Da Bangkok a Siem Reap via terra evitando le truffe

Per quanto il Sud-Est asiatico sia una meta in cui è generalmente facile spostarsi da una città all’altra, passare i confini è spesso complicato dalla mancanza di informazioni sui collegamenti e dalle truffe messe in atto persino da chi dovrebbe far rispettare la legge, e cioè gli ufficiali di dogana. In Cambogia queste furberie sono all’ordine del giorno, tanto che il Paese si è guadagnato il nomignolo di Scambodia (scam significa truffa in inglese)!

Con qualche accorgimento e un pò di faccia tosta, tuttavia, il viaggio andrà liscio come l’olio e non incontrerete alcun contrattempo.

Fino a qualche tempo fa per raggiungere Siem Reap via terra da Bangkok era necessario spezzettare il viaggio in più tappe (un autobus da Bangkok ad Aranyaprathet, l’ultima città thailandese prima del confine, un tuk tuk fino a Poipet, dove sbrigare le formalità di entrata in Cambogia, e infine un taxi condiviso fino a Siem Reap): un’impresa lunga e faticosa… Fortunatamente, da febbraio 2013 è attivo un collegamento diretto in pullman da Bangkok a Siem Reap, che ha semplificato notevolmente le cose.

Questo è il resoconto del nostro viaggio.

La compagnia si chiama Transport Co. Ltd e il biglietto costa 750 baht; parte ogni mattina alle 09:00 dalla stazione Mochit di Bangkok. L’arrivo a Siem Reap è previsto, approssimativamente, per le 17:00: tre ore fino ad Aranyaprathet, due ore alla frontiera, altre tre ore da Poipet a destinazione. Il biglietto si può acquistare direttamente in stazione allo sportello 22 (anche il giorno stesso, ma in alta stagione è rischioso), online sul sito Thai Ticket Major, o in agenzia con un piccolo sovrapprezzo: assicuratevi di comprare il biglietto diretto fino a Siem Reap, dato che alcune agenzie propongono solo l’opzione Bangkok-Aranyaprathet. La stazione di Mochit si trova a Nord-Est di Bangkok, nei pressi del mercato di Chatuchak; si può raggiungere con lo Skytrain o in taxi (la corsa da Khao San Road ci è costata 120 baht; non concordate mai la tariffa prima, ma chiedete al tassista di attivare il tassametro).

pullman Bangkok-Siem Reap

Il pullman è confortevole e dotato di aria condizionata. Parte in orario e, dopo qualche minuto, ci viene offerta la colazione: succo d’arancia, dolcetto, caffè e una bottiglietta d’acqua. Corriamo veloci e strombazzanti verso il confine, mentre i grattacieli di Bangkok cedono il passo a campagne verdissime. Verso le 12.30 pausa pranzo (anche qui packed lunch con riso, carne e verdure), prima tappa e prima trappola: l’autista parcheggia davanti a un’agenzia di viaggi convenzionata e invita i passeggeri privi di visto a richiederlo all’interno, al costo di 1100 bath (34 dollari circa). È una fregatura: il visa on arrival si fa una volta arrivati al confine e viene emesso dalle autorità cambogiane al costo di 20 dollari. Rimanete tranquilli sul pullman a gustare il vostro pranzo e non preoccupatevi, non sarete lasciati al confine mentre richiedete il vostro visto.

Al confine, tra Aranyaprathet (Thailandia) e Poipet (Cambogia)

N.b. Un’altra opzione è l’e-visa, da richiedere anticipatamente online: costa 25 dollari e vi fa risparmiare le code alla frontiera  e la seccatura delle truffe (è anche vero che così si perde la soddisfazione di farsi appiccicare e timbrare sul passaporto il bellissimo visto del Regno di Cambogia!)

Quando tutti sono risaliti il pullman riparte, per fermarsi nuovamente dopo qualche minuto: siamo arrivati ad Aranyaprathet, l’ultima città thailandese prima del confine con la Cambogia. Un timbro sul passaporto per suggellare l’uscita dalla Thailandia e si prosegue a piedi lungo la terra di nessuno tra i due Paesi fiancheggiando innumerevoli casinò, fino all’imponente arco simil-Angkor che accoglie i visitatori del Regno nella loschissima città di Poipet. Il traffico è disordinato, anche a causa dell’inversione del senso di marcia: in Thailandia si guida a sinistra, in Cambogia a destra. Chi ha già il visto procede direttamente al controllo passaporti, chi invece (come noi) deve richiederlo passa prima dall’ufficio visti, “The Office of International Border Check Point of Poipet”. Occhio, perché qui ha luogo il secondo tranello: vi verrà chiesto di pagare, oltre ai 20 dollari del visa on arrival, una non meglio precisata tassa di 100 baht. Si tratta di spiccioli (due euro e cinquanta circa), ma perché farsi raggirare? Voi fate finta di non capire quando la guardia vi indicherà con arroganza il cartello molto poco ufficiale con sopra scritto a matita 20 USD + 100 baht, e ditegli di non avere moneta thailandese con voi; non insisterà (a riprova che non è legittimo da parte loro richiedere quei soldi extra). Ricordatevi di portare con voi una fototessera.

