Viaggio in Islanda

Forse uno dei luoghi più strani che abbia mai visitato, insieme a mio fratello Andrea. Ci sono stato nel 2007 e nel 2011, partenza da Bologna, via Amsterdam con KLM ed IcelandAir, ma un utente di Blog di Viaggi, ci ha recentemente fatto sapere di nuove rotte con IcelandExpress (grazie @lillymonticone e @blogdiviaggi)

Nota per i suoi prezzi altissimi, nel 2011 ho notato un abbassamento notevole del costo della vita rispetto al 2007. Un’ isola che sorge a 200 km dalla Groenlandia, vicina al circolo polare artico.
Terra in cui gli elementi della natura si fondono, si rimescolano creando forti contrasti, dalla terra al cielo, dal ghiaccio al fuoco, dal sole alle tenebre.

La prima cosa che colpisce arrivando dal cielo è sicuramente il colore e l’andamento irregolare del terreno, per non parlare della quasi completa mancanza di alberi; il terreno è di un nero intenso e forme talmente bizzarre che se non fosse per i minimi segni di civiltà che saltano all’occhio di tanto in tanto si potrebbe pensare più ad un allunaggio che ad un atterraggio. Altro fattore con il quale si deve imparare a convivere, è il meteo: si passa da sole a nebbia, a pioggia, a vento fortissimo in poche centinaia di metri.

Esiste un’unica strada circolare la Ring Road, inizia e finisce a Reykjavík, asfaltata solamente per tratti più o meno lunghi; per il resto, meglio far pratica con terra battuta, fango, sterrato e pietre. Per entrare all’interno dell’isola, è obbligatorio essere muniti di 4×4, consigliabile avere scorte di cibo per almeno una settimana ed essere molto esperti, spesso è necessario guadare fiumi e torrenti. Scordatevi di entrare senza 4×4 (è illegale) in tal caso sarete costretti a chiamare il soccorso per farvi recuperare, ah si dimenticavo…la copertura telefonica è assente per la maggior parte dell’Isola, lungo la strada alcuni paletti segnalano il luogo in cui è possibile avere un minimo di ricezione, insomma, non perdetevi!

Ricordate, è molto difficile trovare una sistemazione per la notte, escludendo Reykjavík , Husavík ed altre piccole località, si trovano villaggi, spesso a 200 km di sterrato l’uno dall’altro, non sempre esistono strutture turistiche, alberghi, a volte si rischia di dormire in auto e spessissimo di rimanere con la fame.

La maggior parte delle attrazioni sono di tipo naturale, accessibili gratuitamente e raggiungibili in qualunque momento e, in estate, si possono ottimizzare i tempi di visita poiché la luce del sole ti accompagna fino a notte fonda. Ricordate, fate il pieno all’auto ogni volta che ne avete la possibilità!

Un rischio al quale ci siamo sottoposti, perché non ne eravamo informati: non camminate nelle enormi distese che incontrerete ai lati della strada costituite da muschi, licheni, fiori, sabbia ed innumerevoli piccole dune, perché spesso ricoprono antichi crepacci; abbiamo saputo di persone che non sono mai state ritrovate dopo esserci scivolate dentro…siamo stati davvero fortunati!
Non abbiate paura del freddo, non è poi così eccezionale in estate, si va mediamente dai 5°ai 15° (almeno quando ci sono stato io in luglio).

 Reykjavík

La capitale, tappa obbligatoria, 200.000 dei 320.000 islandesi vivono in questa città e nei suoi dintorni. Si distingue dalle altre città del Nord: l’architettura è diversa, si passa dalle tipiche case in legno (ma spesso costruite in lamiera camuffata in legno per la scarsità di questa materia prima), all’architettura moderna della chiesa Hallgrímskirkja l’edificio più alto d’Islanda, il suo campanile ricorda quasi la forma di un missile che si sta lanciando verso il cielo, stile essenziale all’interno. Il campanile, con i suoi 73mt di altezza offre una vista meravigliosa della città e dei promontori che cadono a picco sul mare.

