Chi ama Van Gogh, l’espressionismo o semplicemente l’arte, non può non visitare almeno una volta nella vita il Van Gogh Museum di Amsterdam. Qui è custodita la maggior parte delle sue opere, in tutto quasi un migliaio.
Van Gogh espresse il suo genio in soli nove anni di vita, anni che il museo classifica in cinque periodi, condizionati dai suoi continui pellegrinaggi: si parte dalle prime opere, create in terra olandese, per proseguire con Parigi e spostarsi successivamente nel sud della Francia ad Arles, Saint-Rémy-de-Provence e infine Auvers-sur-Oise.
Il complesso museale dedicato a Vincent Van Gogh è costituito da due edifici: in uno, progettato dall’architetto Gerrit Rietveld, sono custoditi i capolavori dell’artista olandese, mentre nell’altro, plasmato da Kisho Kurokawa, vengono allestite mostre temporanee, spesso di artisti contemporanei di Van Gogh.
Il museo è stato concepito e organizzato come un tour cronologico nella vita del pittore: si comincia dal periodo olandese, dove le opere, avvolte nel buio, sembrano essere scaturite dalla mano di qualche altro artista. Dopo il trasferimento a Parigi, Van Gogh scoprì la luce e partorì lo stile che lo ha reso celebre post mortem, dando vita nel contempo a una corrente artistica denominata in seguito Espressionismo.
Tanti dei quadri più famosi di Van Gogh sono stati realizzati durante il periodo parigino, come la maggior parte dei suoi autoritratti. Per brevi periodi e in occasioni speciali il museo espone anche le lettere autografe di Van Gogh, custodite negli archivi durante il resto dell’anno.