Alicudi e Filicudi le ho visitate in un giorno cominciato senza sole, con un temporale all’orizzonte ma con un mare calmo e piatto che mi ha regalato colori fantastici.
Perché anche senza sole l’acqua assume tinte bellissime, diverse, che vale la pena vedere.
Le due piccole isole fanno parte dell’arcipelago delle Eolie. Due isole uniche nella loro particolarità.
Alicudi la preferisco alle due perché è “natura” allo stato puro. Dimenticatevi la movida, il caos, il traffico, le macchine e tutto il resto. Qui vige il silenzio, la calma, il paesaggio che domina e che ti accoglie per abbracciarlo.
Alicudi conserva ancora tutto il suo fascino naturale, sembra quasi che il tempo si sia fermato in questa piccola isola che vanta circa 150 abitanti fissi tutto l’anno. Lontana dalle rotte fin troppo commerciali delle altre isole ci si arriva con piccole imbarcazioni.
Qualche ora non basta a visitarla, non perché sia grande, anzi, ma perché si vorrebbe assorbire tutto quello che il suo territorio ha da offrire. Le strade si inerpicano fino alla cima del Monte Filo per poi scollinare a vedere l’altro versante. Mulattiere di roccia lavica strette e panoramiche accolgono passi di turisti che lentamente e con il fiatone, vogliono arrivare lì sopra per ammirare un panorama che a fatica potranno dimenticare. Nessun mezzo di trasporto dotato di motore ma solo asini, abitanti del luogo, che si caricano di bagagli e rifornimenti di cibo e raggiungono le case, l’unico albergo e i due negozi di alimentari.
E’ per questo che te ne innamori. Per qualche ora lasci a casa il rumore di una città in continuo movimento per entrare in contatto con un luogo che come musica ha da offrirti la risacca del mare sui sassi, gli zoccoli di un mulo che solca un sentiero che è casa sua, il tutto contornato dal profumo del mare mescolato a quello della vegetazione verde e pura.
L’antico nome dell’isola è Ericura, dato dalle tante piante di Erica che popolano l’isola, soprattutto sulle pendici del vulcano ormai spento.
Alicudi ha anche alle spalle molta storia. Le prime popolazioni risalgono alla preistoria, per poi continuare con l’età ellenistica e Romana. All’inizio del secolo la popolazione raggiungeva il numero di circa 1’200 persone che sfruttavano attivamente il suolo con produzione di olio e capperi, cosa molto difficoltosa se si pensa che l’isola è priva di sorgenti di acqua, e che quindi sfrutta solo quella piovana raccolta in cisterne.
Qui ho scoperto e imparato che del cappero non è buono solo il frutto ma anche il fiore: il cucuncio, dall’aroma pungente e pieno. Il loro uso è legato alla tradizione culinaria eoliana, ma che ora grazie a cultori di sapori siciliani, questi fiori vengono apprezzati anche altrove.
Poco lontana da Alicudi, si trova Filicudi, e la si raggiunge con il tempo di un pranzo in barca! Sempre immersa in una natura incontrastata, possiede più servizi della precedente. Alcuni hotel e centri diving sono nati per appassionati di sub e snorkeling; infatti nuotare in queste acque oltre ad essere rigenerante, fa scoprire una flora ed una fauna fantastiche.
Anche qui lunghe e ripide mulattiere fanno raggiungere posti nascosti dell’isola. Purtroppo farle dopo pranzo non è la cosa migliore soprattutto dopo aver mangiato insalata eoliana e arancini. Ma ci si può comunque fermare dopo qualche centinaio di metri in salita per ammirare a il panorama con i suoi mille colori in contrasto tra il blu del mare, il verde della vegetazione e l’arancione dei frutti del fico d’india.
Le spiagge sono di ciottoli, scomode ma molto affascinanti. Una cosa da fare assolutamente è quella di sedersi o stendersi in riva al mare rilassarsi e ascoltare il non rumore, il suono che l’acqua crea incontrando i sassi, che con estrema maestria vengono levigati da un mare senza tempo.
Potrebbe sembrare scontato, ma queste due isole le definirei magiche. Difficile poter descrivere al meglio l’atmosfera che si respira. Quasi un ritorno alle origini. Delle isole assolutamente da vivere con tutto quel che comporta la loro dimensione. Basti pensare alla mancanza di corrente elettrica e al fatto che con il mare grosso i rifornimenti risultano complicati…ma diciamocelo, anche questo fa parte della scoperta, di una rivelazione unica.
Informazioni utili
– Le due isole si possono raggiungere con barche turistiche da Lipari e Vulcano, a bordo delle quali si può anche pranzare, oppure con imbarcazioni noleggiate, se siete esperti.
– Per ogni altra informazione turistica vi consiglio di consultare Imperatore.it tour operator con il quale ho visitato le Eolie.
Che bellissimi ricordi e quanti profumi di fiori più o meno selvatici che ti assalgono e che rendono unica l’atmosfera di queste isole
Ci è venuta voglia di partire!!!! Grazie per la descrizione attenta…
Chris, pensa che se chiudo gli occhi riesco ancora a sentire il rumore del mare, l’aria piena di salsedine presa in barca. Sono luoghi che ti rapiscono a vita!
Flavia, non posso che condividere la vostra voglia di partire…io ci vorrei ritornare…subito! Grazie!
Sono luoghi meravigliosi!
Si Paola, e soprattutto sono in Italia, un paradiso sotto casa!
ok, devo andarci!! 😉
Bellissimo viaggio!
Sì Lucia, veramente bello! ..te lo consiglio 😛
Il silenzio è interrotto solo dal rumore delle onde e dai passi sulle mulattiere…non aggiungo altro! 🙂