Reykjavík, una città giovane e molto vivace, nei locali del centro si possono assaggiare piatti tipici come la Milky Whale (balena), la Pulcinella di Mare e lo Skyr un formaggio che ricorda lo yogurt, molto buono, ricetta Vichinga, ma non perdetevi lo Svarta Kaffið dove potrete gustare delle zuppe eccezionali, mai le stesse, servite dentro ad una “pentola” fatta di pane. Se vi può fare stare meglio, la razza di balene cacciate, non è in via di estinzione ed al popolo Islandese è concesso cacciarle per necessità. I locali offrono inoltre ottima birra e buona musica locale ed internazionale. L’Islanda ha dato i natali ad artisti come Björk e Sigur Rós.

Þingvellir – Geysir – Gullfoss

Poco fuori Reykjavík si raggiunge Þingvellir, il luogo in cui venne costituito l’Althing il primo parlamento al mondo. E’ un parco nazionale, patrimonio dell’UNESCO, e uno dei pochissimi luoghi sulla terra in cui è possibile osservare la zolla Euroasiatica e quella Americana, emergere dal mare per spezzare in due la terra in un fantastico Canyon. Poco lontano Geysir, località che prende il nome dal Geyser che erutta regolarmente getti d’acqua bollente che raggiungono i 60 metri di altezza, a pochi minuti l’uno dall’altro. Da Geysir non perdetevi la vicina Gullfoss, la cascata più grande d’Europa, pura arte dipinta dalla natura.

Vík -Vatnajökull -Jökulsárlón

Una località a ridosso dell’ Oceano Atlantico, fermatevi ad osservare la spiaggia lavica, completamente nera, le rocce simili a faraglioni che emergono dall’acqua e di giorno, arrampicandovi sugli scogli con molta attenzione, avrete la possibilità di fotografare la Pulcinella di Mare, curioso uccello che ricorda il pinguino, caratterizzato da un becco coloratissimo.

Proseguendo sulla Ring Road verso Nord Est si costeggia parte del Vatnajökull, la quarta massa di ghiaccio al mondo. Noi abbiamo preferito raggiungere solo i piedi del ghiacciaio, non eravamo attrezzati a sufficienza e serviva una guida, ma il panorama della vallata sottostante visto da questa posizione privilegiata e l’immensità del ghiacciaio ti fanno perdere il fiato! In pochi chilometri, si raggiunge il Jökulsárlón, un lago glaciale famoso per i suoi iceberg, che si staccano dalla lingua di ghiaccio Breiðamerkurjökull. Un consiglio: vestitevi pesante, l’aria è freddissima, e non perdetevi l’escursione con il mezzo anfibio tra gli iceberg!

Il Jökulsárlón è famoso anche per essere una delle location del film James Bond “La Morte può attendere”. Se vi piace esplorare, nei dintorni di questa zona è possibile incontrare piccoli laghetti glaciali con gli immancabili iceberg all’interno, ma attenzione, è molto facile perdersi e bloccare l’auto sulle pietre. Degne di nota le abitazioni tipiche e le case di legno con il tetto ricoperto di erba verdissima, ottima come isolante termico e per assorbire l’umidità.

Lo stavo scordando: se siete vicini alla riva ed un enorme iceberg si gira sottosopra davanti ai vostri occhi, lasciate perdere le vostre riprese e fotografie da National Geographic, perché rischierete di essere travolti dall’enorme ondata d’acqua gelida che si sprigionerà dal movimento dei ghiacci; io fermo e deciso a portare a casa un ricordo spettacolare, ho continuato a riprendere ma ammetto che non è un’esperienza che consiglio di fare a tutti, comunque la mia testardaggine è stata premiata e ne sono uscito incolume 😉

In Islanda è bellissimo passare del tempo ad ammirare gli animali allo stato brado che si incontrano lungo il percorso, come i cavalli, una specie autoctona, sono minuti, hanno crine lunghissime, spesso si coccolano a vicenda, e le capre che sono ovunque. Un altro paesaggio che mi ha impressionato? Gli enormi canyon, vallate scavate da antichi ghiacciai, sui quali camminare con molta attenzione poiché i sentieri e le protezioni sono quasi inesistenti e ci sono picchi di 100 metri ad attendervi!

 Egilsstaðir

In questa cittadina dell’Islanda dell’est, troverete un’insolita confusione, sto scherzando, si parla di un paese che raggiunge i 2000 abitanti, sul fiume Lagarfljót dal quale è possibile incamminarsi per un trekking bellissimo e semplice, di qualche ora, fino a raggiungere, tra panorami mozzafiato, burroni, torrenti e animali selvatici, la cascata Hengifoss: 118 metri di altezza, su roccia vulcanica, basaltica a striature rossicce.

