Se penso a Bari, mi vengono subito in mente tre cose: un santo poliedrico, le chianche e la Svizzera.
Mi starete prendendo per matta e come darvi torto, ma posso provare a spiegare.
L’appuntamento con Bari è fuori dal teatro Petruzzelli, da dove ho raggiunto la città vecchia con delle guide d’eccezione (niente come farsi raccontare un posto da chi lo abita); la giornata era di quelle che le nuvole si divertono a dare una leggera striatura al cielo giusto perché non ci si dimentichi di loro, che tante volte basta poco.
Come raggiungere il teatro Petruzzelli con –> Google map
Il lungomare è da vedere e ti scorta fin su in alto regalandoti una vista che vale una sosta pensierosa su di una panchina; questa zona della città mi ha colpita per la sua connotazione direi quasi pittoresca, se posso abusare di un aggettivo: sicuramente per l’occhio è un bel modo di riposare.
Ma veniamo a noi e a quelle che sembrano le mie pazzie: dicevamo un santo poliedrico e chi sarà mai, visto che siamo a Bari.
Come raggiungere il lungomare con –> Google map
San Nicola è stato oggetto di un vero e proprio baratto che definire equo pare quasi blasfemia: definiamolo pio, con buona pace di tutte le confessioni.
A Bari, oltre alla famosissima Basilica di San Nicola, che consiglio a tutti di vedere perché è un bell’esempio di romanico, c’è anche la Chiesa di San Nicola, che non troppi anni fa è stata formalmente consegnata alla Russia: c’è da sapere infatti che San Nicola è santo anche ortodosso, e chi ha il cuore di negare una seconda casa a chi ha un doppio incarico.
A dire il vero l’incarico di San Nicola non sarebbe propriamente doppio, visto che alla fine, sotto le mentite spoglie di Santa Claus, Babbo Natale per gli amici, c’è sempre lui. Ma non perdiamoci troppo nell’agiografia, basti sapere che la comunità russa ha formalmente ringraziato per il presente con una statua che ora si trova proprio davanti alla Basilica e a posto così.
Segnalo però che nella cripta della chiesa cristiana rimangono le reliquie e, che curiosando qui sotto, ho trovato diversi fedeli ortodossi immersi nelle loro preghiere: affascinante starne a vedere ritualità e abbigliamento, che il velo per pregare da noi ormai è solo un retaggio che profuma al massimo di fine anni Ottanta, a stare larghi.
E tutto questo alla faccia delle due chiese distinte: proprio vero che la fede non ha recinzioni.
Come raggiungere la Basilica di San Nicola con –> Google map
Ma veniamo alle chianche.
Qui la situazione è più controversa, anzi, se qualcuno conosce la storia è pregato di venire in soccorso per risolvere un dubbio.
Le chianche sono quelle pietre che lastricano i viottoli di Bari vecchia; nella formazione originaria sono di due colori, bianche e nere, e non sono messe lì a caso.
Il centro storico della città è stato infatti progettato con l’intento di costituire una vera e propria prigione a cielo aperto per quei detenuti che non ci stavano nelle carceri (il sovraffollamento pare cruccio antico): venivano “liberati” qui dentro e poi chi ne usciva più. In effetti si tratta di un vero e proprio labirinto che non finisce di stupire per i suoi colori e per i pezzi di vita che sa regalare se ci si passa dentro e, a non essere galeotti, vale davvero la pena di perdersi.
Le chianche dunque erano una sorta di codice: nere nel mezzo, la strada porta verso il centro città, nere ai lati la strada porta verso l’esterno, dunque via di fuga dalle maglie di questa città, che poi perché ci si dovrebbe scappare dico io.
O forse era il contrario?
Ecco perché prima chiedevo aiuto: se c’è qualcuno che lo sa, è il momento giusto per farsi avanti (non si vince niente, eh!).
Nel frattempo uno si accontenta di lasciarsi guidare dai profumi, che davvero non mancano, e qui veniamo alla Svizzera, ovvero: Maria delle sgagliozze.
C’è da sapere che la signora è stata recensita anche dal Wall Street Journal, non vi sto quindi parlando di una vecchina sprovveduta, ma di una che ogni giorno frigge non so quante formine di polenta da vendere in sacchetti da sei ad un prezzo ridicolo: uno dice che ci vuole, intanto Maria ci ha fatto un business.
E ste sgagliozze sono pure buone: se passate nei pressi della Cattedrale fermatevi ad assaggiarle, che la signora sta proprio lì, ma dopo le 18, mi raccomando.
Ecco che c’entra la Svizzera.
