Zanzibar è un vero paradiso naturale. Una perla immersa nell’ Oceano Indiano. Ho visto dei colori su quell’isola che non avevo visto in nessun altro posto del mondo.
La prima volta che ci si trova di fronte a questo mare magnifico, non si può che restare senza fiato. Il veloce fluire delle maree regala dei veri e propri spettacoli di colori poiché il mare acquista infinite tonalità di blu che cambiano molto rapidamente. Le splendide spiagge bianche riescono a dare ancora più risalto all’oceano, rendendo il paesaggio una continua cartolina.
Ma nonostante la bellezza la si possa trovare ovunque, e difficilmente ci si possa sbagliare nello scegliere un posto piuttosto di un altro sull’isola, è bene considerare che la piccola Zanzibar offre località marittime molto diverse tra di loro. Non posso farne una top perché sarebbe molto difficile e probabilmente anche sbagliato metterle in ordine di graduatoria. Credo infatti che ognuno debba cercare il suo posto speciale, quello che risponde in modo completo alle sue esigenze che possono essere molto differenti da un individuo ad un altro. Proverò quindi a descrivere le tre zone principali così che ognuno possa capire dove scegliere di soggiornare.
LA COSTA A NORD
Le principali località situate a nord dell’isola sono Nungwi e Kendwa. In generale, questa parte dell’isola, risente meno dell’andamento delle maree e proprio per questo rende praticabile la balneazione in ogni ora del giorno. Nungwi è più grande e la maggioranza delle strutture ricettive si trova qui. Ha un centro molto turistico ma basta spostarsi nella parte più a nord per trovare un’oasi di tranquillità. Infatti, la zona vicino al faro, conserva un carattere ancora molto genuino grazie anche alla splendida spiaggia che gli abitanti del villaggio utilizzano per costruire le loro imbarcazioni tipiche, i dhow.
A Nungwui le spiagge non sono immense e le rocce si alternano a suggestive spiagge di sabbia finissima. Il villaggio è il più bello che io abbia visto sull’isola e, sebbene venga un po’ snobbbato dai turisti, a mio parere vale la pena visitarlo perché offre la possibilità di osservare più da vicino gli abitanti affaccendati nelle loro attività quotidiane.
Kendwa, più piccola di Nungwi e con un centro abitato molto meno suggestivo, si affaccia su una delle spiagge più belle dell’isola. Colori incantevoli e possibilità di fare lunghe passeggiate lontano dal caos. Con la bassa marea è possibile spostarsi tra queste due località passeggiando a piedi sulla spiaggia per circa 40 minuti. Entrambe offrono strutture ricettive che vanno dai grandi resort e villaggi a quelle più economiche adatte per i viaggiatori zaino in spalla. Molto comoda da queste località è l’escursione intorno all’isola di Mnemba per fare snorkeling.
LA COSTA A EST
Maggiormente interessata dal fenomeno delle maree, la costa ad est, in particolare la località di Kiwengwa, ospita la maggior parte dei grandi villaggi turistici italiani. Le spiagge sono molto ampie e la balneazione, sebbene un po’ più difficoltosa rispetto al nord, è quasi sempre praticabile. Anche su questa costa è possibile comunque trovare località un po’ meno turistiche come Uroa e Pongwe, le cui spiagge sono un po’ meno lunghe ma altrettanto ampie. Personalmente ho amato meno questa parte dell’isola perché, sebbene molto bella, offre paesaggi un po’ meno magnetici rispetto al nord e al sud. Le escursioni più vicine a questa zona sono quella nella capitale Stone Town, che dista un’ora scarsa, e la visita alla piantagione delle spezie, una mezz’ora di auto.
LA COSTA A SUD
La costa sud è nota soprattutto per due località: Paje e Jambiani. Frequentata maggiormente da turisti zaino in spalla e dagli amanti del kite surf, questa parte di costa è fortemente toccata dal fenomeno delle maree che trasformano il paesaggio circostante con una rapidità impressionante. Questo gioco di maree regala però i colori più belli che io abbia visto in tutta l’isola. La balneazione, per diverse ore della giornata, può risultare molto difficoltosa poiché è necessario camminare a lungo per trovare una profondità adeguata. Qui è possibile osservare più da vicino le donne impegnate nell’attività della coltivazione e raccolta delle alghe. Paje è caratterizzata da un’immensa spiaggia bianca frequentata per lo più dai kite surfer che trovano in questa località il proprio paradiso.
Jambiani, che dista circa 40 minuti a piedi sulla spiaggia da Paje, è un villaggio molto vivace le cui case di pietra si affacciano direttamente sulla spiaggia rendendo il paesaggio particolarmente suggestivo. In questa zona non ci sono grandi resort ma piuttosto strutture più raccolte e molte sistemazioni più economiche. Da qui particolarmente comode sono l’escursione nella foresta di Jozani che dista soli 20 minuti di auto e l’escursione per vedere i delfini nell’estremo sud dell’isola.
Nonostante io creda che andando a Zanzibar sia veramente difficile sbagliare, spero che queste poche righe possa essere utili a chi avrà la fortuna di recarcisi.
Anche da queste immagini vedo una grande conferma dello splendore di Zanzibar, peraltro non esente – a quel che ricordo – da tracce materiali della sua antica storia.
Grazie Elena perchè oltre a farci sognare questa meta così esotica e così paradisiaca ci dai un’anteprima molto dettagliata di cosa aspettarci dalle sua spiagge, molto utile a chi vuole organizzare un viaggio in quest’isola.
mamma mia che splendore!!! teletrasporto, ma quando ti inventeranno?!
Sognate un viaggio a Zanzibar? oh si… anche. Un artico ben dettagliato. Bel post Ele.
Adriano, ti confermo che Zanzibar infatti non è solo spiagge. In questo post mi sono soffermata su questo aspetto, ma a Stone Town le tracce materiali dell’antica storia di quest’isola sono più che evidenti!
Che bella descrizione, che belle spiagge. Mi hai fatto sognare, un giorno o l’altro ci andrò. Grazie mille per le dritte 🙂