Vercelli, questa bella sconosciuta

Molti si staranno domandando perché scrivere un articolo su Vercelli. Vercelli? Chi? Cosa? Ma dov’è? Una provincia che come targa ha VC cosa potrà mai offrire?? E invece no, ecco svelato l’arcano: c’è vita quaggiù e non è poi neanche così male!

Vercelli, città capoluogo con 45.000 abitanti, è una città antichissima con radici addirittura celtiche – il suo nome antico infatti è Wehr Celt, rocca dei Celti – situata a circa 70 km da Torino e 70 da Milano comoda e raggiungibile via treno e autostrada.

E’ una città raccolta, piccola, si visita tranquillamente in una giornata e può sorprendere il visitatore  – che molto spesso è lo stesso vercellese – per  quanta storia si possa trovare.

Eccola la chiave di lettura: proverò a descriverla con gli occhi di un visitatore, con gli occhi e lo sguardo che uso quando, all’estero, vedo posti meravigliosi santificati a volte “solo” perché  lontani e diversi. Posti che magari a casa abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni.

Vercelli

Vercelli, come dicevamo, ha origini antichissime: la sua posizione ha favorito da sempre il transito ed i commerci, ma anche le invasioni. Dopo i Celti ecco i Romani; poi i Barbari.

I segni sono evidenti subito arrivando via treno, con l’immagine del chiostro e della Basilica di Sant’Andrea stagliarsi davanti a noi. Suvvia, siamo sinceri: vedessimo lo stesso panorama in Francia diremmo “che bello”! Sant’Andrea è un esempio di precoce architettura gotica ispirato alle costruzioni cistercensi tipica per la sua policromia marmorea. Questa chiesa, che s’inserisce come il monumento simbolo della nostra città, subisce l’influenza di architetture nord europee; l’influenza arriva in città grazie alla sua posizione sulla via Francigena e al proliferare di commercianti e pellegrini ospitati nel broletto. A uno di loro, o almeno si pensa, dobbiamo una scoperta: nei locali del Duomo di Vercelli è infatti conservato i Vercelli Book, primo esempio scritto di lingua anglosassone divenuto poi inglese.

Vercelli Duomo

E che dire del vecchio Castello oggi tribunale dove è stata conservata la Sindone prima di essere spostata a Torino? Non lo sapevate? Invece sì!

Le sorprese non sono finite: camminando per le vie della città si incontrano chiese affrescate da Gaudenzio Ferrari (autore degli affreschi del Sacro Monte di Varallo), vicoli che rimandano all’epoca medioevale, Torri del 1400 (come la Torre dell’Angelo) e la piazza principale, intitolata a Camillo Cavour e impreziosita da portici affrescati sotto i quali si trovano locali e bar.

Incredibilmente, abbiamo anche dei musei: il Museo Leone, dove sono esposti reperti dall’epoca celtica all’epoca romana e il Museo Borgogna dove si possono trovare dipinti soprattutto di epoca rinascimentale e barocca. Negli ultimi anni, l’offerta museale si è poi arricchita di un’importante collaborazione con il museo Guggenheim, che ogni anno per alcuni mesi, espone parte della collezione proprio qui. Sorpresi?

Sappiamo anche mangiar bene: la cucina vercellese è molto incentrata sul riso (e non potrebbe essere altrimenti!) e ha una tradizione di cucina sana ma povera di elementi, tutti legati alla terra; povera, però non vuol dire meno buona!

I vercellesi amano la convivialità e, specie in estate, si può partecipare a numerose sagre tematiche (agnolotto, rana, panissa – risotto tipico) che coinvolgono sia il capoluogo sia i paesi intorno in eventi tradizionalmente seguiti e sentiti, un pò a smarcare il detto che vuole noi piemontesi chiusi.

campagna Vercelli

Ancora qualche ora da trascorrere? La campagna vercellese è storia a cielo aperto e racconta, semplicemente, lasciandosi guardare, l’evoluzione dell’agricoltura organizzata, il periodo delle mondine, le grandi strutture chiamate cascine dove si raccoglie e raccoglieva il riso. La storia qui è passata e si è fermata: basta compiere 15 km e si trova un piccolo borgo, San Germano Vercellese, dove quasi inaspettatamente compare una chiesa esempio di barocco piemontese, ricchissima, contenente uno degli organi più pregiati del Piemonte, il tutto di fronte ad una piazza dove alcuni scavi avevano portato alla luce una necrepoli romana.

Ancora dubbiosi sulla meta del prossimo weekend?

Vercelli

 

Info utili

Due indirizzi da provare: “La Vecchia Brenta“, ristorante tipico piemontese nella piazza principale, e la “risotteria Oryza” nel castello di Desana (a 6km da Vercelli) dove si possono assaggiare tanti piatti a base riso.

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Nata e cresciuta in quel di Vercelli, piemontese doc ed amante della mia terra, si occupo nella vita di risorse umane.. un lavoro che ama, quasi quanto i viaggi! Per lei viaggiare non è una passione, è una ragione esistenziale. Ama tantissimo il Middle East e l'Africa,così come suo marito che neanche a dirlo ha conosciuto in viaggio! Appassionata di calcio e di relazioni internazionali, quando viaggia le piace molto vivere le persone, capirle. Per lei siamo fortunati ad essere su questo mondo perchè è talmente bello e vario che non ci basterà una vita per vederlo tutto.

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