Sita a sud ovest della capitale cinese Pechino, la città di Xi’An è meglio conosciuta dagli autoctoni come la città dell’eterna pace (è questo il significato del suo nome in cinese).
Capitale dell’impero per oltre mille anni e punto di partenza della strada di scambi internazionali meglio conosciuta come Via della Seta, la cittadina ospita circa 8 milioni di abitanti.
E’ circondata per 13,7 km da una stupefacente cinta muraria perimetrale di epoca Ming, perfettamente conservata. Queste mura sono percorribili ed è molto accattivante osservare la città da questo punto di vista: vedere le mura storiche adagiarsi su un suolo urbano ultra moderno crea uno di quei fortissimi contrasti che la terra cinese offre.
Il 2013 è l’anno del serpente e le mura della città ne conservano uno molto molto lungo e grande, fatto di medie e piccole palline colorate in esposizione.
Partendo da Xi’An e percorrendo circa 60 km ad ovest della cittadina, si effettua l’escursione al famoso Esercito di Terracotta. Quest’ultimo è stato scoperto nel 1974 durante degli scavi effettuati per la realizzazione di un pozzo d’acqua. Alle pendici della collina che nasconde la tomba dell’imperatore Qin Shi Huangdi, ecco emergere l’Esercito che è stato posto a guardia di detta tomba. Trattasi di 7.000 uomini, 600 cavalli da battaglia e 100 carri (dati ancor oggi provvisori visto che nei 3 padiglioni adibiti alla loro esposizione, si continua ancora a scavare e trovare numerosi pezzi).
I guerrieri sono ad altezza umana e, una volta scoperti, avevano tutto il corpo ricoperto di vivaci colori. Purtroppo al contatto con l’aria e con la luce tali colori sbiadiscono e lasciano i guerrieri ricoperti dal colore tipico della terracotta. All’interno del primo padiglione c’è l’esposizione più vasta. E’ davvero molto emozionante ritrovarsi di fronte a questa miriade di guerrieri tutti perfettamente allineati. Non c’è folla che possa essere presente a visitare la meravigliosa scoperta che riesca a distogliere la mente da un unico pensiero: come è stato possibile far resistere per migliaia di anni questo tesoro a custodia di una sepoltura. Ecco quanta importanza era destinata agli imperatori anche dopo la loro morte.
Nel terzo edificio invece è possibile ammirare in una grandissima teca due carri di bronzo di notevole finitura che si trovavano proprio all’ingresso della tomba dell’imperatore. La realizzazione di questi due carri è di notevole entità se si considera che le catene in oro e in argento che tengono le briglie dei cavalli sono perfettamente saldate, e ci troviamo nell’epoca in cui l’unica lavorazione che si effettuava era quella del bronzo.
All’esterno degli edifici sono tante le bancarelle e i ristorantini dove è possibile assaggiare uno dei piatti tipici della zona: il raviolo di Xi’An.
Noi abbiamo però scelto di fare la cena banchetto a base del raviolo in città. E’ stata un’esperienza culinaria molto forte anche quella. Reduci da ingenti pranzi e cene a base di riso, di pollo in agrodolce e fiori di loto bolliti insieme a giganti funghi neri, avere a tavola due cestelli in cui si cucinavano a fiamma viva a vapore i ravioli ripieni di ogni gustosa carne, pesce e verdure, ci faceva davvero sentire al settimo cielo. La quantità di ravioli che ci è stata somministrata è stata notevole, e davvero erano uno più buono dell’altro. Ci voleva proprio….
Da non perdere in prossimità della Moschea di Xi’An è la visita alle due strade parallele dedicate al mercatino di spezie e cibi locali, e a quello delle bancarelle con pranzi da asporto.
Gli odori ed i colori che pullulavano in quelle strade restano ancora vivi nei nostri ricordi. Non ci saremmo mai azzardati ad acquistare o consumare nulla di quanto fosse esposto, ma la passeggiata ha significato immergerci finalmente in quello che è il vivere quotidiano della gente della città dell’eterna pace.
Ciò che ci allettava parecchio, e alla fine abbiamo deciso di provare, sono state le piccole confezioni triangolari ricoperte di più foglie verdi, in cui si trova il riso che può essere dolce o salato. Queste confezioni sono il simbolo della festa del Drago (12/06 nel 2013). Tale festa rappresenta una giornata importante per tutta la Cina: i bambini non vanno a scuola e ci si dedica alla visita dei monumenti nazionali che con la vita frenetica che si conduce sono più familiari ai visitatori che non agli abitanti delle città stesse.
Wow Flavia, che emozione deve essere stata trovarsi al cospetto dell’esercito di terracotta! Prima o poi spero di andare a vederlo.
Per me il tuo viaggio è stato con la V maiuscola: anche se non ci sono mai stato, immagino la Cina come un mondo diverso, quasi parallelo; per fortuna che ci sei tu che mi ci hai portato anche se solo con la fantasia 🙂
Come sempre, un post molto interessante. Sto scoprendo la Cina grazie a voi.
Grazie… Ti auguro di poter provare le nostre stesse emozioni se un giorno deciderai di visitarla…Ne vale la pena.
Chris hai ragione, la Cina e i suoi abitanti vivono in modo molto diverso dal nostro. Ti basti pensare che non sono abituati a dire buongiorno o buonasera, ma solo “hai mangiato?”… Se rispondi si allora vuol dire che stai bene e quindi è un buon giorno o una buona serata!!!! La Cina è stata un grande viaggio proprio perché ci ha messo a confronto con una cultura talmente diversa da diventare a tratti incomprensibile e ingiustificabile…. Ma molto molto affascinante…