Tre giorni ad Airlie Beach: un paradiso inaspettato

Avevo sentito parlare di Airlie Beach e delle Whitsundays Islands già in Italia: una cittadina immersa nel verde e in riva all’Oceano, punto d’accesso privilegiato alla Barriera Corallina e alle Whitsundays, riserve naturali di spiaggia bianca e acqua cristallina. Dopo aver visto delle foto (secondo me un pò photoshoppate) le ho inserite entrambe nell’itinerario di viaggio, ma senza troppo entusiasmo: “in Italia siamo abituati bene, e non vorrei avere troppe aspettative”, ho subito pensato.

E ho fatto bene. Ma solo perché non aspettandomi nulla di speciale la sorpresa è stata ancora più grande. I miei tre giorni ad Airlie Beach sono stati magici. Merito del posto certo, ma anche di tutte quelle piccole combinazioni che fanno sì che un luogo bellissimo ti entri nel cuore: persone  amichevoli, sconosciuti che dopo un paio d’ore diventano amici, ottimo cibo, sistemazione confortevole, shopping esaltante, gita in giornata più che perfetta.

 Whitsundays Islands Australia

Per le due notti ad Airlie avevo già prenotato da casa una camera doppia con bagno condiviso nell’ostello Backpakers by the Bay (AUD$68 la doppia) a 5 minuti a piedi dal centro città, quasi nascosto tra la vegetazione e fornito di piscina e giardino. Era uno dei più economici, ma anche dei più consigliati su Tripadvisor, Booking.com e Hostelbookers. E il sito e le foto mi hanno convinto definitivamente. Al nostro arrivo una bella sorpresa: lo staff ci aveva assegnato una delle uniche due camere vista mare, con accesso diretto a veranda e giardino.

Passo il pomeriggio in spiaggia: leggo, faccio il bagno e mi stupisco come una bambina davanti al tappeto di conchiglie sul bagnasciuga. Serata tranquilla, in attesa dell’ “evento” del giorno dopo: la gita alle Whitsundays prenotata un mese prima dall’Italia. Perché farlo prima e non direttamente sul posto, magari approfittando di sconti dell’ultimo minuto? Perché la società Ocean Rafting mi ha subito ispirato più di tutte altre. Consigliatissima su Tripadvisor e con prezzi ragionevolissimi, proponeva esattamente il tour che faceva al caso mio: tanto snorkeling, due ore di sosta in spiaggia per il bagno (e che spiaggia! La mitica Whiteheaven Beach), un pranzo leggero e fresco preparato dallo staff della Ocean. Dopo aver letto commenti entusiastici in rete, le aspettative erano già alte. Ma siamo andati oltre. Non dirò mai più che l’acqua è trasparente, la spiaggia è bianca, il mare è pieno di pesci: queste parole hanno avuto il loro senso più completo e totale solo dopo la gita alle Whitsundays.

 Whitsundays Islands Australia

Il mare era così trasparente da permettermi di vedere ogni più piccolo particolare dei miei piedi e di quelli delle persone in acqua, la sabbia era bianca e soffice come farina. È stato quasi un peccato sporcarla con le orme dei miei piedi. In acqua non ho visto solo centinaia di pesci, ma un bosco di coralli colorati, tartarughe, stelle marine grandi il doppio della mia mano e due balene. È stata una delle emozioni più grandi di tutta la vacanza australiana.

 Whitsundays Islands Australia

Lo staff è stato sempre simpatico e gentile, e ci ha anche permesso di rimanere un pò più del previsto. Nel corso della giornata ho fatto amicizia con alcuni dei ragazzi che hanno condiviso con me questa esperienza, tanto da passarci insieme anche la serata. Una di quelle notti che ti riportano indietro di 10 anni: pizza, birra e chiacchiere a un metro dalle onde, occhi fissi sul cielo stellato e la pace nel cuore.

Cose da segnalare riguardanti l’ultimo giorno: oltre alla malinconia nel dover lasciare quel paradiso inaspettato, una piacevole sorpresa nell’ambito souvenir&co. Se avete, come me, la fissa delle calamite da frigo e prenderne una in ogni posto che visitate diventa una ragione di vita, oppure siete alla ricerca di un’idea carina per i pensierini da ripotare in Italia, fermatevi da “Nautical Gifts of Airlie”, un negozio appena aperto, verso la fine della cittadina. Ha oggetti e abbigliamento in stile marinaro, oltre a bellissime calamite realizzate da un artigiano locale partendo da foto che scatta lui stesso. Ne cercavo una, sono uscita con cinque. Fate voi.

 

 

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Scopre l'amore per il nuovo e il viaggio in Inghilterra a 16 anni. Da allora non si è più fermata: Europa, Russia, Usa e ad agosto 2013 Australia. Vuole visitare i cinque continenti entro i trent'anni ed è già a buon punto. Zaino in spalla, reflex al collo e block notes in mano: perché raccontare un viaggio è quasi bello come viverlo. A Milano da 7 anni, frequenta la scuola di giornalismo "Walter Tobagi" e scrive e fotografa sul suo blog Miracoloamilano.wordpress.com

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