Quattro passi per Vicenza

Spesso da viaggiatrice incallita quale sono, sono talmente proiettata dal fascino di mete lontane da dimenticare le bellezze che offre la mia città, Vicenza.

Ma basta il tiepido sole autunnale ed un pomeriggio libero per farmi venire l’idea di fare la turista a casa mia, per riscoprire e godere della sue bellezze architettoniche.

 

Rione delle Barche

Il mio giro comincia da una delle zone più antiche e pittoresche di Vicenza, ingiustamente trascurata dai turisti che tendono a fermarsi a Piazza dei Signori, dove si respira l’aria dei tempi passati. Subito dietro la Basilica Palladiana e superata Piazza delle Erbe, si arriva al seicentesco Ponte San Michele, progetto di Tommaso e Francesco Contini, gli stessi che lavorarono anche al Ponte di Rialto a Venezia. Costruito tra il 1621 e il 1623, il ponte, elegantemente lastricato in pietra bianca con un arco a campata unica, riserva una delle più pittoresche viste di Vicenza, con il fiume Retrone che lambisce le antiche case dalle facciate color pastello.

© kebnekaise

Proprio oltre il ponte inizia il quartiere delle Barche, che un tempo rappresentava una sorta di porto fluviale delle città dal momento che qui attraccavano le imbarcazioni in arrivo da Venezia con i loro carichi di erbe e spezie. Il quartiere, che è stato restaurato di recente e reso quasi interamente pedonale, è una zona molto tranquilla dove si trovano piccoli negozi d’arte e d’artigianato, nonché delle botteghe storiche come un pescivendolo, un calzolaio e piccoli negozi di prodotti alimentari tipici, miracolosamente scampati all’epoca della grande globalizzazione.

E’ bello passeggiare per le vie del Rione per assaporare l’atmosfera della vecchia Vicenza, lontano dalle vetrine scintillanti del Corso. Quando passo da queste parti adoro fare sosta in uno dei caffè con le vetrate affacciate sul fiume, per godere di questo incantevole scorcio della città, così nascosto al via vai delle zone più commerciali.

© Luca * Rossi

Il Ponte delle Barche, al centro del quartiere, il più antico della città, è composto da quattro pilastri dalla forma appuntita su entrambi i lati sormontati da archi. Anche da qui si gode di una bella vista sul Retrone.

Nel quartiere ci sono anche alcune taverne e trattorie, dallo stile semplice e rustico, che servono i piatti tradizionali della cucina vicentina annaffiati da del buon vino. La zona è anche famosa tra i giovani vicentini per l’aperitivo serale, rigorosamente da prendere in piedi e fuori dai locali, anche in pieno inverno!

 

Il Teatro Olimpico

Proseguendo nel mio itinerario ritorno in Piazza dei Signori e mi dirigo verso il magnifico Teatro Olimpico. Nonostante sia uno dei simboli della città, il cui valore artistico è riconosciuto in tutto il mondo, è incredibile scoprire quanti vicentini Doc non abbiano mai visto il teatro all’interno, un vero peccato!

© Frengo2.0

Il Teatro, progettato dal Palladio nel 1580, l’ultima opera di questo indiscusso genio del Rinascimento che tanto ha elargito in bellezza a Vicenza, è il più antico teatro stabile moderno e ricostruisce la pianta degli antichi teatri greco-romani all’aperto.

La Cavea, la zona destinata al pubblico, è costituita da gradoni lignei disposti a semicerchio e sormontati da un colonnato corinzio. La meravigliosa fronte di scena, la scenografia lignea capolavoro dello Scamozzi, riproduce con dei sapienti giochi prospettici le vie della città di Tebe, in quanto furono create dal maestro per la prima dell’Edipo re di Sofocle del 1585, la rappresentazione che inaugurò l’apertura del teatro.

Se soggiornate a Vicenza per qualche giorno, consiglio caldamente di partecipare ad una dei tanti concerti ospitati in Teatro per godere appieno del fascino e dell’eccellente acustica di questa meraviglia architettonica. Tutto le info sono disponibili sul sito OlimpicoVicenza.it

 

Loggia Valmarana

Dal Teatro Olimpico proseguendo lungo Corso Palladio, su cui si affacciano numerosi magnifici palazzi, si arriva alla palladiana Loggia Valmarana affacciata sull’acqua della Seriola che attraversa il giardino omonimo.

© netNicholls

Il parco, ora comunale (Giardini Salvi), venne aperto sin dal 1592 al pubblico per volontà del proprietario Leonardo Valmarana. La loggia con cinque colonne di ordine dorico coronata da un frontone triangolare, un tempo era usata come luogo di incontro per gli intellettuali della città. Oggi è chiusa al pubblico ma può essere ammirata dall’entrata dei Giardini e offre uno degli scorci più romantici e pittoreschi della città soprattutto nella stagione autunnale, quando gli alberi che orlano il torrente si rivestono di mille sfumatuea di rosso e giallo.

Concludo il mio giro turistico della città avviandomi in una delle librerie del centro, perché dopo un’immersione in tanta bellezza cosa c’è di meglio che regalarsi un buon libro, ripromettendomi di ripetere presto l’esperienza di essere turista della mia città!

 

Foto preview © dvdbramhall

2 Commenti

  1. Sono stata a Vicenza alcuni anni fa, non mi aspettavo tanta bellezza. Spero di ritornare a visitarla. conservo anche un ottimo di ricordo di una certa pasticceria….

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