Mi sembra ieri di esser rientrata dal mio viaggio in Norvegia, alle isole Lofoten e Vesterålen, eppure erano i primi giorni di febbraio.
Sarà perchè ripensandoci sono ancora stordita, non tanto dal lungo viaggio – che quello comunque non te lo toglie nessuno (3 voli in 1giorno) – bensì dalle emozioni che questo Paese mi ha regalato.
Eppure parliamo dei mesi bui della Norvegia, anche se già dal 4 di gennaio la luce inizia a farsi spazio nelle notti polari, le giornate si allungano pian piano fino a quando, a maggio, abbracceranno il sole di mezzanotte. Ma quelle poche ore di luce, che poi alla fine così poche non sono (il sole inizia a farsi vedere timidamente intorno alle 8.30 per salutarci attorno alle 15.30), sono bastate a rendere l’atmosfera di questo luogo calda ed avvolgente, tra bagliori rossi, arancioni e rosa che sembravano illuminare il cielo come una candela, avvolgendo le isole Lofoten e Vesteralen in un velo di magia.
La prima emozione me l’ha regalata proprio il viaggio per arrivare alle Lofoten: a bordo del primo turboelica della giornata vedevo le montagne di questo angolo della Norvegia che man mano emergevano dall’oscurità, spuntando quasi misteriosamente dal mare. Ma questo è stato solo un primo assaggio di quello che mi aspettava!
In questa cornice sono stata infatti la fortunata spettatrice di 3 meravigliosi incontri che non credo dimenticherò facilmente.
Lo sapevate che il piccolo villaggio di Andenes è uno dei migliori spot in Europa per il whale watching?
Il perchè è attribuibile alla conformazione geologica di quest’area: è praticamente un canyon naturale, al confine con la piattaforma continentale, che sprofonda a soli 8 miglia dalla costa. Quasi come se parlassimo di un’autostrada naturale dove, da fine novembre a metà febbraio, la corrente del Golfo trascina con sé circa 6 miliardi di aringhe, un ‘banchetto’ d’eccezione che va a fine dritto in pancia di ‘moby dick’.
Ma in realtà queste acque pullulano tutto l’anno di plancton. Ecco perchè qui gli incontri ravvicinati con i giganti del mare sono garantiti 365 giorni all’anno: i capodogli (maschio), le balenottere comuni, il globicefalo, il delfino come pure le orche e le megattere, quest’ultimi preferisco però le acque più fredde dei mesi invernali, mentre la balenottera minore si fa vedere nel periodo estivo.
Potevamo non andare a vederle da vicino? Per scovare questi mammiferi acquatici non serve nessun radar, basta ‘ascoltare’ il mare: a bordo di ‘Reine’ il nostro capitano li rincorreva intercettandoli con due idrofoni, dei microfoni posti sotto la barca, ascoltando i loro ‘click’ e regolando la rotta in base alla provenienza ed intensità del suono… e sembra funzionare! Il primo avvistamento non è tardato ad arrivare e nemmeno il mio ‘wow’ e poi il secondo, il terzo… ritrovarsi ad una ventina di metri a guardare questi affascinanti animali sbuffare e poi inabissarsi in acqua è stato incredibile.
