L’India è un paese molto vasto per cui chiunque la visiti per la prima volta, a meno che non abbia a disposizione molto tempo, si trova di fronte alla scelta di quale parte visitare per prima. Io ho scelto che il mio ‘battesimo indiano’ avvenisse in Rajastan, uno stato a nord dell’India molto noto anche come la ‘terra dei Maharaja’.
Si tratta di un luogo reso magico dal suo carisma che gli conferisce caratteristiche uniche al mondo. Tradizione e storia si fondono a tal punto che, in alcuni momenti, si ha come l’impressione di aver fatto un viaggio spazio-temporale. Questo paese è dotato di forti inespugnabili, di maestose “havelis” e di ricchi palazzi che l’hanno reso meta di molti viaggiatori.
Proprio per questa ragione bisogna rassegnarsi al fatto che, qualunque periodo si sceglierà per visitarlo, si troveranno sempre tantissimi altri turisti provenienti da ogni parte del mondo. Anche in questo stato esistono comunque dei luoghi meno noti, o comunque esistono modi per stabilire un contatto con la popolazione indiana e provare a capirne più a fondo la vera essenza.
A questo proposito ho pensato potessere essere utile fare una sorta di short list degli “imperdibili meno classici”, ovvero angoli di Rjastan che vale la pena non tralasciare.
I COLTIVATORI D’OPPIO
Facendo un giro per le campagne circostanti Jodhpur è possibile farsi accompagnare da un locale a visitare le case dei coltivatori di oppio. Infatti, sebbene l’utilizzo dell’oppio in India sia illegale, in questa zona sono autorizzati a coltivarlo affinché venga utilizzato per fini terapeutici. Intere famiglie si dedicano a questa attività che tramandano di padre in figlio. Io ho avuto la fortuna di essere ospitata da una di queste famiglie i quali mi hanno mostrato il processo di distillazione della bevanda a base di oppio e al rito della sua condivisione.
IL KITE FESTIVAL DI JAIPUR
A mio avviso, se ci si reca a Jaipur, la capitale del Rajastan, è d’obbligo farlo nel periodo del kite festival. Basterà infatti alzare gli occhi al cielo dal terrazzo di qualsiasi haveli per vedere migliaia di aquiloni colorati volteggiare nel cielo. Mi è stato raccontato che tutti i bambini di Jaipur attendono con grande fermento questo festival e passano molto del loro tempo per prepararsi a questa importantissima giornata. Per quanto mi riguarda è una delle immagini che più spesso mi compaiono ancora di fronte agli occhi quando penso a questo stravagante paese.
TEMPIO KARNI MATA
A mezz’ora di strada da Bikaner si trova questo tempio più noto come il tempio dei topi. Ebbene sì, ecco una delle stranezze o meglio una delle follie che si possono trovare in India. Un tempio interamente abitato dai topi nel quale si può entrare solo a piedi scalzi. Ed ecco perché rispetto ad altri luoghi del Rajasthan, questo, è un po’ meno frequentato dalle masse!
I topi del tempio sono sacri e protetti ed i fedeli fanno costantemente omaggi in cibo alle migliaia di ratti. Tutti nella speranza di essere baciati dalla fortuna con l’avvistamento di un topolino bianco, presenza molto rara tra le migliaia di topi grigi. Nemmeno a dirlo, io non sono stata così fortunata. Vano è risultato persino l’intervento di un gentilissimo indiano che mi ha accompagnata esattamente nel punto in cui lui lo ha avvistato pochi minuti prima. La fortuna non bacia chiunque e non accetta suggerimenti!
IL POZZO DI ABHANERI
Questo luogo non è mai previsto dai tour classici ma, nel caso in cui ci si sposti in macchina, mi sento di consigliarlo anche perché è sufficiente fare una piccola deviazione sulla strada che da Jaipur conduce ad Agra. Questa visita ha superato ampiamente le mie aspettative perché non pensavo che un pozzo potesse essere tanto bello. Si tratta di una struttura immensa e complessa, profonda 20 metri, le cui pareti sono composte da gradini che scendono a zig zag. Una delizia per gli occhi e sicuramente un qualcosa che difficilmente si potrà vedere altrove.
IL THE NEL DESERTO DEL THAR
A circa un’ora di auto da Jaisalmer si estende il deserto del Thar che si presenta come un’immensa distesa di sabbia e dune che si estende fino alla frontiera col Pakistan. Qui, più che il classico giro in cammello che vi verrà offerto da tantissime guide a prezzi assolutamente da contrattare, consiglio di prendersi un po’ di relax assaporando il loro the bollente in una delle bancarelle a bordo strada. Oltre al magnifico paesaggio potrete stare ad osservare gli uomini del posto che si dedicano a quello che per loro è un vero e proprio rito!
L’India è il paese degli estremi, ti pervade lentamente, mentre si è distratti ad osservarne la sua ammaliante bellezza o la sua immensa trasandatezza, mentre si resta storditi di fronte alla sfarzosa ricchezza o ammutoliti di fronte all’estrema povertà, confusi dallo sfinente frastuono o abbandonati ad armoniosi silenzi.
L’India è, in due parole, una grande esperienza di vita.
Ciao,
mi chiamo marco. starò in India 3 mesi passando anche dal rajastan.sarei interessato all’esperienza con i coltivatori di oppio.mi daresti delle dritte?tipo i nomi dei villaggi.ciao e grazie
ciao elena i tuoi post stanno facendo crescere in me la voglia di scoprire questo paese. Purtroppo anche se il mondo è grande noi viaggiatori e turisti siamo sempre ovunque ed è sempre più difficile trovare degli ‘angoli’ autentici. Visto che in Thailandia e in Malesia è stato per noi piuttosto difficile trovare dei luoghi non battuti dal turismo di massa mi fa piacere venir a conoscenza di queste attrazioni ‘off the beaten track’ del Rajasthan.
Ciao questa estate andrò anche io in Rajasthan ed ero interessata ai coltivatori di oppio…per andarci ti sei rivolta ad un’agenzia locale? è possibile arrivarci da soli? Puoi darmi qualche info in piu?!?!? Grazie mille davvero 🙂
Ciao,
Martina
Ciao! Ho fatto anche io il tour del Rajasthan. Il pozzo di Abhaneri è moto affascinante. Viene comunemente chiamato Pozzo Palazzo in quanto la struttura anticamente comprendeva stanze ed alloggi. Invece di esser costruito verso l’alto come un normale edificio, fu scavato nella terra andando in profondità per garantire frescura ai nobili che vi soggiornavano. Ora è abitato da una moltitudine di pipistrelli.