Uzupis è un quartiere di Vilnius. Uzupis è una “Repubblica indipendente” autodichiarata. Uzupis ha il cuore libero e appassionato degli artisti.
Capire ed amare Uzupis richiede una mente aperta e sgombra da pregiudizi e preconcetti. Posso contare su questo? Allora partiamo.
Uzupis in lituano significa “al di là del fiume“; infatti il distretto sorge e si sviluppa dalla sponda destra del fiume Vilnia, che lo separa dal centro storico di Vilnius. L’utopica “Repubblica di Uzupis” nasce il primo aprile 1997, sulle ceneri di un quartiere abbandonato, marginale, degradato. Raggruppava gli elementi oscuri e rifiutati dal regime sovietico: senzatetto, prostitute e gente di malaffare.
Dichiararsi Repubblica indipendente fu un atto anticonformista della popolazione locale, per lo più artisti romantici, bohemien, artigiani, per cavalcare a briglie sciolte un futuro libero e sovrano, in seguito alla tanto agognata indipendenza della Lituania nel 1990.
Una quanto mai eccentrica ed originale Costituzione sancisce i principi sui quali si fonda la “Repubblica di Uzupis“. Scritta da Romans Lileikis, poeta ed artista lituano, conta 41 articoli, tradotti in 15 lingue ed è esposta su altrettanti pannelli a specchio all’inizio di Paupio gatve.
Leggendola, di primo acchito, suscita un ironico entusiasmo ma, alla fine, risulta spunto di riflessione. Quegli ideali, così semplici, puri, un pò banali, magari potessero contrastare la disillusione e il cinismo moderni. No, non farò un elenco degli articoli, tanto meno ne citerò qualcuno; voglio lasciarvi un velo di curioso mistero da svelare.
Libertà è la parola che credo identifichi più di altre lo spirito che aleggia in questo sobborgo.
Il suo significato è richiamato da quello che è considerato il simbolo di Uzupis, la Statua dell’Arcangelo Gabriele. Collocata sulla piazza principale del quartiere, all’intersezione delle vie principali – Malunu, Uzupio e Paupio gatte – si mostra nell’atto di suonare la tromba.
L’angelo di Uzupis, così definito, opera dello scultore Romans Vilciauskas, esprime il sentimento di libertà artistica e storica di questo pezzetto d’Europa orientale.
Sull’argine sul fiume Vilnia, proprio sotto il ponte d’entrata alla “Repubblica”, trova spazio la nicchia che ospita la Sirena di Uzupis. Opera del già citato R. Vilciauskas, attrae e ammalia per la veste leggendaria che la avvolge: chi ne rimarrà sedotto resterà per sempre ad Uzupis. Volete sfidare la leggenda?
Uzupis è un luogo singolare, stravagante, bizzarro, a volte grottesco. Il suo essere fuori dagli schemi lo rendo fascinoso e stuzzicante.
Passeggiare tra la spicciolata di vie che lo costituiscono è un piacere lento e silenzioso. Sembra quasi di attraversare una terra di mezzo, in bilico tra le rovine del passato e la ricca modernità.
Gli artisti squattrinati e sognatori di ieri hanno passato il testimone ad una nuove generazione appassionata e viva.
Non è difficile imbattersi nei più che numerosi laboratori e gallerie d’arte che puntellano il quartiere. Luoghi spartani, che vivono di passione ed entusiasmo, ancora lontani dalla minaccia della nostra realtà disincantata e artefatta.