I parchi di Tokyo

Ueno - Tokyo

Quando si pensa a Tokyo la prima immagine che ci viene in mente è senza dubbio quella dell’incrocio di Shibuya, il più trafficato al mondo, i grattacieli, i giapponesini incravattati e con la camicia rigorosamente bianca (da poter comprare anche nei distributori automatici in caso di emergenza), i negozi di tecnologia dove si ammassano videogiochi e pc.

Dopo che ci sono stata, il primo ricordo che mi viene in mente è invece un altro, ed è sicuramente insolito: se penso a Tokyo, io penso ai parchi.

Non quei giardini giapponesi fatti di sabbia da rastrellare per rimanere zen, io dico proprio i parchi, quelli verdi in cui potersi sdraiare a prendere il sole o fermarsi a divorare –i giapponesi non mangiano, ingoiano senza pietà- un bento box o un dolcetto ripieno di fagioli rossi.

Parchi di Tokyo

Sarà che sono andata nel periodo dell’Hanamiquello della fioritura delle amatissime piante di ciliegio – ma tra i giganteschi palazzoni le oasi verdi in cui rilassarsi non sono mai mancati.

Parchi di Tokyo

Un consiglio che dò sempre è: se si ha la possibilità di programmare il viaggio in qualsiasi periodo dell’anno, fatelo ad aprile, controllate il clima e i tanti siti aggiornatissimi che fanno pronostici su quando germoglierà il primo fiore. L’Hanami è uno spettacolo che va visto almeno una volta nella vita.

Ueno - Tokyo

E quindi in quali parchi di Tokyo potersi godere uno spettacolo simile in primavera e godersi un pò di frescura in estate?

Una panoramica di parchi, più o meno uno per quartiere!

Ginza – HAMA Rikyu Onshi Teien (Hama Rikyu Detached Garden)

Primo parco visitato dopo aver fatto un giro all’alba al mercato del pesce (Tsukiji, a 15 minuti a piedi) ti dà chiaramente l’idea di “natura cittadina”: enorme, curatissimo e rigoglioso… sotto l’enorme incombenza dei grattacieli del complesso commerciale di Shiodome.  Quello che un tempo era il terreno di caccia degli shogun Tokugawa oggi è meta di pause pranzo e di turisti anzianotti. Anche se non sembra è su un’isoletta circondata da un fossato e accessibile solo da un ponte (Nammon), ed è molto più grande di quanto sembri. Pochi ciliegi in fiore ma pagode, laghetti e un praticello curatissimo sono sicuramente abbastanza.

Marunouchi – Giardini orientali del Palazzo Imperiale (Kokyo Higashi Gyoen)

Parco non a pagamento (strano!), è il più importante del Palazzo Imperiale, al suo interno due costruzioni che potrebbero lasciare un poco perplessi (torri? Un castello iniziato e non finito? Sassi messi a caso?) e i resti di una prigione sotterranea. Ovviamente curatissimo, al suo interno ha anche un piccolo museo delle Imperial Collection. Schivato.

Shinjuku – Shinjuku Goyen

Shinjuku Goyen -Tokyo

Spendere 200 yen? Entrando in questo parco… lo stai facendo nel modo giusto. Forse in assoluto il mio preferito, così bello da essere riuscito a commuovermi nel momento di massimo splendore dell’Hanami (ho dato un’occhiata anche alle foto in autunno e devo ammettere che è meraviglioso anche in quella stagione, ed è oltretutto aperto tutti i giorni per la fioritura dei crisantemi), ha diversi tipi di giardini – è forse il più occidentalizzato – e ha tantissime piante che, a quanto pare, non sono autoctone.

Shinjuku Goyen -Tokyo

La grande distesa d’erba sovrastata dagli enormi ciliegi (che ho scoperto sono tutti solo da fioritura e non da frutto con un certo stupore: visto il costo della frutta in Giappone non potevano piantare gli altri?!): diverse razze di questa stessa pianta creano composizioni in rosa da lasciare a bocca aperta.

Shinjuku Goyen -Tokyo

Chiude alle 16:30/17 a seconda dei giorni, fate in modo di esserci per il momento in cui le guardie con un fischietto fanno accomodare la gente all’uscita. Cercare di essere gli ultimo e godersi il parco perfettamente pulito (ovviamente nessuno lascia nemmeno una cartaccia a terra) e vuoto… beh, è divino! Pare ci sia anche una serra tropicale… Il più è trovarla.

Ueno – Ueno Koen

Ueno - Tokyo

La definizione di parco credo sia un pò approssimativa dato che è un enorme vialone che si allunga poi, con stralci di praticelli che si affacciano su un bel laghetto (neanche troppo grosso), lo Shinobazu- ike, in cui si può anche “navigare” su pedalò dalle forme discutibili – solo in Vietnam avevo visto i pedalò a cigno e a forma di macchinina- o farsi i muscoli remando su barchette che credo sostengano solo il peso di due giapponesi. Ma nel periodo dell’Hanami, è bellissimo.

Ueno - Tokyo

E’ davvero bello da togliere il fiato, le piante sono praticamente tutte ciliegi, il laghetto si ricopre di un dolce tappeto di petali rosa, i viali sembrano dipinti di un manga ed ogni angolo è occupato da loro che adorano stare sotto le piante a godersi la primavera sorseggiandosi una birra dopo l’altra, ubriacandosi e mangiando il loro delizioso bento box per poi raccogliere ogni traccia del loro passaggio anche da ubriachi. L’atmosfera è straordinaria, densa e really Japan. Intorno al lago si trovano bancarelle di street food con prezzi da gioielleria (una pannocchia al cambio mi sarebbe costata 5€).

Ueno - Tokyo

Santuario di Meiji

Anche se è principalmente un santuario shintoista e poi un enorme giardino merita una visita, soprattutto adesso che hanno finito di ristrutturarlo (l’anno scorso era completamente rivestito/ricoperto/impacchettato… cioè, non vedevi nulla). Affascinante il fatto che sia tutto immerso in una foresta di 700.000 mq, è piacevole da visitare perchè nei giorni feriali è abbastanza desolato e non ci sono troppi turisti che si accalcano. Si divide tra Naien –giardino principale- e Gaien –giardino esterno- e hanno orari diversi.

Questi sono solo alcuni dei parchi cittadini, quelli – a mio avviso- da non perdere. Tokyo (e le città giapponesi in genere) sono più verdi di quanto pensiamo, e la pace che possono darti questi parchi (e i giardini zen…o i giardini in generale) è notevole.

Tokyo è bella… ma ammetto, Kyoto molto di più!

 

Articolo precedenteAnnapurna: una terra sospesa nel cielo
Prossimo articoloLipari, tra mare e cultura.
Nazionalità italiana e cuore spagnolo, dal marzo 2012 quando ha deciso di lasciare tutto e partire, cerca di essere sempre in viaggio. Innamorata del sud Est Asiatico e del suo cibo, appassionata di vino, di libri e di vita. Convinta che stare a piedi nudi sia un po' una filosofia per godersi al meglio il mondo. I suoi viaggi cronologicamente quasi in ordine sono su Scusateiovado.com

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.