Quando in Islanda, camminando in montagna, si incontra un recinto potete aprire la porta ed oltrepassarla senza problemi, è permesso, l’importante è richiuderla subito dopo il proprio passaggio, atto scontato, dovuto, ma segno di civiltà che mi ha colpito piacevolmente.

Húsavík-Mývatn – Krafla – Leirhnjúkur – Viti

Altra piccola cittadina, a Nord dell’Islanda, Húsavík , famosa per i musei sulla civiltà islandese, mi è rimasta nel cuore per i tramonti infiniti, poiché la luce non scendeva mai, in luglio, oltre l’orizzonte, per poi risalire completamente alle 3 di mattina. Impressionante come gli animali si siano adattati a dormire con la luce onnipresente del sole, la calma che si respira nella luminosa notte, osservando questi animali dormire, da l’impressione di vivere un’esperienza spettrale.

Dal minuscolo porto, partono le escursioni con piccoli pescherecci verso il mare aperto al fine di osservare le balene, i delfini (che qui sono neri e a strisce bianche), uccelli marini. Ricordate di portare scarpe alte ed impermeabili poiché con il mare mosso spesso si finisce con l’acqua alle caviglie per qualche secondo (si, in nave ci si bagna tantissimo!!!), e sicuramente vestiti caldi, in mare fa molto freddo, siamo in prossimità del circolo polare artico!

Da Húsavík si raggiunge facilmente il lago Mývatn, il vulcano Krafla ed il Leirhnjúkur (un campo di antiche colate laviche di notevoli dimensioni) sul quale si percorrono trekking leggeri su terreni “marziani”. I percorsi sono ben segnalati, la terra fuma, l’acqua dei torrenti bolle, così come le pozze di fango, inutile ricordare di non uscire dai percorsi per non bruciarsi. Consiglio vivamente di portare scarponcini da trekking, la roccia lavica è davvero tagliente, non appoggiate mai le mani a terra e non sedetevi senza prima essere sicuri che la roccia non sia incandescente.

In questa zona è possibile ammirare il Viti, un cratere vulcanico divenuto un lago per lo scioglimento dei ghiacci. Ricordate che poco lontano dal Mývatn, troverete lo Jarðböðin Við Mývatn un lago termale in cui è possibile trascorrere un paio d’ore in completo relax, ricoprendosi la pelle con i fanghi o rimanendo in ammollo nell’acqua a 40°. La definirei una piccola Blue Lagoon, una struttura sicuramente meno sfarzosa, meno estesa, ma anche meno costosa ed affollata, l’ideale per riposarsi dopo una giornata a camminare tra i vulcani.

Fiordi Occidentali

Una zona ancora meno popolata, si tratta di piccoli villaggi posti sui fiordi, oggi in comunicazione tra di loro grazie alle gallerie scavate nella roccia ma nel passato lontanissimi tra di loro, pur essendo in realtà vicinissimi.
“Paesi” molto simili, ognuno ha una storia legata alle difficili condizioni meteorologiche e alla lontananza dalla comodità delle città moderne da raccontare.

Le persone che si incontrano sono sempre molto cordiali, ma timidissime, probabilmente segno dell’isolamento. Vale la pena soffermarsi un pò di tempo per ammirare i paesaggi ancora più brulli ma sempre spettacolari, sembra di essere giunti in un’Islanda d’altri tempi.

Penisola di Snæfellsnes

Scendendo a sud, verso Reykjavík, non dimenticate di raggiungere questa penisola, caratterizzata da un territorio particolarissimo, per lo più pianeggiante ma pur sempre avvolto dai promontori glaciali. Qui le sterne artiche vi faranno compagnia, sono a migliaia! Per proteggere i pulcini, che vengono allevati nel terreno, questi uccelli attaccano ogni cosa che si muove nelle loro vicinanze, quindi se volete provare l’emozione di essere colpiti da un uccello artico…fatevi sotto, vi arriveranno molto vicini alla testa per poi virare all’ultimo momento, portatevi gli occhiali, non si sa mai.

