La Danimarca è la porta d’ ingresso per la penisola Scandinava, si trova a Nord della Germania e subito a Sud di Svezia e Norvegia. Insieme alla Groenlandia e alle Isole FærØer è membro del Regno Unito di Danimarca, la capitale è Copenaghen.
Eh si, avevo dato il via al mio personale piano di esplorazione dei paesi scandinavi e del nord Europa in generale, appena qualche anno prima con un viaggio in Svezia, ma il nome Danimarca si faceva spazio nella mia mente come un paese poco conosciuto ai turisti in genere, a me per primo. Meta un pò sottovalutata, motivo per cui mi attirava tantissimo: mi attirava l’idea di attraversare un ponte di quasi 8 km per 60 metri di altezza, per raggiungere la Svezia, di raggiungere a piedi il punto di incontro di due mari Skagerrak e Kattegat, di conoscere ancora meglio la cultura vichinga e tanti altri luoghi che, documentandomi nei mesi precedenti la partenza, mi avevano riempito d’entusiasmo. Magari qualcuno potrebbe pensare che un viaggio in Danimarca, non sia avventuroso, ma abbiate fede!
Oggi vi racconterò della mia esperienza di viaggio nello Jutland, la prima regione della Danimarca che ho visitato, attraverso 7 tappe.
Ho viaggiato in auto, attraversando tutta la Germania da Sud a Nord, fermandomi una notte ad Hameln, la città resa famosa dalla favola del Pifferaio Magico, un paesino che merita una veloce visita. Una curiosità: ogni domenica alle 12, da maggio a settembre, 80 bambini, vestiti da topolini, marciano per le strade della città seguendo il pifferaio, rievocando la storia raccontata dalla favola.
Ribe
Uno dei primi paesini, che si incontrano arrivando dalla Germania, il più antico di Danimarca, famoso per il nido di cicogna posizionato sul tetto del più vecchio edificio di Danimarca, Den Gamle Radhus, anno 1496, o più semplicemente, il municipio. Ogni anno le cicogne ritornano a casa nei primi giorni di Aprile, ma evidentemente, quando ci sono stato io, erano ancora in ferie.
A Ribe si passeggia piacevolmente per le piccole vie di acciottolato, tra abitazioni in stile medievale con travi di legno a vista mentre la parte esterna del paese è circondata dal fiume Ribe.
Ad un chilometro dal centro i resti di un antico castello e del suo fossato mentre, un’attrazione imperdibile per cominciare ad approfondire la cultura Vichinga: il Ribe Vikingecenter, un museo a cielo aperto, dove viene ricreata la quotidianità in un vero villaggio vichingo.
Il personale di questo museo, cammina per le vie del paese con abiti d’epoca, e si possono ammirare, dal vivo, attività come il fabbro che batte forte sull’incudine forgiando una spada, la costruzione dei tetti di paglia, la costruzione e la visita di capanne, la cottura dei mattoni, la costruzione di armature e l’arte dei falconieri, il tutto a pochi
chilometri dal centro.
Una cosa decisamente turistica ma che voglio menzionare, è il pernottamento al Den Gamle Arrest, una prigione divenuta albergo, con comodi alloggi in cella!
Mandø
Ad una quindicina di chilometri a sud di Ribe, sorge Mandø, un’isola del mare di Wadden.
La caratteristica di Mandø è che non si raggiunge in barca ma in auto approfittando della bassa marea.
Quando il livello dell’acqua scende, un percorso segnalato con dei bastoncini, riaffiora dal mare, quindi si può coraggiosamente raggiungere in auto l’isola ma consiglio vivamente il Mandøbussen, una specie di carro trainato da un trattore enorme così da non rischiare di rimanere bloccati tra la sabbia o, peggio ancora, sommersi dal mare;
per questo meglio controllare gli orari delle maree al vicino Watterseacenteret.
A Mandø la natura incanta, il paesaggio è costituito principalmente da dune di sabbia, fili d’erba e casette tipiche, addirittura un vecchio mulino a vento restaurato, ideale per una passeggiata tra la natura o per praticare il birdwatching considerata la vastità degli esemplari che vivono nei dintorni dell’isola.
Al ritorno da Mandø, la marea stava ormai crescendo ed il mare tornando nuovamente padrone della strada che, solo pochi minuti prima avevamo percorso, un effetto davvero singolare, soprattutto per la velocità con cui si compie il fenomeno.
Jelling
Pese d’origine della Monarchia. Consiglio una visita di un paio d’ore in questo piccolo villaggio.
La chiesetta, che ha quasi mille anni, ha una struttura molto semplice, dipinta dal bianco della calce; l’interno mi ha colpito non solo per il design “scandinavo”, minimale e pulito, non solo per gli affreschi ma soprattutto per il modello in scala di un veliero appeso al soffitto della chiesa.
Sul giardino che circonda la Jelling Kirke (la chiesa) si possono ammirare due enormi pietre runiche (pietre che riportano scritte runiche, l’antica scrittura a segni dei popoli germanici) una delle quali raffigurante la più antica immagine di Cristo di tutta la Scandinavia, simbolo della conversione della Danimarca dalla religione Pagana a quella Cristiana, avvenuta nel X secolo ad opera di Re Aroldo Dente Azzurro.
Di fronte alla chiesa si trovano invece due Tumoli Sepolcrali che si possono risalire grazie ad una scalinata; a quanto pare però, gli unici resti umani sono stati trovati sotto la Chiesa.
