Primo viaggio in oriente: destinazione Cina. Dopo aver fatto rotta numerose volte verso il sud America, e solo una volta in medio oriente, il 2013 è contrassegnato dalla scelta di voler finalmente iniziare ad esplorare terre a noi conosciute solo attraverso racconti, fotografie, immagini, storia, ma senza aver la più pallida idea di cosa significasse l’approccio ad una cultura molto diversa dalla nostra.
Ed eccoci atterrare allo scalo aeroportuale cinese più grande dell’intero paese, Beijing (Pechino) che si appresta a diventare l’aeroporto più grande al mondo.
Dopo 10 ore e 30 di volo dall’aeroporto di Roma, la capitale della Cina ci ha accolti con un’aria afosa e un cielo grigio (il 2 giugno del corrente anno). Ci eravamo premuniti di mascherine contro le polveri sottili che non abbiamo mai utilizzato, perché, nonostante i numerosi avvisi relativi a queste ultime, vi possiamo assicurare che l’aria che si respira non è affatto malvagia, anzi, è molto più sostenibile di quella che dobbiamo sopportare in numerose città italiane molto più piccole e molto meno affollate di Bejing (Bej – nord e jing – capitale). La capitale ospita 20 milioni di abitanti e 5 milioni di automobili.
Prima tappa della nostra visita alla città la Piazza Tian’ An Men: con i suoi 44 ettari di estensione è la piazza più grande al mondo.
Al centro il monumento ai caduti e la bandiera della Repubblica Popolare Cinese che regna maestosa di fronte al palazzo del Governo attorniato da un giardino molto colorato. Davanti al mausoleo di Mao, il suo ritratto, che domina la porta Tian’ An Men prospiciente la piazza, lo vede protagonista sempre nella stessa posizione, ma ogni anno cambia. Ogni 12 mesi un ritrattista incaricato dal governo deve creare un’immagine vivida, nuova e maestosa per commemorare la sua presenza. La porta Tian’ An Men viene costeggiata da una strada lunga 40 km che divide la città da est ad ovest.
Tra nord e sud si trova invece l’ingresso della Città Proibita che, con i suoi 76 ettari di estensione e 9’999 stanze, è una delle più spettacolari strutture che abbiamo mai visitato.
La Città Proibita è definita tale in quanto risultava la sede politica dell’imperatore e dei suoi prescelti, che però a sera dovevano lasciare tutti i palazzi e le residenze. Le uniche alle quali era consentito rimanere erano le 3.000 concubine tra le quali l’imperatore ogni sera doveva effettuare una scelta per trascorrere la notte. Dopo una selezione per età, ne venivano scelte 7 alle quali erano destinate differenti stanze, arredate e posizionate in modo diverso a seconda di quelle che erano, più o meno, preferite dall’imperatore. All’ingresso della città esiste il Palazzo della Longevità, e a seguire quello dell’Armonia, due strutture all’interno delle quali è possibile ammirare il trono dell’imperatore posto al centro e vari trespoli con dei vasi di bronzo.
Tutto intorno ci sono lunghissimi camminamenti, padiglioni, giardini e tipiche pagode che ospitavano la vita politica in antichità.
A separare la Città Proibita dal resto di Pechino vi sono un fossato ricco di acqua largo 52 metri e una cinta muraria alquanto elevata. L’immagine della porta della città vista dal fossato è davvero molto suggestiva.
La residenza estiva dell’Imperatore invece si estende per 290 ettari e si trova nella zona nord ovest della città di Pechino ed è costituita dal meraviglioso Palazzo d’Estate. Al suo interno è possibile ammirare un lago enorme con tre isole al centro e una dolce collina con una pagoda bellissima sulla sua sommità. Per vivere la dolcezza del luogo è possibile affittare un pedalò coperto e godere così della tranquillità ed armonia che questa opera meravigliosa sa regalare.