C’entra perché noi da Maria ci siamo arrivati con qualche minuto d’anticipo e non c’è stato verso di farle sciogliere le braccia conserte: niente deroghe. Il rigore fatto barese, insomma.
Se dovessero prendere lo stesso andazzo anche tutte le signore che se guardi dentro le porticine che si aprono sui vicoli le vedi lì a fare orecchiette da vendere al passante (uno spettacolo, stanno nelle loro cucine con la tele accesa sulla De Filippi di turno) allorasì che Bari potrebbe essere definita una città industriale: un’industria a metà tra quella dei sogni e quella della memoria.
Quali sono le 3 cose che vi vengono in mente se pensate a Bari?
Io sono barese.I Baresi amano molto il pesce crudo (io no) ed ogni domenica mattina, sul lungomare antistante il borgo antico, gli abitanti della città vecchia lavano le seppioline ( loro le chiamano allievi) o i polpi con l’acqua di mare .I polpi poi vengono arricciati battendoli con delle mazze di legno, successivamente vengono sbattuti con forza sugli scogli e poi adagiati su dei cesti circolari (vengono venduti in alcuni negozi del centro storico) dove vengono sottoposti ad un movimento circolare. Tutte queste operazioni sono necessarie per renderli teneri.
Dalle ossa di San Nicola che riposano sotto l’ altare costruito nella cripta della Basilica , fuoriesce un liquido ,chiamato Manna.
Ogni anno il 9 maggio (fra pochi giorni) al termine della messa, la Manna viene prelevata dalla tomba di San Nicola, inserendo nella tomba una cannula in oro e argento che aspira il santo liquido.
Ormai non c’è più la differenza tra chianche chiare e scure perchè sono state distrutte durante i lavori per l’urbanizzazione del borgo ed i cultori delle tradizioni hanno protestato.
Oltre alle sgagliozze si vendono anche delle frittelle di pasta di pane chiamate popizze
Da visitare anche la Cattedrale di San Sabino in stile romanico dedicata alla Madonna dell’Odegitria la cui icona si trova in una cripta meravigliosa e da alcuni anni è visitabile anche il succorpo della cattedrale, a 5 metri di profondità.
Ciaooo
Grazie Erika!! Ma quante chicche! Ho paura che dovrò tornare a Bari molto presto, farò questa fatica!
😉
Ciao Cabiria, grazie mille per aver parlato così bene della città dove la mia mammina è nata e cresciuta. Forse non ci crederai, ma oltre a tutto quello da vedere di cui hai parlato, mia mamma conosceva anche Maria delle sgagliozze! Incredibile quanto piccolo è il mondo! Leggere il tuo articolo è stato un po’come una visita alle mie origini, perchè anche se vivo a Milano una parte di me è barese.
Ciao, Bella Bari e con questo aricolo sò finalmente cosa andare a vedere! Almeno qualcuno di onesto in internet che non ti propone offerte o articoli storpiati dalla convenienza!
Anche io consiglio di vedere la Cattedrale di San Sabino, davvero bella!
Ah, quanto bella è la città vecchia, le vie strette, le chianche bianche e nere a terra, l’atmosfera che si respira a Bari è unica!
A Bari da vedere mi è piaciuto molto anche Castel Del Monte. Ok, si trova a 70 km dalla città ma un detour vale proprio la pena. E’ un imponente e spettacolare costruzione fatta costruire nel 13mo secolo da Federico secondo. Visitare questo posto non vi deluderà! Parola di Fulvio 🙂
Allora, dato che questo è un blog con le contropalle vorrei dire una mia opinione spezzando una lancia a fovore di Bari. Innanzi tutto non sono di parte, non sono di Bari ma di Milano e prima di visitare questa città me ne hanno dette di tutti i colori tipo: stai attenta, è una città molto pericolosa, ti rubano i portafogli, ti rapiscono etc. etc.
Beh , devo dire che è una città tranquillissima, i turisti che girano con le macchine fotografiche per mano, le ragazze con le borstee a tracolla, ho chiesto ad un po’ di amiche che ci sono state che sono totalmente d’accordo con me ma allora perchè la gente continua a sparare cacchiate(per non essere volgari) ?
Io a Bari mi son fermata in crociera. Era luglio ed il calore si faceva sentire. Tra le strette vie del centro ho passeggiato guardando un po’ la vita della città, con le signore che stendevano i panni e che donavano alle vie profumi di pulito, quelle che preparavano le orecchiette fuori dalla porta di casa e la cortesia dei passanti sempre pronti ad aiutare il turista. Non so se è stato un caso, ma a me a fatto una bella impressione.