Dopo aver girato il mondo qua e là, grazie ad un’amica si prospetta questa possibilità, anche solo per un week end, di vedere i mille colori di questa città. Raggiungiamo Napoli con il treno freccia rossa grazie ad un’offerta a/r weekend molto conveniente che in 4 ore e 20 ci porta nel cuore della città da Milano, fermando solo a Roma Termini. Ci accoglie una pioggia quasi tropicale, inusuale per la città e per la sua struttura: le strade sono difficili, il traffico impazzito ma non ci lasciamo scoraggiare.
Questa città ha un’anima ben precisa anche sotto la pioggia ed anzi, tira fuori ancor di più la creatività partenopea.
Decidiamo di prendere un bus turistico al Maschio Angioino, la frequenza in questa stagione non è incredibile ma si può optare per due tour, uno che visita il centro, Capodimonte e la zona di Piazza del Plebiscito, ed uno decisamente più panoramico verso Mergellina e Posillipo, insieme venduti al costo di 22€ e validi 24 ore.
Napoli vista da un turista del profondo nord come me, si spoglia dei pregiudizi: non è sempre vero che è sporca, che i suoi abitanti non sono gentili, che non si gira sicuri, che in genere è pericolosa. L’unico pericolo realmente vissuto è stata l’intossicazione per troppe sfogliatelle!
Napoli ha davvero mille colori, quelli dei quartieri più poveri come Sanità o i Quartieri Spagnoli ma in ogni caso brulicanti di vita, di Piazza del Gesù definita la piazza “senza regole” è quella dell’elegantissima zona della Galleria Umberto (con il chiosco Mary per i babà).
La zona elegante di Napoli riserva sorprese positive: visitate la stazione della metropolitana Toledo e capirete perché molti pensano che sia la più bella d’Europa, via Toledo con il piccolo Pintauro, tempio della sfogliatella, per finire come noi davanti al Teatro San Carlo, a piazza Plebiscito e agli elegantissimi e sfarzosi interni del Caffè Gambrinus, un’istituzione.
Napoli è sapore, vita: alla sera mangiamo la pizza migliore che uno possa sognare di provare. Anzi non lo sogna neanche perché non riesce a riprodurre il sapore… Trianon da Ciro fa pizze dal 1923 e questo è già un motivo per fidarsi. Fa solo pizze ed anche il caffè, a Napoli, diventa superfluo. Non si discute, la pizza se uno la sa cuocere a Napoli lo saprà fare anche ad Aosta ma è il cuore, il sapore, l’acqua che cambia tutto. Cambia perché in questa città afflitta da mille problemi i suoi abitanti trasmettono la sensazione e l’approccio che nonostante tutto c’è sempre quantomeno la speranza che le cose cambino. In meglio.
Un assaggio di questa vocazione alla positività ce l’ho indomani quando accompagno un’amica all’alba ad una messa particolare che si tiene nella chiesa consacrata a Santa Francesca delle cinque piaghe, nei vicoli dei quartieri spagnoli, una santa amata non solo a Napoli. Santa Francesca, vivendo in atroci sofferenze, viene solitamente invocata per chiedere la grazia della maternità.
La sua chiesa, grande forse come un monolocale di Milano, è un inno al barocco: piccola ma intensa, sentita, brulicante di vita. Si alternano suore e fedeli, pellegrini da tutto il mondo in un meltin pot strano, ma unito: la devozione per questa santa non ha linguaggio nè nazionalità ma è come se prendesse per mano le tante anime di questa città e le unisse, in eterna sospensione tra il sacro ed il profano, tra la smorfia e la devozione, tra il mare ed il Vesuvio amato come temuto, tra il lusso e la povertà.
Tutti insieme però mangiano pizza, bevono caffè, assaggiano sfogliatelle e pregano Santa Francesca una domenica mattina.
Personalmente mi sento un po’ parte integrante di questo weekend napoletano ma è leggendo le parole dell’autrice, essendo un partenopeo fuori sede, che ho risentito le sensazioni della mia città, ho rivisto i colori della sua vivacità e soprattutto riassaporato il sapore delle specialità culinarie dove pizza, sfogliatelle e caffè primeggiano su tutte! E’ vero Napoli ha tanti problemi, ma come tutte le grandi città difficili da gestire, ma non ci abbattiamo mai e pensiamo sempre che le cose possano migliorare anche passando accanto ad un secchio dell’immondizia troppo pieno o semplicemente se sorpresi da un temporale di passaggio…perchè a Napoli tutto passa, il sole tornerà presto a riscaldarci e con l’aiuto prima di tutto di noi stessi si può sempre migliorare!
Concludo facendo i complimenti vivissimi all’autrice e spero in un suo presto ritorno nella nostra bellissima città magari per qualche giorno in più e sotto un bellissimo sole per assoporare una “visuale migliore”.
mi piace questa recensione fuori dagli schemi classici..