Il Palazzo d’Estate ospita molti turisti, è difficile incontrare numerosi cinesi che vengono a trascorrere i pomeriggi assolati in cerca di un pò di frescura, perché trattasi di una struttura con ingresso a pagamento, a differenza di molte altre messe gratuitamente a disposizione degli abitanti. All’interno del verde esiste un lunghissimo corridoio che si percorre interrotto in vari tratti dall’esistenza di 4 pagode che rappresentano le 4 stagioni.
Per continuare ad assaporare il misticismo della capitale ci siamo allontanati diversi chilometri fino a raggiungere le Tombe dei Ming e la Via Sacra. Gli imperatori della Dinastia Ming erano 16. Di questi due sono sepolti a Nanchino, uno nel Palazzo d’Estate, e ben 13 sotto i 13 tumuli scoperti nei dintorni di Pechino.
Molto singolare è la modalità di sepoltura degli imperatori. Ad ognuno era destinata una collina ricoperta di verde. Le tombe in realtà non sono state rimosse dalla loro collocazione per non andare ad intaccare le volontà dei predecessori di lasciare riposare in eterno gli imperatori, quindi è solo possibile ammirare queste colline ed un piccolo museo dove sono in mostra vecchi monili ed articoli utilizzati in antichità. Molto belli i copricapi in giada e pietre preziose che ornavano i regnanti durante le manifestazioni pubbliche, diversi a seconda dell’occasione che si andava a presidiare.
Vicino alle tombe dei Ming immersa in una folta vegetazione, si estende per 1,5 km la via Sacra, ai cui lati sono posti giganteschi animali in pietra: ci sono elefanti, leoni, cavalli, insieme ad animali di fantasia tipici delle credenze cinesi.
Immancabile durante un viaggio a Pechino la giornata dedicata alla visita della Grande Muraglia. Si è calcolato che la sua estensione totale raggiunga i 24.000 km. Purtroppo il 4/6/2013 siamo stati molto sfortunati ed abbiamo potuto apprezzarne solo l’ingresso ed i primi tre fortini. Un fortissimo temporale si è abbattuto sul monumento più grande al mondo, alle 10 del mattino sembrava mezzanotte, il cielo si è fuso con il grigiore delle colline circostanti e siamo stati costretti a fare retromarcia….
La situazione è stata davvero insolita, ma affascinante… Un’occasione in più per tornare in questa terra misteriosa…
Gentili Flavia e Lorenzo,
Mi chiamo Stefano Calzati, ho 31 anni, e sto facendo un dottorato in letteratura contemporanea all’Università di Leeds, in Inghilterra. L’argomento della mia ricerca è la letteratura di viaggio, sia online che offline (in italiano e inglese), sulla Cina. Di conseguenza, mi focalizzo sia sui libri di viaggio (come “La Cina in Vespa” di Bettinelli, od “Oltre la Muraglia” di Thubron) che sui blogs.
La mia intenzione è di comprendere come i viaggiatori di oggi rappresentano la Cina, quali posti visitano, e come li descrivono. In tal senso, uno degli aspetti cruciali della ricerca è quella di intervistare gli autori così da avere una testimonianza diretta che supporti l’analisi. Nessuna intervista ha scopi commerciali o di marketing (per carità), ma puramente letterari e rimane anonima.
In tal senso, avrei alcune domande che vorrei gentilmente porle riguardo il vostr viaggio e il vostro blog sulla Cina. Nel caso siate disponibili, potreste scrivermi alla mail del messaggio, cosicche’ io possa inviarvi le domande in privato?
Vi ringrazio anticipatamente per la disponibilità. Se avete ulteriori domande da pormi, sarò ben lieto di rispondere.
Saluti,
Stefano
Scusami Stefano…. solo oggi leggo la tua risposta al nostro post…. Credo di essere molto molto in ritardo rispetto alle tue esigenze…. Ma se dovessi ancora avere bisogno la nostra email è [email protected].
Perdonami per l’estremo ritardo nella risposta…