Quando mi chiedono di parlare della mia città vado sempre in crisi; il fatto è che quando nasci in terra di confine non sai mai bene qual è la tua città.
Nasco in provincia di Lecco, nell’ultimo paese della provincia per essere precisi, proprio là dove Milano inizia a prendersi i suoi spazi: presente quella parte d’Italia che Manzoni racconta nei promessi sposi? Ecco, bazzico la zona di Renzo e Lucia, tanto per intenderci.
Forse è per questo che mi sento bene quando viaggio e che la mia dimensione è il mondo (qui Renzo non c’entra più nulla, eh, siamo tornati alla frontiera), anche se alla fine potrei tagliare la testa al toro e vendermi come brianzola. Il problema è che perderei in esotismo.
Ma torniamo a noi, perché tutto questo giro è per dire che non potrei scegliere neanche volendo tra Milano e Lecco, che da sempre ognuna mi fa compagnia a modo suo, quindi se non è un problema parlerei di entrambe.
Milano si è fatta la fama della ragazza fashion, di tendenza, con quella faccia sempre incazzata mentre ti sfila in metropolitana e neanche ti vede, che intralci e le dai fastidio. Dai, muoviti. E’ la città del business, della nebbia e dei sentimenti dimenticati in qualche posto di villeggiatura, con l’umorismo di un salmone sul banco di una pescheria.
Bene, adesso vi aspetterete quella riga in cui dico: “Invece no, Milano non è niente di tutto ciò”.
Non esiste quella riga, Milano è anche questo, come negare; ma è soprattutto una città eclettica: sa adattarsi e seguire, così finisce che si scopre che in realtà ciascuno ha la Milano che si merita, insomma, e il bello è proprio questo.
Provate ad abbandonare per un attimo il cordone di sicurezza Duomo – San Babila (dai, che tanto lì ci vanno tutti) e vi accorgerete che è così.
Perdetevi nel quartiere di Brera, tra i suoi vicoli che non sembra neanche di essere in città, fate un salto all’Accademia e provate a capire come ha fatto il Mantegna ad inventarsi una prospettiva del genere per il “Cristo Morto”.
Da lì prendetevi un tram, il 2, mettetevi comodi e guardate fuori dai finestrini fino all’inizio di Corso di Porta Ticinese.
Scendete a fare due passi in San Lorenzo, anche solo per passare sotto le famigerate colonne, che magari trovate qualche artista che si esibisce in strane performance (a me l’ultima volta non è andata troppo bene: il talento che si esibiva con la sigla di Heidi avrà avuto certamente altre doti, non quella del canto).
Continuate giù per il Corso e prima di accorgervene vi ritroverete sui Navigli, che a qualsiasi ora ci capitiate da fare si trova: io ci sono arrivata giusto giusto per l’aperitivo (vedi il caso alle volte) e ho scoperto un locale che ammetto non conoscevo, si chiama Straripa e la sua Cinquecento (vera!) in vetrina è una calamita, non si può non entrare! Poi uno dentro ci rimane perché suonano dal vivo e i cocktail sono buoni.
Che altro mi piace di questa città…la Triennale, con le sue mostre e un caffè niente male, lo Spazio Forma, che se siete appassionati di fotografia il programma è sempre interessante, e non dimentichiamo il WOW, museo del fumetto: chi come me è patito del genere non ci mette nulla a passarci un pomeriggio intero!
Il bello è che chiunque vi darà consigli su Milano vi dirà qualcosa di diverso e a quanto pare irrinunciabile: certo che Milano è una città fashion, ma fashion tailor made.
Conosco pochissimo Milano, ci sono stato spesso per lavoro, ma soprattutto per i concerti oppure per la classica gita scolastica, onestamente, non avevo mai visto questa città nell’ottica in cui l’hai descritta tu, molto interessante, penso che la prossima volta mi soffermerò per visitarla con più attenzione e, com’è nello spirito di noi viaggiatori, visitando le zone turistiche di sfuggita per raggiungere quelle che hai descritto in questo articolo, complimenti Cabiria! Grazie!
p.s.
E’ anche la città natale di Sergio Bonelli … “Giuda Ballerino!” (Cit. by Groucho – Dylan Dog)
Grazie a te, Matteo!
Sicuramente saprai apprezzare gli angoli più nascosti e sicuramente ne troverai degli altri (nel caso dimmi!!!); chi lo direbbe di Milano, ma giri per il centro e trovi una chiesa che magari non avevi mai visto prima: succede anche qui!
[…] Prima la BIT, di cui ho parlato proprio qui (a proposito: ma in quanti l’avete letto questo post?!? Pazzesco), poi la Social Media Week con un panel sulla fotografia e ieri un post su Blog di Viaggi. […]