Livorno al tramonto regala emozioni. Ed è proprio in quell’ora del giorno che ho avuto il piacere di conoscerla! In Toscana ci sono stata molte volte, ma questa città nella Costa degli Etruschi ancora mi mancava. Non posso ora vantarmi di conoscerla, ma so come si traveste di giorno e di notte, e sapete cosa vi dico? Mi piace un sacco.
Innanzitutto ho fatto una cosa carinissima che si chiama “Cena itinerante”, cioè una cena disposta in più locali, per poter assaporare in una stessa sera piatti diversi della tradizione Livornese.
Antipasto all’ Ostricaio. Si trova sul lungomare, e qui potrete gustare dei piatti di pesce crudo, che oltre ad essere buoni sono delle opere d’arte. La cosa bella, oltre al pesce è che potete farvi un ottimo aperitivo con vista mare, e scusate se è poco!
Piatti di pesce creati nella più ferrea tradizione della città sono da provare al Melafumo. Sorrido ancora al ricordo del locale, perché, se posso permettermi, è molto caratteristico, in senso positivo. Si mangia in tavoli sopra i quali si trovano manifesti chiaramente schierati a sinistra e magliette con la faccia del Che ti fanno compagnia…ma il punto forte è il cibo: un’ esplosione di gusti tra le lumachine di mare, la pepata di cozze, il baccalà alla livornese: avete presente quelle pietanze che quando hai finito di gustare lasciano sul piatto un sughetto che ti piange il cuore lasciare?…beh non fatelo, prendete una bella fetta di pane toscano e inzuppatelo in quella meraviglia!
E sempre per restare in tema di pesce, beh in una città di mare ci sta, si può fare un salto al ristorante La Barrocciaia. Ormai era mezzanotte, ma ad un bel piatto di cacciucco non ho potuto dire di no. E se dopo tutto questo mangiare avete un piccolo spazio, sorseggiate del ponce, la bevanda alcolica nata proprio a Livorno che mescola caffè e “Rumme”. Il gusto forte e caldo mi è piaciuto molto!
Per la notte ho soggiornato all’Hotel Gran Duca, che si trova davanti alla statua de “i quattro mori”, simbolo della città, anche se il vero nome sarebbe “Monumento a Ferdinando I” . Simboleggia la statua appunto di Ferdinando de Medici che ai suoi piedi ha quattro pirati incatenati, pirati che ,si dice infestassero il Tirreno. Curiosità dell’opera: c’è una sola angolazione che permette di vedere di tutti e quattro i mori, il loro naso, quindi non stupitevi se passando lì davanti vedrete le persone in varie posizioni per scoprire l’arcano! Io ora conosco il punto esatto!
La città si può visitare tranquillamente a piedi, tra il centro storico e il lungo mare, ma io ho scoperto un nuovo modo di conoscerla… navigando in battello lungo i “fossi Livornesi”. La città, che era stata fondata dai Medici, è caratterizzata da una serie di canali navigabili sulle cui sponde sono stati costruiti dai mercanti i loro palazzi. Il Gran duca si servì delle maestranze venete per costruire sull’acqua, esattamente come Venezia; da qui il nome “Piccola Venezia” di Livo.
E così cullata dal mare insinuato a formare dei corsi d’acqua imparo a conoscere una città fatta di storia e di leggende, fatta di pescatori che tornati da lavoro vendono il pesce al mercato, un luogo di incontro e di chiacchiere, un luogo colorato dalle barche e dalle reti messe a riposo, in cui i visi stanchi segnati dal tempo e dal sole rimangono i protagonisti del momento. Si naviga tranquilli mentre la guida spiega sapientemente i punti toccati. Un punto di vista diverso, in cui si deve alzare la testa per ammirare un Palazzo Signorile o l’entrata del mercato centrale. Qual e là opere d’arte floreali di giovani artisti nate dalla passione per la propria terra sono in mostra tra i muri in riva ai fossi, fiori e piante a decorare e rendere ancora più viva la città.
Poi arriva lei, la Fortezza Vecchia che si alza maestosa nel porto Mediceo. Di mattoni rossi risalente al ‘500 era stata costruita per difendere la città dagli invasori. E’ costituita da tre bastioni completamente circondati d’acqua. In seguito a molti restauri ora è accessibile per visite ed eventi organizzati dal comune.
Una città ricca di storia, che in un paio di giorni ho imparato un pochino a conoscere. A volte avevo bisogno di un traduttore simultaneo per certe espressioni toscane di cui amavo il suono, ma delle quali non conoscevo il significato! Il bello di viaggiare in Italia è anche questo, conoscere e condividere la propria cultura, e io nella gente Toscana ho trovato persone speciali e uniche che mi hanno guidato attraverso la loro sapienza.
Informazioni utili:
-Per tutti i ristoranti citati sopra, vi consiglio la prenotazione, sarebbe un peccato non trovare posto!
-Per fare il giro dei ‘fossi’ vi consiglio di consultare il sito Livornoinbattello, che vi darà le giuste indicazioni e molto altro.
-Per avere informazioni e conoscere eventi da non perdere, che riguardano il periodo di ‘Maggio Divino’ nella costa degli Etruschi, potete consultare questi portali Maggiodivino.net e Lastradadelvino.com
Questa cosa della cena itinerante è molto interessante…
Se si sta poco nella città è una buona soluzione per provare più ristoranti, e le relative specialità :)!