Se avessi girato da sola per le vie di Beverly Hills probabilmente non ne avrei un gran ricordo.
Si tratta di un quartiere costituito esclusivamente da ville. Niente negozi, niente bar, niente passanti. I residenti, tutti più o meno famosi, se ne stanno ben nascosti dentro o dietro le loro quattro – eleganti – mura.
Così, quando sono arrivata a Los Angeles, ho contattato un ragazzo italiano, Francesco, cresciuto tra Umbria e Stati Uniti, che di lavoro fa la guida e che mi ha accompagnata in giro per la città.
La prima cosa evidente che si nota è che il distretto non è raggiunto né dalla metropolitana né da strade importanti. Francesco mi spiega che si tratta di una precisa scelta degli abitanti per mantenere la tranquillità – e la privacy. Mi spiega inoltre che c’è una parte del quartiere che non è accessibile a pulmini o autobus. È Holmby Hill, la parte forse più esclusiva di BH.
Qui si trova l’abitazione più costosa della zona: The Manor, Il Maniero. Fino al 2009 è stata ‘l’umile dimora’ della famiglia di Aaron Spelling – produttore di numerosi film e serie di successo come Beverly Hills, Merlose Place, Streghe. Si narra che, costituita da 123 stanze e costruita su rulli – per evitare le scosse sismiche, fu realizzata per 47 milioni di dollari e contenga, tra l’altro, un’intera ala riservata al guardaroba, una pista da pattinaggio e da bowling, uno studio apposito per l’incartamento dei pacchi regalo, e una piscina. Tre anni dopo la morte di Spelling, avvenuta nel 2006, la moglie ha messo in vendita la casa per la cifra record di 150 milioni di dollari e voci dicono che si sia poi dovuta accontentare ‘solo’ di 90 milioni.
Non lontano le ville di altri illustri imprenditori: Hugh Hefner, creatore di Playboy, Frank Mancuso Sr ex Presidente di Paramount Pictures e Jimmy Iovine, produttore. Ci sono poi le case di Tom Cruise e Christina Aguilera, l’ex dimora di Frank Sinatra – completamente rasa al suolo e in fase di ricostruzione da parte dei nuovi proprietari. Infine, la prima casa costruita secondo le nuove regole ecosostenibili da un procuratore sportivo.
Come ho già detto, in giro per le strade non s’incontra praticamente nessuno a piedi. Per trovare ‘un po’ di vita’ bisogna andare in Rodeo Drive, la via famosa per lo shopping. Bei vestiti e buon cibo, rigorosamente italiano e di lusso. Un’altra, infatti, delle stranezze di Beverly Hills è l’assenza, sempre per scelta, di fast food o baracchini. A differenza del resto dell’America qui preferiscono lo slow food.
Prima di lasciare Los Angeles c’è ancora una cosa che desidero vedere (in realtà ce ne sono tante, ma devo fare una scelta!): la Walt Disney Concert Hall.
La Walt Disney Concert Hall si trova a Downtown, il distretto finanziario facilmente riconoscibile per via dei suoi grattacieli. Da Beverly Hills ci vogliono circa venti minuti in macchina se non c’è traffico. Visto l’amore dei residenti per le automobili, mi reputo fortunata di aver fatto la tratta di domenica.
Ci tenevo a ‘toccare con mano’ la Concert Hall perché ero curiosa di vedere dal vivo un’opera di Frank Gehry che è sicuramente uno dei miei architetti preferiti.
Secondo Wikipedia fu Lilian Disney, la vedova di Walt, a donare 50 milioni di dollari nel 1987 per regalare alla Los Angeles Philharmonic, diventata una delle migliori orchestre del mondo, una sala degna della sua altezza. Nel 1989 venne bandito il concorso e vi parteciparono 72 concorrenti, tra cui molti architetti di fama internazionale. Fu la stessa Lillian a scegliere il progetto di Frank Gehry, quando era ancora un architetto conosciuto solo a Los Angeles per le sue residenze fatte di zinco e lastre di compensato con strane forme antigravitazionali. Il bando stabiliva gli aspetti fondamentali sviluppati poi nel progetto dell’architetto americano: un ingresso principale aperto, un rapporto armonioso con il vicino Chandler Pavilion, una facciata pedonale lungo Grand Avenue e un’area all’aperto riservata ai musicisti. Per alcuni, l’esterno ondulato dell’edificio ricorda i petali di una rosa aperta, o una barca a vela con il vento in poppa?
Dopo averla vista posso lasciare soddisfatta LA. Ma il viaggio in California continua!
Ah, quanti bei ricordi, è da un bel po’ che seguo questo blog ma non ho mai commentato prima, chissà perchè… Comunque eccomi qui per suggerire un posto da vedere a Beverly Hills che consiglio: Greystone Mansion ed il parco. Una casa aperta al pubblico che pochi turisti conoscono, ci vuole circa un’oretta per girarla tutta e per immedesimarsi nella vita delle star che magari abitano nella villa adiacente o in quella dopo….
Sono un fan sfegatato del cinema americano, tra serie televisive e film, ero davvero tanto curioso di vedere dove vivono i vip. Quindi Beverly Hills era un posto per me da visitare assolutamente. Bello quest’articolo ma aggiungerei un luogo che non è stato menzionato: Mulholland drive, lunga più o meno 40 chilometri, molti sono i punti panoramici, alcuni dei quali davvero belli. Il top è affittare un’auto, magari cabrio e farsela tutta fino in fondo, sensazioni bellissime.
Ragazzi ho una chicca che pochi conoscono, anzi, quasi nessuno… Quando siete a Beverly Hills e fate il vostro giro, magari per le case dei famosi, fermatevi a Spadena House: la casa delle streghe… e se la vedete capirete perchè. Con la sua architettura e tetti super spioventi è un po’ inquietante ma bella, sembra impossibile si trovi proprio a Beverly Hills!!
Mitica Bevery Hills. Sono sempre stata curiosa di vedere dove vivono le star e anche se le loro case hanno alti cancelli e recinzioni che poco svelano, è pur sempre stata una grande emozione.