Su questa penisola, potrete ammirare il vulcano Snæffels, famoso per essere stato menzionato da Jules Verne in “Viaggio al Centro della Terra”, e chiamato da qualcuno “La Porta dell’Inferno”; è un vulcano la cui sommità è stata divelta da una violentissima esplosione in tempi remoti. Nelle spiagge adiacenti il vulcano, è possibile camminare tra i resti del battello a vapore Epine, affondato il 13 Marzo 1948 al largo di queste coste. Parte dell’equipaggio, finito in mare, venne salvato dagli abitanti del luogo, calatisi di notte dalle scogliere con l’ausilio di corde; devo ammettere che vedere i resti del battello, abbandonati da decenni su questa spiaggia, mi ha provocato sensazioni forti.

Sempre in questa spiaggia, sono state lasciate quattro pesantissime pietre a forma sferica di 23, 54, 100 e 154kg, che servivano per testare la forza di chi si fosse voluto imbarcare come marinaio: per essere ammessi era necessario essere in grado di alzare almeno la pietra da 54 kg…mettetevi alla prova per testare le vostre doti marinaresche!

 

28 Commenti

    • Ciao!
      Non farti prendere dalla paura del freddo, non è così fredda d’ estate perchè risente della Corrente del Golfo.
      Si va dai 5° ai 15° ma anche 20° più sei vicina alla costa, meno fa freddo.
      Vedrai!

  1. Grande Matteo, anche questo post è un utilissimo resoconto del tuo viaggio!! L’Islanda deve essere davvero un posto da sogno! Solo una domanda: ma qualcuno potrebbe mai convincerti a scegliere una meta calda? 😉

  2. Eh eh a dire il vero ho attraversato buona parte del deserto del Mojave, e sono stato anche nella Monument Valley, il deserto in Texas…ma sicuramente ho poca esperienza di zone calde…dove mi porti eletrotter? Pronto a partire! 😉

  3. Matteo, i tuoi articoli parlano dello stile di viaggio che piu’ mi piace: quello dal sapore di avventura. Mi sono riletto il tuo post tipo 3 volte, sai, per continuare a sognare un viaggio che prima o poi faro’, ovviamente seguendo le tue dritte 🙂

  4. Bell’articolo e belle foto! Tra un po’ ci andro’ anche io in Islanda e terro’ ben in mente i tuoi consigli ed ovviamente le tue esperienze. PS: Non so se riusciro’ a mangiare la carne di balena pero’ 🙂

    • Ah ah Miriam! La carne di Balena…beh diciamo che uno la assaggia per curiosità, ma ti garantisco che il cibo a volte scarseggia in questo tipo di viaggio e mi avessero detto che le rocce sono commestibili…ci avrei fatto un pensierino 😉
      Comunque è una carne senza grasso, che ricorda moltissimo la nostra classica bistecca come consistenza, si capisce dal sapore che è un animale marino, ma non è di certo un pesce.
      Grazie per i complimenti e se ti servono altre info, ti risponderò molto volentieri 😉

  5. Grazie Chris! E’ qualcosa che sento dentro, maturata con gli anni, non saprei mai mettermi seduto tranquillo 10 giorni in un villaggio turistico 😉 (con tutto il rispetto per i villaggi) E’ davvero una soddisfazione essere parte della Famiglia (ormai lo dico dai, è il terzo articolo! 😉 )
    Ricevo una gran carica dai miei viaggi, ma raramente ne parlavo con le persone perchè pochi capiscono cosa significhi viaggiare davvero, molti mi danno del “fuori di testa” perchè in questi luoghi non c’è nulla! Credo invece ci sia Tutto! Tutto quello che mi piace, e trovare in questo spazio, così tante persone amanti dell’avventura, del viaggio e della vita, mi riempie di gioia. Grazie!

    • Grazie a te Matteo!!

      Certo che sei parte della famiglia di blogdiviaggi.com, assolutamente!! Ti capisco, anche io quando ho fatto il giro del mondo tutti mi davano del pazzo, soprattutto quando hanno visto le foto del furgone con le stelle hippy che ho comprato in Australia…mi avevano dato per disperso e pensavano non sarei mai tornato (anche se forse era meglio) 🙂

  6. Che bello un furgoncino da Hippy per girare l’ Australia!
    Pensa che in alcuni viaggi che ho fatto, nessuno mi poteva contattare per una settimana intera, richiamavo io quando ritornavo dall’ impresa e trovavo una zona coperta dal segnale.
    Le prime volte a casa erano un po’ preoccupati, ora…se ne sono fatti una ragione eheh