Basta poi spostarsi nella piccola capitale delle Lofoten, Svolvear, per un’altra esperienza carica di emozioni. Anche questa volta si solcano le acque al di sopra del Circolo Polare Artico, questa volta sul Vestfjorden a bordo di un velocissimo gommone di Lofoten Express che alla velocità di 35 nodi ci ha portati a dare uno sguardo da vicino alle maestose aquile di mare. Imbacuccati dalla testa ai piedi in una tuta termica, con poco più di dieci minuti di navigazione abbiamo raggiunto un angolo tranquillo di mare racchiuso tra alcuni isolotti rocciosi. Dopo aver spento i motori eravamo già che ben appostati con le nostre camere scrutando la roccia in cerca di ‘lei’ pronti a paparazzarla. Mimetizzata perfettamente, non riuscivamo a vederla, ma lei era già lì che ci teneva d’occhio. Solo l’occhio allenato del nostro capitano l’aveva già intercettata e cercava di smuoverla gettandogli in acqua dei bei pesciolini.. ma senza successo. E quando tutto sembrava ormai perso eccola che finalmente spiegando le grandi ali si lancia in volo planando in tutta la sua maestosità in compagnia di un’altra aquila; sfiora l’acqua e in men che non si dica cattura un pesce con i suoi possenti artigli e girando l’angolo scompare in uno dei panorami più belli che io abbia mai visto. Pochi istanti che hanno messo a dura prova le mie capacità fotografiche, ma se gli scatti non sono un granché quantomeno l’incontro si è trasformato in un ricordo indelebile.
Ed eccoci alla ciliegina di questo viaggio che se pur breve è stato uno dei più incredibili. Gennaio e febbraio sono sopratutto i mesi migliori per vedere lei: l’Aurora Boreale.
Uno spettacolo che ha già ammaliato molti fortunati e che in molti rincorrono. Sembra infatti che dopo averla vista non ne puoi più fare a meno, proprio come è successo a Rob e la moglie Therese, trasferiti dall’Olanda a Laukvik Ed per andare a caccia d’aurore. Da oltre 6 anni passano la loro vita al Polarlightcenter analizzando l’attività del sole e dell’atmosfera in attesa di allertare i visitatori con i loro sms sul momento giusto per avvistarla.
Le aspettative erano alte, non posso nasconderlo, la volevo vedere a tutti i costi se pur la mia mente era consapevole che alla natura non si comanda. Ed in effetti il primo avvistamento non è stato certo esaltante: era poco più di una nuvola grigia in un cielo stellato che solo la mia reflex sembrava voler cogliere. ‘Tutto qua?’ pensai.
Ma lei è così, ti sorprende all’improvviso, infiammando i cieli della Norvegia e danzando come in una sinfonia in uno spettacolo che non ti stancheresti mai e poi mai di guardare. Ed è così che il giorno dopo al primo sfortunato avvistamento, ho capito il perchè dicono che questo è l’anno migliore per vedere l’aurora boreale.
Vi assicuro che quest’immagine che appare così piatta e statica non ha nulla a che vedere con la leggiadria con la quale questa luce verde fluttua a destra e a sinistra, rotea, sale e scende, creando delle forme fantastiche. Sembrerà stupido ma non ci sono veramente parole per descriverla. Vi dico solo che spesso alla sera mi capita di guardare il cielo e, ripensando a lei, mi si stampa in viso un gran sorriso… un motivo ci sarà!
Tranquilli siete ancora in tempo per approfittare di questo spettacolo della natura, ma ricordate, è comunque un privilegio.
Info utili e curiosità
Dove dormire: alle Svolvear mi sono lasciata coccolare da una “rorbu”, le antiche case dei pescatori, in versione chic: con 3 camere e 2 bagni, di cui uno con tanto di sauna ma in realtà è un ‘lusso’ a portata di molti. Con un gruppo di 6 amici per 3gg parliamo di 70€ a testa!
A Evenskjer invece ho dormito al Tjeldsundbrua Kro&Hotel in una camera moderna con tanto di vista sulla baia (il prezzo 130-150€ per la doppia).
Dove mangiare: già che siete a Svolvear non perdetevi lo Stoccafisso Royal del ristorante Børsen Spiseri, Hanno anche il piatto del giorno per i bimbi a 85 nuok (10€) mentre gli adulti possono approfittare del 3-course menù della settimana a 51€ …non male per essere in Norvegia! E poi il locale è davvero unico e molto caratteristico, con un sapore d’altri tempi.
