I Fiori d’Inverno nella Marca Trevigiana

Nella Marca Trevigiana non è famosa solo la strada del Prosecco, ma anche un’altra via, quella del radicchio, nella fattispecie quello rosso di Treviso e quello variegato di Castelfranco. In realtà sono dei veri e propri “fiori” per la loro forma e bellezza, senza poi togliere il fatto che finiscono in tavola. In questo periodo sparse per la provincia di Padova, Treviso e Venezia si tengono delle rassegne che hanno preso il nome di “Fiori d’Inverno”.

Questi eventi hanno avuto inizio l’8 novembre scorso e si chiuderanno il 30 marzo lungo l’ansa del fiume Sile nel comune di Quinto di Treviso. Un calendario ricco di eventi per conoscere dall’origine al piatto da gustare un prodotto che vanta il marchio IGP.

In un fine settimana ho potuto conoscere, vedere e toccare con mano come avviene la coltivazione di questo prodotto. Devo ammetterlo, ero abbastanza ignorante in materia, ma diciamo che mi sono rifatta, ed ora posso dire che il radicchio per me non ha più segreti!

Che non si pensi che basta piantare a terra il semino e aspettare che nasca la pianta per poi raccoglierla e mangiarla! Il procedimento è molto più lungo, e in un certo senso, concedetemi il termine, fascinoso.

La semina avviene in vivaio dopo il primo luglio, quando la luna è calante. Dalla metà del mese fino al mese successivo avviene la piantumazione in campo aperto. Qui il radicchio ci resterà per quattro mesi circa, e giustamente non finisce qui, perché da novembre inizia la fase di raccolta e imbiancamento. Io mi immaginavo chissà cosa, chissà quali stani riti per imbiancare il radicchio. Come da regole stabilite, può iniziare solo dopo due brinate, perché deve essere avvolto dal gelo in modo che il processo di crescita della pianta venga bloccato. A guardarlo sembrerà un ceppo di radicchio floscio, ma rifiorirà dando il meglio di sé. Verrà raccolto e messo in cassette di plastica che poi verranno immerse nell’acqua risorgiva, che ha una temperatura costante, e al buio. Le foglie non dovranno bagnarsi e in questa sorta di piscina ci resterà circa una quindicina di giorni. In questo modo la pianta “morta” dal freddo avrà modo di risvegliarsi e quindi di rifiorire e di far nascere il prezioso fiore d’inverno. Manualmente poi verrà ripulita delle foglie esterne e lavata dando il via alla sua commercializzazione. Un vero e proprio fiore croccante dal cuore rosso e dalle coste con sfumature bianche, da mangiare in molteplici modi. Crudo, cotto, tra la pasta, in un cremoso risotto, all’interno di una torta sotto forma di crema o come birra.

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Attenzione però, non tutto il radicchio che troviamo in commercio è con il marchio IGP. Ho avuto modo di conoscere e di parlare con il presidente del consorzio di tutele, che ha affermato “ che il radicchio è l’unica cicoria che non lascia il campo per la tavola, ma che ha bisogno ancora di un lungo procedimento di lavorazione, cosa che non tutti i produttori rispettano”.

Siete ancora in tempo per alcune delle rassegne in programma fino a marzo per conoscere questo prodotto, per assaggiarlo nelle più svariate preparazioni e, perché no, per acquistarlo e portarvi a casa un pezzo di Marca Trevigiana dal gusto inconfondibile che farà da protagonista  nelle vostre tavole.

Percorrete le strade del radicchio, l’obiettivo è quello di dare valore all’identità storica e ambientale dell’area di produzione di un prodotto diventato famoso in tutto il mondo. L’associazione vuole promuovere un turismo che possa valorizzare le produzioni agricole,  agroalimentari e enogastronomiche in un ambito naturale presente nel territorio.

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Io ho visitato l’azienda agricola Nonno Andrea a Villorba, dove il sig. Manzan nonché presidente del consorzio di tutela, ha 50 ettari di terreno dedicato soprattutto alla coltivazione di frutta e ortaggi tra i quali le varietà di radicchio. Tutto è gestito secondo criteri sostenibili, con tecniche di lavorazione che rispettano l’ambiente e la biodiversità. Vi consiglio di fare acquisti nello spaccio aziendale dove tutti i prodotti sono certificati Biodiversity Friend, cioè le colture sono cresciute in un ambiente sano e con un alto grado di naturalità!

Vi garantisco che il tutto è creato con amore e passione, perché sono fattori indispensabili per la buona riuscita di un progetto!

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Se volete trascorrere qualche giorno nella marca trevigiana tra i vari eventi o semplicemente per ammirare le bellezze che il luogo mette a disposizione vi consiglio di pernottare al Relais Barco Villa Zonca. Si trova ad Arcade, avvolto nella campagna a due passi da Treviso. Un grande giardino con tanto di labirinto dove si trova la villa del’500 e la Barchessa che funge da albergo. La Villa, tutt’ora abitata, si può visitare; all’interno l’atmosfera ti avvolge portandoti in un epoca passata, arredi e affreschi originali ti invitano a guardarli in silenzio, quasi per non disturbare la quiete presente. Degna di nota la Biblioteca, che ospita libri antichi e vecchi documenti di famiglia.

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Informazioni utili:

  • Per consultare gli eventi legati ai Fiori d’inverno consultate questo sito: Fioridinverno.tv 
  • Ho avuto modo di scoprire che il costo del radicchio nel suo paese d’origine ha dei prezzi veramente competitivi! Vi consiglio di portarvene a casa un bel po’!

 

 

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Il viaggio più bello? … il prossimo. Vive a Padova, una città a misura di uomo, ha scoperto che viaggiare riempie lo spirito, incontrare sguardi nuovi e stringere mani diverse riempie la vita. USA, Cina, Middle East, Africa, Europa …ha viaggiato un po’ di mondo e un altro po’ la aspetta, sempre alla ricerca di qualcosa, in continuo movimento. Adora fotografare per imprimere il momento, anche se sa che il momento rimarrà comunque e sempre impresso nella sua mente. Dopo ogni viaggio disfa una valigia di profumi, di respiri, di incontri, di immagini incise, di passi stanchi, di idee per la prossima meta! In viaggio sempre… Crinviaggio

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