  7. Caro Matteo dopo i tuoi post, le mete al “fresco” non mi fanno più paura!!!…io amante delle mete al caldo mi sto ricredendo! a parte gli scherzi, bel viaggio, bella avventura, e il tuo racconto mi ha trasmesso un senso di tranquillità dato da quegli spazi immensi…a volte è impagabile restare lontano dal caos per qualche giorno :-)!!! Grazie

    • Cristina! Sono contagioso, mi avete scoperto 😉 Grazie mille, penso che ogni viaggio sia speciale. Si parla spesso di Mal d’ Africa, ma ti assicuro che esiste anche il Mal d’ Artico 😉
      Ho avuto modo di fare mio il significato della frase : ” Il suono del Silenzio” (The Sound of Silence) in queste zone difficilmente si sentono parole, urla, automobili, ma si sente la musica del vento, degli animali, dei ghiacci che si spezzano e dei vulcani, anche se si parla di Deserto Artico, in realtà la vita è ovunque.
      Vedrai, non te ne pentirai!

  8. […] la ring road, l’unica strada ad anello che abbraccia la maggior parte del Paese. Come ricorda Matteo (Blogdiviaggi) nell’interno disabitato dell’isola si va solo in 4×4 ed è sconsigliato a chi non […]

  9. Ciao a tutti! Il nostro amico @patrick_c tramite Twitter mi ha fatto notare un errore riportato nel mio articolo.
    La cascata più grande d’Europa non è Gulfoss ma Dettifoss!
    Grazie Patrick!

  10. Ci sono stata anni fa e il tuo post mi ha risvegliato dei ricordi bellissimi! Io ho fatto tutto il giro ma prima o poi ci torno e visito anche l’interno! 😉

    • Grazie Cristina.
      Mi è mancato davvero il tempo per potermi spingere di molto all’interno, anche se ho fatto escursioni a piedi, in varie località raggiungibili solamente con un trekking.
      Con l’auto ho coperto qualche zona interna ma solo dove permesso con l’auto che avevo noleggiato…un catorcio ahah, perchè all’epoca i prezzi in Islanda, a differenza del 2010 erano improponibili.
      Inizialmente pensa che il progetto prevedeva l’Islanda in Tenta, ma non è stato possibile per motivi logistici.
      Grazie mille per avermi letto!

  11. Ciao Matteo!
    Vorrei farti una domanda: presso quale agenzia hai noleggiato la macchina? Consigli per dove noleggiare? Grazie

    • Ciao Giorgio, io ho prenotato direttamente in Islanda, all’aeroporto internazionale di Reykjavik.
      Agli arrivi troverai le principali agenzie, tutte voci e tra di loro (se non ha cambiato posizione da quando ci sono stato io), e puoi vedere chi offre il prezzo migliore.
      Noi, come hai visto dalle foto, abbiamo prenotato una Swift ma a cause delle condizioni della strada, l’abbiamo riconsegnata un po’ ammaccata, ma penso la compagnia se lo aspettasse perché non hanno fatto una piega, d’altra parte le strade sono in terra battuta!
      Non ricordo il nome della compagnia di noleggio scelta alla fine, di sicuro, puoi risparmiare la polizza per il furto!

  12. Ciao Matteo, sono stata in Islanda nel 2007 e grazie al tuo racconto ho potuto rivivere le fantastiche emozioni provate, legate ad una terra selvaggia, ma ospitale, dove la natura e gli animali sono lasciati liberi di manifestarsi. Un unico rimpianto: non aver visitato Landmannalaugar a causa di una vettura non proprio adeguata!!!

    • Ciao Alessia, ti ringrazio.
      Credo che un paese come l’Islanda, ma questo vale per molti altri, valga più di un viaggio.
      In effetti in molte strade serve 4X4 attrezzato e una buona esperienza di guida in situazioni difficili.
      Personalmente avevo una piccolissima Swift, che ho rinconsegnato in condizioni molto critiche 😉 e, in almeno un’occasione, ho dovuto faticare non poco per sbloccare l’auto da alcune buche, fango e terreni sabbiosi.
      Ma sono convinto che hai visitato almeno 3 posti, in Islanda, che non trovi nelle guide, ma che ti hanno dato le stesse emozioni di aver raggiunto il Landmannalaugar.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.