Casablanca, a differenza di altre città, non sarà mai un colpo di fulmine. Innamorarsi a prima vista di questa città è davvero impossibile. Non ho mai sentito nessuno sostenere la bellezza travolgente di questa città, io per prima. Però posso anche dire che forse non vorrei vivere in nessun’altra città del Marocco, perché é così, la si ama o la si odia, ma in ogni caso, merita una visita o almeno una lettura.
Questa metropoli conta un numero di abitanti elevato (a volte leggi 3 milioni, a volte 7, a volte 12), vantando il primato di prima città del Marocco. E’ la capitale finanziaria ed economica, e questo richiama un numero sempre crescente di persone, attirate dalla possibilità di trovare lavoro, che vanno a riempire i quartieri periferici della città che si sta effettivamente espandendo verso l’interno. Già, perché c’é anche da aggiungere che Casablanca é la città più costosa di tutto il paese, gli affitti sono elevatissimi, e vivere in prossimità del centro é un privilegio di pochi (e degli europei).
E’ una metropoli dai lunghi tentacoli dove potrete sentirvi come in molti capitali europee, negozi e caffé sono gli stessi, ristoranti e locali pieni di uomini d’affari in orario aperitivo, discoteche per tutti i gusti, e molta poca tradizione e religione. Le ragazze con il velo a Casablanca sono poche, e sarà facile trovare donne al bar che sfoggiano abiti degni di via Montenapoleone.
Eppure qui troviamo la moschea Hassan II, la più grande moschea del Marocco e tra le più grandi del mondo arabo (le prime due in classifica si trovano in Arabia Saudita). Una costruzione imponentissima, costruita seguendo le più moderne tecniche di architettura e le sacre scritture del Corano. Nuovo e antico di fondono in un luogo che contiene fino a 25.000 fedeli in preghiera all’interno e 80.000 all’esterno. Possiamo tra l’altro prenderci un pò del merito visto che i vetri vengono da Venezia e i marmi da Carrara.
La moschea Hassan II é stata edificata per la volontà del re Hassan II (padre dell’attuale re), e i due terzi della sua struttura sono sull’acqua; ritroviamo qui due aspetti della religione: infatti nel Corano si dice che il trono di Dio sia costruito sull’acqua e chi in vita ha costruito un luogo per Dio, avrà un miglior posto in paradiso.Nonostante sia l’attrattiva più turistica di Casablanca, vale la pena visitarla anche perché é l’unica moschea in cui i non musulmani possono entrare; in Marocco infatti l’entrata in qualsiasi moschea é vietata a chiunque non sia musulmano. Resta il fatto che per entrare alla moschea ci sono orari ben precisi, non può essere visitata durante l’orario di preghiera, e durante il ramadan gli orari sono ancora più limitati. E ovviamente ci sono limiti nell’abbigliamento, essendo vietato entrare con abiti succinti (anche se il buon senso sarebbe sufficiente senza necessità di regole.)
Una volta visitata la moschea, si puo passare al secondo luogo più visitato della città, il quartiere Habous: sicuramente ricorda le antiche medine di Fes o Marrakech, ma é stata concepita da un architetto francese nel 1917. Purtoppo la cattiva amministrazione ha fatto si che questo quartiere sia piuttosto decaduto, fermo restando la possibilità di trovare l’artigianato marocchino e piccole pasticcerie con prodotti tipici, cosa piuttosto difficile nel resto della città.
Pare che questo quartiere sia stato costruito simile all’architettuta tipica maorcchina anche per allontanare i musulmani autoctoni dagli europei che stavano pian piano costruendo quella che sarà la grande capitale finanziaria ed economica del Marocco. Il giro del quartiere può risultare piuttosto piacevole, anche perché é vietato alle macchine, una piacevole pausa dal traffico assordante della città.
Poi, finito di visitare le parti più turistiche della città, buttatevi nell’anima festaiola di Casablanca: bar, locali, discoteche, ristoranti di ogni nazione, pullulano di vita notturna dando una serie infinita di scelte (purtoppo solo a chi disponde di mezzi economici elevati). Dal ristorante americano con mille tipi di hamburger ai minimalismi della cucina coreana, dalla spensieratezza dei locali brasiliani, al rock indipendente dei locali vicino alla spiaggia. Ce n’é davvero per tutti i gusti! E poi ancora cinema multisala, scuole di surf, studi di registrazione e punti di raccolta per giovani rapper o skater, catene internazionali di caffé, gelato, wok, fino a vernissage e esposizioni d’arte moderna. Ci sono centri culturali, che assomigliano molto ai nostri centri sociali (Boutlek; Les Abattoirs). Senza dimenticare che questa città ospita una volta all’anno la Casablanca Fashion Week, un festival di Street Art (Remp’Art) e tutti i saloni possibili immaginabili.
Ecco per certi aspetti Casablanca ci ricorda più Milano o Berlino che Marrakech e continua a crescere sempre di più: Casablanca sembra voglia diventare una città europea, continuando ad aprire negozi e ristoranti diametralmente opposti alla tradizione, forse é per questo che per noi “stranieri” ci sembra molto spesso di non essere in Marocco.
Tuttavia questo porta con se una schizofrenia sostanziale: la volontà di avere le grandi multinazionali e, allo stesso tempo, di non perdere le tradizioni e la religione. Ma forse anche questo fa parte del fascino di una città.
Nonostante ci siano ben poche cose da visitare, si possono fare delle lunghe passeggiate per immergersi nell’atsmofera coloniale anni 40, di cui la città conserva moltissimi edifici, e sentirsi un pò Ingrid Bergman (o Humphrey Bogart); o ancora camminare nel lungo mare che da sull’Oceano Atlantico.
Insomma Casablanca la si ama o si odia, ma non si può restarne indifferenti.
Se volete vedere la vera Casablanca consiglio di visitare il suo mercato, un tripudio di colori, spezie e sapori. sto parlando di Derb Omar, situato nel centro della città.
Ottimo articolo, cosa vedere a Casablanca è un argomento così amplio che quasi ci si perde! Se posso aggiungere qualcosa direi di fare un giro al santuario di Sidi Abderrahman ed un bel giretto per il bel quartiere di Corniche. Buon viaggio!