Diaro di viaggio in Nuova Zelanda: l’Isola del Nord

Non potevamo lascire la Nuova Zelanda senza visitare anche l’Isola del Nord. Dopo aver passato  3 settimane  in un viaggio itinerante nell’ Isola del Sud cresceva la nostra curiosita’ di vedere l’ ” altra meta’ ” della Nuova Zelanda.

Quando incontravamo altri viaggiatori backpacker discutevamo del piu’ e del meno e dopo alcuni scambi di “dritte”, (come sempre avviene tra backpacker), chiedevamo:” ma come e’ l’ Isola del Nord”? Beh, la maggior parte di loro rispondevano dicendo che l’ Isola del Sud era piu’ bella ma senza realmente spiegarci il perche’. Per farci un’idea dovevamo per forza vederla con i nostri occhi ed abbiamo quindi deciso di “riservare” 2 settimane per esplorare questa parte della Nuova Zelanda, da Wellington a Cape Reinga, prima di rientrare ad Auckland per il nostro volo per Sydney.

Ci sono bastati pochi giorni per capire che l’ Isola del Nord è molto piu’ popolata di quella che avevamo appena lasciato e, in un certo senso, la maggiore presenza dell’uomo ha deturpato il territorio modificando i panorami incontaminati a cui eravamo ormai abituati. Comunque non ci siamo ne demotivati e ne la nostra voglia di esplorare questa terra è diminuita.

Wellington
 krissyb

Visitare le citta’ non era l’obiettivo del nostro viaggio in Nuova Zalanda ma Wellington era una tappa obbligatoria – anche perchè unico sbarco prendendo il ferry da Picton 😉

Capitale della Nuova Zelanda, Wellington non è però una citta’ frenetica, anzi, l’atmosfera che si respira è piu’ come dire… “artistica” ed i suoi abitanti ci apparivano ospitali e cordiali. Da non perdere  e’ il museo “Te Papa Tongarewa” dove potrete capire di piu’ della storia di questo continente e della popolazione Maori che abitava queste terre molto prima dell’arrivo dei “bianchi”.

Dopo una breve sosta cittadina anche per riforninci di viveri, la seguente tappa del nostro itinerario ci portava  in un luogo piu’ naturalistico: il Tongarino National Park. Dopo aver intrapreso il sentiero che ci avrebbe guidato alla scoperta di 3 vulcani attivi, delle grosse nuvole grigio scuro che occupavano da qualche minuto la scena, hanno deciso di scaricare tutta la loro potenza creando una vera e propria tempesta di neve. Totalmente infreddoliti e un po’ impreparati ad affrontare il freddo pungente, abbiamo deciso di ritornare indietro. Durante il cammino di ritorno pensavamo al nostro “furgone/casa” come un miraggio e quando finalmente l’abbiamo raggiunto, il riscaldamento (al massimo) per ore non era riuscito ad attenuare il dolore che sembrava si propagasse all’interno delle nostre ossa.

Lake Taupo
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Come dei buoni backpacker non ci potevamo fermare e dopo tutto questo freddo che cosa c’e’ di meglio delle acque termali? Detto fatto, dopo aver guidato fino al lago Taupo, (il piu’ grande specchio d’acqua dell’intera australasia di 615 kmq) la nostra priorita’ era quella di rigenerarci. Ricordo il momento nel quale ci immergevamo nell’acqua a 38 gradi che avvolgeva i nostri corpi indolenziti, l’odore sulfureo, la bassa nebbia che ricopriva lo specchio d’acqua termale e la sensazione di benessere… che fu interrotta dalla voce del custode che ci invitava ad uscire perche’ doveva chiudere! Eravamo del tutto lessi ma una sensazione di relax cosi’, non l’ho mai piu’provata in nessun’altra zona termale.

Rapid Waikato River
 Abaconda featured by : Slightly Pear Shaped

Con una marcia in piu’, la nostra costante voglia di esplorare posti nuovi ci ha portato alle cascate “Huka Falls”. In prossimita’ del fiume Waikato, un sinistro rumore come il ruggito di un leone sovrapposto al rombo di una moto Harley ci dava il benvenuto. Al  fiume, i nostri occhi non potevano credere a cio’ che vedevano: la corrente era incredibilmente potente, il colore azzurro dell’acqua sorgiva si poteva a malapena intravedere perche’ l’agitazione delle acque era tale da trasformare il fiume in un’enorme rapida bianca e spumeggiante. Arrivati in prossimita’ della cascata Huka ci siamo resi conto dell’enorme portata d’acqua di questo fiume. La cosa impressionante non era tanto l’altezza  della cascata quanto la quantita’ d’acqua che veniva letteralmente spruzzata a valle. Mai prima di allora ho avuto la sensazione di quanto la natura puo’ essere forte e distruttiva e di quanto impotente sia il genere umano di fronte a tanta forza.

5 Commenti

  1. Ciao Chris,

    grazie per la tua visita nel mio blog e grazie per avermi fatto conoscere questo bellissimo blog!

    Se con mio marito ci decideremo a fare un viaggio in paesi lontani, saprò dove andare a cercare un pò di spunti e info utili :o)

    Complimeti davvero!

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