Benvenuti nel Regno di Cambogia!

cambogia

Una volta ottenuto il visto, ci si reca al controllo passaporti. È un ufficetto situato in fondo a un lungo corridoio di lamiera: portate dell’acqua con voi perché l’attesa può essere lunga e il caldo è opprimente (noi a metà luglio siamo stati in coda per circa un’ora a 35 gradi all’ombra).

cambogia controllo passaporti

Si inganna il tempo osservando il brulichio della vita oltre le finestre: uomini e ragazzini gracili che spingono carretti straripanti di ogni mercanzia, furgoncini ripieni all’inverosimile di cocchi e stoffe, bambine che corrono a piedi nudi, la polvere rossa che si alza. Quando finalmente arriva il nostro turno le impiegate controllano i documenti, ci prendono le impronte digitali e stampano sul passaporto l’agognato timbro di entrata in Cambogia. Tra tutto, ci sono volute quasi due ore ad attraversare la frontiera.

Siete in Cambogia ora!

cambogia

Raggiungete il pullman che vi aspetta poco più avanti e godetevi il resto del viaggio fino a Siem Reap: la strada corre tra le risaie e i colori del cielo e della terra brillano accarezzati dal sole. Io non sono riuscita a staccare il naso dal finestrino neanche per un momento.

 

 

 

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Hanno una missione da compiere: visitare tutte le capitali d’Europa prima dei 30 anni. Con lo zaino in spalla, hanno viaggiato in Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Germania, UK, Irlanda, Olanda, Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Svezia, Finlandia, Russia, Repubblica Ceca, Austria, Polonia, Belgio, Croazia, Bosnia, Serbia, Turchia, Thailandia, Cambogia, Laos e Vietnam. In futuro sognano di tornare in Oriente e di attraversare il Sud America. Sono appassionati di street food: dimmi come mangi e ti dirò che viaggiatore sei. The world is a book, and those who don’t travel only get to read one page…

8 Commenti

  1. Ottimo articolo! A volte sapere prima come comportarsi può far risparmiare qualcosa. Poi non è tanto per i pochi euro non spesi, il fatto è che a me personalmente essere raggirato mi fa veramente incazzare (orgoglio maschile presumo).
    Grazie ancora per questo utilissimo articolo!

  2. Bel post, preciso e dettagliato davvero…posso permettermi una piccolissima precisazione?

    Con lo Skytrain-BTS al Terminal degli autobus di Mo Chit non ci si arriva si arriva al JJ Market (raggiungibile peraltro anche con la Metropolitana-MRT) sì ma poi da lì’ o mototaxi o taxi o bus… Le 2 stazioni (BTS e Terminal BUS) sono omonime ma distanti l’una dall’altra – come vuole la miliore tradizione del sudest asiatico 🙂

  3. @Chris Grazie, sono contenta che l’articolo ti sia piaciuto! Spero possa tornare utile a qualche viaggiatore 🙂 Purtroppo il mondo è pieno di furbetti e in SE Asia ce ne sono molti, dal tuk tuk “ti porto in giro tutto il giorno per 10 baht” a Bangkok ai prezzi gonfiati nei mercati… l’importante è tenere gli occhi aperti! Basta poco per evitare le fregature, e come dici tu non è tanto questione di soldi quanto il principio 😉

    @Andrea Grazie mille per la precisazione! Sapevo dell’esistenza delle due stazioni ma credevo fossero collegate da un sottopassaggio o qualcosa di simile… Noi siamo andati in taxi per evitare di perderci 😀

  4. Finalmente un bus diretto!! Io ho dovuto fare tutte le tappe…anche se comunque all’andata non è stato tanto faticoso (avevo l’e-visa) e il bus da Bangkok mi ha lasciato direttamente davanti la frontiera. Il ritorno è stato terribile, c’era una fila enorme e ci ho messo 6 ore per rientrare in Thailandia.

    • Ciao Alessio, non riesco a trovare info sui bus che rientrano da siem reap a bangkok, dove posso cercare? Dici che a siem reap posso affidarmi (…) ad un’agenzia per prendere il bus di rientro? Hai suggerimenti o dritte? Grazie mille, Irene.

      • Ciao Irene,

        la Cambogia e la Thailandia hanno più agenzie viagio tradizionali (ovvero non solo online) che tutto il resto dell’Asia messa insieme 🙂

        Ovunque tioffriranno biglietti e trasferimenti… non avrai roblemi a trovare ma…non aspettare l’ultimo istante o magari la soluzione che vorresti è già al completo 🙂

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