A circa 2 ore di volo da Buenos Aires, siamo atterrati all’aeroporto di Trelew, base per effettuare l’escursione alla pinguinera di Punta Tombo e per raggiungere il giorno successivo la Peninsula Valdes, luogo in cui abbiamo potuto avvistare numerose specie animali.
Dopo un’ora e mezza di viaggio in auto dall’aeroporto, con 22 km finali di strada sterrata, siamo giunti a punta Tombo, sede di una delle più grandi pinguinere della Patagonia. Percorrendo 3 km di cammino a piedi è possibile camminare all’interno di un’area in cui vivono migliaia di pinguini di Magellano: sono alti circa 45 – 50 cm e pesano intorno a 4 – 5 kg.
A settembre, quando nell’emisfero australe inizia la primavera si possono incontrare solo esemplari maschi adulti, perché ad ottobre inoltrato arrivano le femmine, condividono con i maschi i nidi ben preparati, e a marzo tutto è pronto per la nascita dei piccoli.
L’aria che si respira è meravigliosa, ed è bellissimo perdersi nel silenzio della costa patagonica circondati da pinguini, guanachi (famiglia del lama andino) e un cielo e mare meravigliosamente uniti.
Dopo aver raggiunto Puerto Madryn, località portuale in cui abbiamo dormito (in questa città non si accettano altro che contanti, e, anche se nei locali e negozi sono esposte le targhe Visa e Mastercard, sarà difficile che esse vengano accettate per i pagamenti), il giorno seguente ci siamo diretti alla scoperta della Peninsula Valdes. Da Puerto Pyramide ci siamo imbarcati per l’avvistamento delle balene franco-australi all’interno del Golfo Nuevo. Tali balene scelgono le calme acque di questo golfo per accoppiarsi e per dare alla luce i balenotti che devono essere poi allattati per i 12 mesi successivi alla loro nascita.
L’emozione di aver visto sotto il nostro catamarano una balena dalle enormi dimensioni con tutte le incrostazioni coriacee sul dorso, e sentire da vicino la sua respirazione è stata un’esperienza indimenticabile. In un’ora e mezzo di navigazione di balene ne abbiamo avvistate davvero tante, le code che venivano in superficie e la vicinanza dei gabbiani che, non appena i mammiferi risalivano sull’acqua, si avvicinavano per cibarsi della loro carne grassa, ci hanno dato modo di realizzare foto e video davvero eccezionali, degni dei migliori documentari naturalistici.
Ma nella Peninsula Valdes le esperienze a contatto con gli animali non sono terminate. Dopo aver visitato e fatto pranzo con il famoso “cordero”, agnello patagonico, presso il Faro di Punta Delgada, abbiamo infatti percorso una lunga distesa di sabbia per raggiungere una caletta dove si trovavano spiaggiati numerosi elefanti marini.
A settembre è possibile vedere harem di 50 e più femmine che allattano i loro cuccioli vicino a un maschio dominante. Lontano da questo harem ci sono i maschi periferici che non sono ancora pronti sessualmente all’accoppiamento. Di rilevante durante questa visita è, però, non solo vedere, ma ascoltare questi animali…. Suoni che non si potranno mai dimenticare. Risalendo questa spiaggia, e dopo aver ammirato tanta meraviglia non possiamo far altro che sentire il vento che soffia inesorabile, i nostri respiri si riempiono e si appagano dell’aria mistica e nostalgica di questi posti ai confini del mondo e della replica umana, davvero un sogno.
Dopo aver percorso km e km di strade deserte, spazi immensi che rilassano e conciliano il sonno, si può ammirare la pioggia che cade dalle nuvole… sembrano meduse immobili nel mare, e il suo fondale è la terra, e noi la sua fauna…
Ecco alcuni articoli interessanti su questa terra che non smette mai di stupirmi.
Patagonia…… Che meraviglia. La vostra descrizione, le meravigliose immagini, ci hanno trasportati in queste terre, in questa parte di mondo così incontaminato, da percorre con voi questo viaggio così indimenticabile!
.Bravi, raccontateci ancora.