Sarà dovuto al fatto che sono ingegnere elettrico e quindi particolarmente sensibile a determinate tematiche, ma se deciderete di fare un viaggio nel Sud-Est asiatico non potrete non notare, soprattutto nelle grandi città, assurdi grovigli di cavi appesi ad ogni palo o altre stranezze in campo elettrico.
In questi paesi, infatti, il concetto di sicurezza sembra non esser presente. O, per lo meno, gli standard sono molto più bassi rispetto alle nostre consuetudini.
La cosa che più mi ha incuriosito è come sia possibile, in nazioni con piovosità molto elevata, che il sistema elettrico continui a funzionare senza creare pericolosi blackout o incidenti per le persone. La prima cosa da considerare è che la maggior parte di questi cavi non trasporta potenza elettrica,ma è destinata soprattutto alle linee di telecomunicazione, come mi è stato spiegato da una guida in Thailandia, e risultano quindi meno pericolosi.Tornato a casa, mi sono informato un pò sulla questione e ho scoperto che in realtà i blackout non sono per niente rari (fatto menzionato anche nel film “Una notte da leoni 2”, ambientato proprio a Bangkok), come non sono rari i casi di persone folgorate.
il primo groviglio del nostro viaggio in Khao San Road a Bangkok
Il problema è che, a differenza che in Europa, dove la maggior parte dei cavi passa sotto terra, in Asia i cavi sono tutti volanti e in caso di problemi sulla rete con tutto il disordine è impossibile individuare il guasto: cosi, senza troppi pensieri, le squadre degli operai (molto spesso formate da donne che lavorano in infradito), sempre al lavoro in giro per le città tirano in continuazione nuovi cavi che vanno ad aggiungersi a quelli vecchi.
Soprattutto in Vietnam, la nazione più progredita dal punto di vista tecnologico ed industriale tra i paesi che abbiamo visitato, questi grovigli raggiungono livelli incredibili. Mentre a Ho Chi Minh City, gigante e cosmopolita metropoli con una rete vastissima, i cavi sono piuttosto ordinati e raccolti in enormi fasci, nella capitale Hanoi, più piccola, la rete risulta essere molto disordinata:proprio qui ho avuto modo di ottenere i migliori scatti a tema.
Qui i cavi disordinati sono divenuti talmente famosi da aver dato origine ad un’apposita linea di merchandising e io non potevo non comprare una di quelle magliette “Vietnam Telecom”.
Una cosa che mi ha fatto particolarmente sorridere e allo stesso tempo inorridire (soprattutto in Cambogia, dove l’arte dell’arrangiarsi per sopravvivere raggiunge livelli estremi), è stato vedere l’utilizzo di taniche di plastica come contenitore per i contatori di energia elettrica. Sempre in Cambogia ho visto i peggiori impianti elettrici, con cavi scoperti vicino a tetti di paglia, ecollegamenti isolati con un semplice pezzo di sacco di plastica, sia in abitazioni private, sia in esercizi pubblici come ristoranti, guesthouse, mercati.
C’è da dire che, nonostante l’effetto di tutti questi cavi possa disturbare la vista e le nostre foto di viaggio, la quantità di connessioni wifi presenti, nettamente superiori delle nostre (anche se a volte un pò ballerine) ripaga per questo piccolo fastidio, soprattutto quando ci si trova in viaggio e si ha la necessità di utilizzare internet per comunicare con casa o per prenotare la guesthouse per i giorni successivi.
E per concludere degnamente questo indimenticabile viaggio ho deciso di fare proprio a Bangkok il tatuaggio a tema elettrico che avevo in mente da anni: la legge di Ohm, V=R*I, ovvero la legge base dell’elettrotecnica che racchiude in tre lettere il percorso di studi da poco terminato e rende indelebile il ricordo di un viaggio… elettrizzante!
Info utili
Per raggiungere il Sud-Est asiatico dall’Italia il passaggio per Bangkok è praticamente d’obbligo. Noi abbiamo volato con Oman Air da Milano Malpensa, facendo scalo a Muscat spendendo circa 750€ a testa (prenotando due mesi prima).
A Bangkok abbiamo dormito in tre diverse guesthouses, tutte in Soi Rambuttri, molto vicina alla famosa Khao San Road e alle principali attrazioni della città (Wat Pho, Wat Arun, Wat Phra Kaew e Palazzo Reale) con prezzi intorno ai 10€ a notte a persona in doppia con bagno privato. Le guesthouses sono molte, quindi sarà difficile non trovare posto.
Per arrivare ad Hanoi, capitale degli errori elettrici, abbiamo volato con Jetstar, compagnia low cost che effettua voli in tutto il Sud-Est asiatico e Oceania da Ho Chi Minh City, impiegando un paio d’ore e spendendo circa 100 USD (prenotando il giorno prima).
E tu hai mai trovato orrori elettrici durante i tuoi viaggi? Condividili su twitter usando l’hashtag #orrorielettrici!
Appena tornata dalla Thai come non condividere questo post sugli orrori elettrici!!!Pazzeschi!
Incredibile ma vero…. Grazie per le utilissime fotografie ed informazioni.
Grazie a voi per aver letto!
Sono molto contento che vi sia piaciuto 🙂
Ciao mi consigli un sito/app per le guesthouses? Sono come gli ostelli?
Grazie