Come arrivare: da Bodo potete raggiungere le Lofoten a bordo di un turboelica. Ci sono diversi collegamenti al giorno perchè è considerato come un qualsiasi mezzo di trasporto per gli stessi abitanti, come anche i traghetti o lo stesso “postale Hurtirgruten’, solo che in questo caso dovete vedere le ‘coincidenze’. In alternativa da Evenes, collegata ad Oslo con voli diretti, potrete raggiungere le isole in auto dall’unico ponte che le collega alla terraferma: il Tjeldsundet Strait da Evenskjer. Altre informazioni su come arrivare le trovate su VisitNorvway, il sito ufficiale del Turismo della Norvegia che è pure in italiano.
Escursioni
Per il Safari dell’aquila di mare si salpa alle 11.30 il mercoledì, giovedì, venerdì e sabato ma già che avete fatto tanta strada per arrivare fin qua sù meglio verificare prima per non perdere questa esperienza. Il costo è di 84€ ed il tour dura circa 2 ore.
Whale Watching: se volete approfittare di uno sconto del 25% segnatevi questa data: l’8 giugno in occasione dell’anniversario del Whalesafari di Adanes; il prezzo pieno è di 107€. Alla natura non si comanda, è vero, ma con questo whale safari avrete una garanzia in più: no balene = rimborso garantito oppure, a scelta, un altro giro in barca. Prima di partire per il whale watching avrete inoltre l’opportunità di capire qualcosa in più di questo mondo sommerso in un piccolo tour all’interno del loro centro di ricerca. Se avete l’opportunità, chiedete di Daniele, un biologo marino Emiliano che grazie alla sua grande passione per il mare è in grado di contagiare chiunque.
Curiosità
Il capodoglio è un mammifero piuttosto elusivo, preferisce passare il 75/80% della sua vita sott’acqua … morale? Se non lo beccate subito dovete munirvi di pazienza, può trattenere il fiato fino a 2 ore prima di emergere in superficie. Ma tranquilli, ce ne sono veramente molti in queste acque che non sarà difficile avvistarne altri. I maschi vivono fino a 60 anni e raggiungono una lunghezza di 18-20mt, mentre le femminucce arrivano ai 8-11mt.
Lo sapevate che la pulcinella di mare passa quasi tutta la sua vita per l’appunto in mare? Approdano sulla terra ferma solo per nidificare 1 volta all’anno, durante l’estate (da metà giugno a metà agosto). Ed è in questo periodo che Bleik Island, una piccola isola a forma di piramide al largo di Andanes, si trasforma in una ‘gruviera di emmental’, visto che ben 120’000 coppie di pulcinelle di mare decidono di scavarvi qui il loro nido d’amore, un vero paradiso per birdwatching.
Questo è sicuramente uno dei posti che devo assolutamente vedere!! Ma il clima com’è? Dalle immagini sembra molto freddo!!
Ciao Maria Chiara, in realtà non fa affatto così freddo, e te lo dice una freddolosa. La temperatura minima si aggira allo 0/-1° e la massima attorno ai 4° ma non è un freddo pungente..tutto merito della calda Corrente del Golfo 🙂
grazie! hai descritto alla perfezione le sensazioni che hai vissuto! 🙂
[…] alla scoperta della Norvegia del Nord tra Isole Lofoten e Vesterålen. Oggi tocca a Marta di Blog di Viaggi, che, tra l’altro, è anche la fortunata vincitrice del nostro contest che le ha permesso di […]
Ciao! Complimenti per l’articolo! Quindi anche a gennaio si possono vedere le balene? Nel complesso lo consigli un viaggio alle Lofoten a gennaio?
Grazie e buon nuovo viaggio!
Ciao Marta, il tuo racconto è davvero invitante, hai descritto molto bene quello che hai vissuto e le tue emozioni! Sei una scrittrice secondo me!
Comunque penso che hai invogliato chiunque a vivere quest’esperienza!
Io tra whale watching, aurore boreali, husky e renne sono indecisa se andare in Lapponia o alle Isole Lofoten, ma sicuramente entrambe le destinazioni hanno in serbo grandi emozioni!