Montefalco è una piccola perla incastonata tra le colline umbre, tra uliveti e soprattutto tra i bellissimi vigneti che danno vita al prodotto che rendono Montefalco famosa in tutto il mondo: il vino.
Dall’alto di Montefalco, definita la “Ringhiera dell’Umbria”, si scorgono in lontananza Bevagna, Foligno, Assisi, Spello e Perugia, e non vi si trovano solo una ricchissima storia e suggestivi paesaggi ma anche un crescente turismo enogastronomico dovuto soprattutto alla produzione del Sagrantino DOCG, un vino che nasce da uva particolarmente ricca di tannini.
Nel periodo estivo e fino al 27 ottobre, la città si infittisce di eventi (promossi dall’associazione “La Strada del Sagrantino”) che portano alla scoperta delle tradizioni, dell’arte e dell’enogastronomia locale, ed è proprio del vino e anche dell’olio che vi voglio parlare in questo articolo in un giro tra le cantine ed i frantoi di Montefalco.
Azienda agricola Montioni Gabriele
Qui, tra i 12 ettari di uliveti e vigneti, viene prodotto l’Olio Montioni che è considerato uno dei migliori al mondo, e sempre qui dopo una visita al frantoio e una alla cantina, ho finalmente potuto assaggiare il Sagrantino, il Grechetto e il Montefalco Rosso, per poi passare alle numerose pietanze presenti al meraviglioso buffet offerto da Montioni.
Ho anche scoperto, grazie a dei costumi tipici del Quartiere di San Francesco esposti all’ingresso della sala, una delle tradizioni più sentite di Montefalco. Sto parlando de “La Fuga del Bove” che si svolge il 12, 13, 14 e 19 Agosto e che vede i Quattro Quartieri della città prendere parte ad una vera e propria competizione nella piazza principale sfidandosi nelle gare di sbandieratori, tamburini, staffettisti e balestrieri; per l’occasione le taverne di Montefalco si colorano e supportano i Quattro Quartieri… dev’essere uno spettacolo veramente unico!
Ristorante Spirito Divino
Situato nel centro di Montefalco, questo ristorante ci ha ospitati e offerto un pranzo davvero indimenticabile, innaffiato ovviamente da fiumi di ottimo vino… non per niente ha vinto il “Premio Internazionale del Vino” come miglior ristorante/carta dei vini nel 2010. Non dimenticherò mai questo bellissimo ristorante anche perché è qui che è scattato il colpo di fulmine con il Passito (vino più dolce perché l’uva viene fatta maturare più a lungo), al quale ho dichiarato seriamente Amore eterno.
Tenuta Rocca di Fabbri
Il nome di questa incantevole azienda è dovuto al fatto che si trova appunto tra le mura di una fortificazione del XIV secolo, poi restaurata per accogliere al meglio le cantine e gli altri fabbricati; oltre alle vigne, infatti, la tenuta ospita un angolo di paradiso dove è possibile alloggiare e trascorrere le proprie vacanze in assoluto relax, circondati dal verde: sto parlando della splendida residenza Subretia.
Azienda Agricola Scacciadiavoli
E’ la cantina più antica che ho visitato, con la sua storia che risale al 1884 quando il principe Boncompagni-Ludovisi di Roma compra i suoi 130 ettari di terra da dedicare al vino. Il nome curioso è invece da attribuire al nomignolo dato ad un esorcista che viveva vicino alla proprietà; dal 1954 l’azienda è guidata dalla famiglia Pambuffetti e ciò che più mi ha colpita è stata la volontà di mantenere l’impianto originario nonostante i diversi lavori di ristrutturazione che ci sono stati nel corso degli anni. E’ l’unica cantina visitata, infatti, ad avere la propria cisterna (enorme, può contenere fino a 1100 ettolitri di vino!) di cemento, risalente al 1909; un aneddoto che mi ha conquistata riguarda la pulizia di questa cisterna: gli addetti, per lavarla all’interno, passano attraverso le minuscole porticine che vedete in foto. Incredibile!
Azienda Agraria la Perticaia
Nata dal progetto di Angela e Guido Guardigli, questa giovane azienda è un misto di tradizione, che viene celebrata anche nel nome stesso (la perticaia è l’antico nome dell’aratro), e di modernità che si riconosce negli impianti della cantina. 15 ettari di terra e 250 olivi danno vita a prodotti squisiti, il pane e olio assaggiati qui hanno decisamente rievocato i sapori genuini di un tempo.. che nostalgia!
Cantina Arnaldo Caprai
Vincitrice del premio “European Winery of the Year” e degli “Wine Star Awards” della rivista americana “Wine Enthusiast”, questo luogo incantevole ha bisogno di poche presentazioni. Egregiamente condotta da “Sua Sagrantità” Marco Caprai, l’azienda nasce nel 1971 quando Arnaldo Caprai acquista i primi ettari di terreno, che oggi son diventati circa 150. Qui ho assaggiato il Sagrantino versato direttamente dalle barrique, ho assistito ad una lezione di cucina dello chef Salvatore Denaro alle prese con le panelle, ho gustato il prestigioso Sagrantino di Montefalco 25 anni e, soprattutto, ho visto la passione autentica e l’amore negli occhi e nelle parole delle persone che ci hanno raccontato il loro lavoro e la loro storia.
Antico Frantoio Brizi
Come dimenticare la signora Emanuela? Quanta passione nel raccontare nei minimi dettagli la storia di questa azienda risalente al 1915 e che ancora lavora con un antico frantoio a pietra, con la tecnica della prima spremitura a freddo delle olive.
Accanto al frantoio è d’obbligo una sosta al ristorante “Alla via di mezzo” di Giorgio Barchiesi… in arte Giorgione! Proprio il mitico chef che conduce sul canale Sky del Gambero Rosso la trasmissione Orto e Cucina. Vi sentirete come a casa sulla bella terrazza intima e accogliente, una cucina semplice ma genuina e saporita e tante, tante risate.
Il mio weekend in questa città è stato davvero ricco e non soltanto di gradazione alcolica. Montefalco è storia, è arte, è paesaggi, è passione, è ospitalità, è il vino più buono che io abbia mai provato e c’è solo una cosa che mai alcuna foto potrà mai raccontare: il profumo meraviglioso che ti travolge in ogni cantina.
Del resto, lo disse anche Goethe che “la vita è troppo breve per bere vini mediocri”: Montefalco vi aspetta!
[…] Altri resoconti sull’esperienza #InMonteflaco li trovate qui: Ricette di Cultura, Cucina Precaria, Due cuori e una forchetta (che ha organizzato l’evento), Viaggi nel cassetto, Blog di viaggi. […]