Langhe: regione del Piemonte tra le province di Asti e Cuneo, è dove l’occhio si perde tra i noccioleti, dove la rete dei filari di viti pettina le colline acconciandole a festa, dove i sapori di una terra dal passato contadino creano un’armonia che ispira ed ha inspirato poeti e scrittori come Pavese e Fenoglio.
Ogni stagione dell’anno ha la propria parola chiave: panorami, movimento e l’immancabile tartufo .
La primavera delle Langhe è un dolce sali e scendi di sensi e di emozioni, tra colline in fiore baciate da un tiepido sole, dove il fumo denso del fuoco del contadino brucia quasi a rappresentare un nuovo inizio.
Nelle Langhe non ci si può annoiare, basta infilarsi le scarpe da trekking o inforcare una montainbike per immergersi nella natura percorrendo i diversi sentieri. Per voi centauri o automobilisti le strade delle Langhe sembrano essere disegnate per emozionare e ad ogni angolo si aprono panorami da cartolina pronti per essere fotografati.
Sin da piccolo i castelli mi hanno sempre affascinato, sembra siano tutti avvolti da quell’alone di mistero proveniente da un passato tutto da scoprire e nelle Langhe ogni panorama è dominato da uno di essi. Attorno ai castelli delle Langhe ci sono degli itinerari che vi potranno intrattenere per molto più di un weekend: il castello di Serralunga d’Alba, quello di Grinzane Cavour, il Barbaresco, il castello di Govone o quello degli Alfieri sono tra questi.
Nel cuore delle Langhe sorgono due città simbolo di questa zona: Alba e Barolo. Chiamata la “città delle cento torri“, Alba ha una lunga storia alle spalle, resti romani affiorano sotto il centro storico medioevale caratterizzato da piccole botteghe, pasticcerie ed enoteche dai vini locali davvero speciali. Ma la città è famosa in tutto il mondo anche per il tartufo bianco d’Alba al quale ogni ottobre viene dedicata una fiera.
Come il suo omonimo vino, anche il piccolo borgo di Barolo ha origini antiche. Le case del centro sono allineate ai piedi del Castello Felletti oggi sede dell’Enoteca regionale del Barolo ma soprattutto del WiMu, il Museo del Vino, non poteva che sorgere qui. L’ideatore di questo museo è Francois Confino, lo stesso artista che ha curato il Museo del Cinema di Torino. Il poco tempo non ci ha lasciato spazio per una tappa qui ma molti ci hanno parlato bene del WiMu che, più che un museo, sembra essere un’esperienza sensoriale entusiastamante – ma senza berlo – nella storia del vino che ha reso nota questa città in tutto il mondo. Avendo visto il Museo del Cinema non potrebbe essere che così.
Quando poi il sole perde il suo tepore e le colline vengono coperte da una leggera nebbia è ora di trasformarsi in pellegrini enogastronomici: la zona delle Langhe è un tripudio del gusto e di prodotti locali come l’immancabile battuta di Fassona, il vitello tonnato, i maccheroni del ferretto (così chiamati perchè per dar loro forma la pasta viene rotolata usando i comuni ferretti da calza) o il guanciale di manzo al barbaresco il tutto accompagnato da grandi vini come per l’appunto l’immancabile Barolo e il Barbaresco.
E cosa c’è di meglio che concludere una giornata immersi nelle colline delle Langhe, abbandonandosi piacevolmente al senso di tranquillità, per poi lasciarsi inebriare dai sapori e dai vini locali?
Dove dormire
A 15minute d’auto da Alba, a Benevello, il Relais Villa d’Amelia è proprio il luogo dove fare tutto ciò.
Antica residenza ottocentesca, elegantemente decorata, dopo tutto quel guidare in auto tra le colline delle Langhe qui potrete dedicarvi al dolce far niente, accomodandovi nel giardino interno, rilassandovi nella piccola aerea wellness dell’hotel o stando in ammollo nella piscina esterna panoramica.. tranquilli, è riscaldata e vi assicuro che si stava da Dio.
E visto che ci stiamo coccolando perché scomodarsi per la cena quando ti aspettano le delizie dello chef Damiano Nigro.
1 stella Michelin, nel menù del Ristorante Gastronomico c’è da lasciarsi tentare dai sapori di terra delle Langhe, a quelli di mare della vicina Liguria ma rivisti con quel twist di creatività che lasciano intravedere le origini pugliesi dello chef stellato.
Non vi faccio l’elenco di quello che abbiamo gustato ma era tutto squisitamente over the top, a partire dall’antipasto con il vitello tonnato che si scioglieva in bocca. Se vi ho incuriosito qui trovate il menù.
Non sarà cheap, ma ogni tanto è bello concedersi un weekend da favola e a Villa d’Amelia potete contare su tutto il fascino e le attenzioni di un relais di charme e tutto il gusto di queste terre, e poi potrete sempre optare per il bistrot ;P
Chris! Mi colpisce molto il panorama dei luoghi che hai descritto, il contrasto tra il cielo, le colline e la campagna sottostante, sarà anche merito del tempo incerto ma di sicuro i colori sono meravigliosi.
Una zona che conosco poco e che dovrò sicuramente approfondire.
Altra cosa che mi ha colpito…I piatti spettacolari che hai fotografato, che sicuramente potrebbero far venire la voglia di visitare queste zone anche a qualche pigrone che non vuole indossare le scarpe da trekking, o per chi, dopo un lungo trekking vuole recuperare le calorie consumate!
Complimenti!
Ciao Matteo, le Langhe offrono dei panorami davvero incantevoli e penso che ad ogni stagione il territorio cambi aspetto ma non per questo diventi meno bello. Di piatti tipici ce ne sono molti e mentre scrivo penso alla battuta di Fassone che per me è diventata come uina droga :-). Grazie mille per il tuo commento e per i complimenti che fanno sempre molto piacere!!
Un wekkend nelle Langhe ci sta tutto, sei stato in un posto fantastico che conosco bene, ottime dritte!