Chiesa, pietre e tumoli, sono stati inseriti nell’UNESCO come Patrimonio Culturale dell’Umanità.
Silkeborg
Quando viaggio sono attratto anche dall’aspetto antropologico, la conoscenza delle persone, di come si vive abitualmente negli altri paesi e dalle loro tradizioni. Ho visitato Silkeborg esclusivamente per poter vedere da vicino l’Uomo di Tollund, un uomo vissuto nel 400 a.C.
Dopo un sonno durato 2’400 anni, sotto le torbiere che circondano la città, l’uomo di Tollund è ancora perfettamente conservato, tanto da poter riconoscerne il colore della barba, le pieghe della pelle e fatto ancor più raccapricciante, il cappio al collo con il quale fu impiccato. Sono ancora ben conservati anche i vestiti ed il cappello che indossava al momento del suo passaggio a miglior vita.
L’uomo di Tollund è considerato il più antico uomo di Danimarca.
Skagen e Grenen
Cittadina posta nella punta più settentrionale dello Jutland.
Le casette caratteristiche dipinte di giallo ed il porto contraddistinto dagli edifici di legno colorati di rosso, sarebbero già motivo sufficiente per trascorrere un pò di tempo a Skagen ma ciò che più colpisce di questa città è la luce, i colori, i riflessi che il sole riesce a conferire al cielo e alle nuvole, il contrasto tra le spiagge ed il colore del freddo mare.
Skagen era famosa sin dall’800 per queste caratteristiche colorate tanto da richiamare artisti, pittori e poeti.
Råbjerg Mile
Qui a Råbjerg, anche il vento ha voluto esternare la sua vena artistica, modellando la sabbia, depositata durante una imponente tempesta nel XVI secolo, fino a creare delle dune alte 40 metri, che continuano a spostarsi ogni anno di circa 15 metri. Il miglio di Råbjerg si trova ad appena 16 km a sud di Skagen, e se volete capire perché ogni guida, artista, turista, rimanga incantato dai colori di questa zona, allora venite a fare una passeggiata su queste dune, in prossimità del tramonto, e capirete. Il bianco della sabbia, il verde dell’erba, il blu intenso del mare, mischiato ai riflessi dei raggi del sole che attraversano le nuvole, uniti ad un tramonto infuocato, beh… lascerebbero a bocca aperta anche l’ultimo degli insensibili.
Ho già scelto i miei due posti preferiti: Grenen e Rabjerg! Articolo utilissimo anche perchè, a mio parere, è una meta che in pochi conoscono bene.
E non fa nemmeno freddo!
Si è vero la Danimarca non è il primo paese che ti viene in mente quando pensi ad un viaggio, ma credo sia un vicino di casa, che valga davvero la pena di essere visitato.
Io ci sono andata diversi anni. E con il treno, grazie al ponte di Øresund, siamo andati a Malmo (un po’ costoso). Sono stata a visitareil museo delle navi vichinghe a Roskilde e il paese di Andersen ad Odense. Per le strade della città vecchia ( dove si trova la casa in cui era vissuto), giravano i personaggi delle sue favole (era il periodo dell’Avvento). Son paesi fantastici.Un caro saluto a tutti.
Ciao Erika.
A Roskilde sono stato sulla riproduzione di una nave vichinga, insieme ad altre 10 persone, abbiamo navigato, remando, fino alla fine del fiordo che circonda la città, ma penso ne parlerò in un altro articolo.
Il ponte dell’ Øresund è impressionante!
L’ho attraversato in auto, ci sono punti che sembra proprio di volare!
Grazie!
Che dire? La natura è meravigliosa. Fin’ora non sono mai stata in Danimarca, anche se resta una delle mete che sogno di visitare fin da quando sono bambina!
Il mulino a vento e le casette tipiche mi portano alla mente il villaggio di Zaanse Schanse in Olanda, ci sei mai stato?
E’ semplicemente fantastico!
Qui un link al post che ho scritto su quel paese incantato!
http://blogpercomunicare.blogspot.it/2013/06/i-mulini-vento-nei-dintorni-di.html
Concordo, la natura è meravigliosa, viaggiare è meraviglioso.
Non sono mai stato a Zaanse Schanse, a dire il vero ho visitato solamente Amsterdam mentre ero di ritorno dall’ Islanda, per un problema con il mio volo, sono rimasto un paio di giorni e purtroppo la città non mi ha entusiasmato, ma ho letto molto sull’ Olanda e credo che sia un paese che valga la pena di visitare con attenzione, specialmente le zone lontane dalle città più selvagge.
Complimenti per il tuo articolo, grazie per avermi fatto ricordare che devo tornare in Olanda.
Matteo, ma che meraviglia!!! Molti anni fa ho fatto un on the road in Danimarca, e lo ricordo come uno dei più belli!!! Ma non era troppo caldo per te? ;P
Spero di ritornarci…quei posti mi avevano messo una tranquillità pazzesca!
Bel post!
Grazie Cri!
Si penso che la modalità “on the road” si addica perfettamente alla Danimarca, sia perché è un paese di piccole dimensioni, sia per la quasi assenza di traffico, ma anche perché sulla strada il contatto con la terra, la popolazione e la cultura locale diventa intimo.
La natura di questo paese mi ha colpito particolarmente per la varietà di paesaggi e colori.
Per la temperatura chiaramente troppo elevata, direi “tropicale” 😉 che dire…il viaggio deve pur presentare qualche inconveniente…no?