La Toscana sconosciuta: la Garfagnana

Mettete insieme una giornata di festa, una macchina e tanta voglia di viaggiare. Cosa ottenete? Un tour tra i paesini poco conosciuti della vostra regione, nel mio caso la Toscana. Quasi per caso mi trovo ad esplorare la Garfagnana.

Quest’area si trova tra le Alpi Apuane e l’appennino Tosco-Emiliano ed è ricca di piccoli borghi,  di  una natura incontaminata, di storia, cultura e ottimo cibo.

La prima fermata “obbligatoria” è  Borgo a Mozzano, famosa per il suo Ponte del Diavolo.  Il ponte dedicato alla Maddalena risale al XIV secolo ed attraversa il fiume Serchio. La leggenda vuole che, per ultimare nei tempi stabiliti l’opera, il muratore incaricato si rivolese al diavolo che, in cambio dell’aiuto per terminare il ponte in una sola notte, voleva l’anima della prima persona che lo avrebbe attraversato. Il costruttore decise di far passare per primo un cane che fu gettato nell’acqua dal diavolo, da qui il nome “Ponte del diavolo”.

Ponte del Diavolo, Toscana

Il momento più bello per visitare questo piccolo borgo è la notte di Halloween, quando l’intero paese si trasforma, si maschera per celebrare streghe e fantasmi; attori che interpretano il Passaggio del Terrore e interagiscono con i passanti e inoltre è possibile assistere ad un meraviglioso spettacolo pirotecnico.
Un unico consiglio: se decidete di passare Halloween a Borgo a Mozzano fate il possibile per arrivarci nel pomeriggio.

Proseguendo il viaggio, arrivo a Barga. Questo borgo è uno dei più belli d’Italia e per questo  il Touring Club ha deciso di assegnargli la bandiera arancione ed è anche riconosciuta come città slow. Per la sua particolare bellezza, Barga fu scelta da Giovanni Pascoli come dimora dal 1895 al 1912 e dal Teatro dei Differenti nel 1911 pronunciò il suo famoso discorso “La grande Proletaria s’è mossa”.

Il principale luogo d’interesse è il Duomo. La chiesa di San Cristoforo fu costruita in epoche diverse: l’inizio dell’opera avvenne nell’anno mille e successivamente fu ampliato e ristrutturato più volte, proprio per questo motivo all’interno vi sono elementi decorativi appartenenti a stili architettonici diversi che spaziano dal romanico a gotico. Nella cappella a destra della navata centrale vi sono due magnifiche ceramiche in terracotta invetriata attribuite ad Andrea Della Robbia.
Sedendosi sulle scale fuori dal Duomo e osservando attentamente le montagne che circondano la collina si può vedere il profilo di un uomo sdraiato, l’ Uomo che dorme. Si narra che durante la seconda guerra mondiale questo personaggio si risvegliò per liberare la città dall’attacco dei soldati.

Barga è un luogo ideale per fermarsi per assaporare qualche piatto tipico, molti dei quali hanno come base il farro, coltivato nelle vicinanze. Tra i prodotti caratteristici della Garfagnana vi è il Prosciutto Bazzone e il Biroldo, un particolare salume fatto con piccoli pezzettini di lardo e sangue di maiale.

Camminando ci si può imbattere in una classica cabina telefonica inglese, segno della pazzia dei locali? No. Molte delle persone che abitano qui hanno parenti emigrati in Scozia, proprio per questo motivo è stata donata dall’ ex  sindaco di Edimburgo una cabina telefonica rossa, tipica dell’Inghilterra.

A pochi chilometri di distanza sorge Catelnuovo Garfagnana. La piazza Umberto I è dominata dalla Rocca Aristotelica, che ospitò Ludovico Ariosto dal 1522 al 1525 in veste di governatore della provincia estense di Garfagnana. Al suo interno è possibile ammirare una serie di abiti del tempo e la camera del poeta.

Garfagnana, nel nord della Toscana

Nella stessa struttura trovano spazio piccoli ritrovamenti archeologici della zona e una serie di fotografie che ritraggono l’area durante la seconda guerra mondiale distrutta dai massicci bombardamenti dovuti alla presenza della Linea Gotica.

Altra attrattiva della città è il Teatro Comunale Vittorio Alfieri che con i suoi 510 posti a sedere è il secondo della provincia di Lucca. Costruito nel 1860 diventò un cinematografo dopo la seconda guerra mondiale per poi essere chiuso nel 1990. Dopo accurati restauri, il teatro è stato nuovamente aperto nel 2006.

Lasciando la montagna e tornando a valle,  come non fare un salto nel capoluogo di provincia dell’area appena visitata?!  Lucca, è una delle città più belle della Toscana, rinchiusa tra i suoi 4 km di mura è l’ ideale sia per chi è amante dell’arte sia per chi è amante dello shopping ma anche per chi, come me, è solo di passaggio per un ottimo aperitivo a conclusione di un breve tour; e quale posto migliore di Piazza Anfiteatro!