutto qua 😉 )