“Padova, la città del caffè senza porte, del prato senza erba e del Santo senza nome. Città universitaria ricca di storia e di opere d’arte, cattura con la sua semplicità e il suo essere casa. E’ piccola, a misura d’uomo, ti ci puoi perdere e trovare allo stesso tempo, perché di cose da offrire ne ha moltissime, perché Padova non è solo Spritz!”
Così ci parla della sua Padova Cristina che anche se viaggia in lungo e in largo, dopo ogni viaggio le piace ritornare nella sua città per continuare a scoprirla.
1- 3 aggettivi con cui descriveresti Padova
Giovane, perché è una città Universitaria che pullula di studenti, e i ragazzi che la vivono sono un’esplosione di entusiasmo. Piena di locali che si riempiono la sera per chiacchierare o ascoltare band emergenti e buona musica. L’università di Padova è una delle più antiche al mondo, dal 1222, e a cavallo del 1600 ci insegno Galileo Galilei, beh da andarne fieri no? E poi, Padova può vantare la prima donna laureata: Elena Lucrezia Cornaro Piscopia che nel 1678 conseguì la laurea in filosofia!
Artistica perché come ti giri un pezzo di storia dell’arte sta ad indicarti che nomi illustri, quali Giotto e Donatello sono passati di qua e hanno lasciato un segno indelebile. Per me tutto è riconducibile all’arte, ogni vicolo, ogni palazzo ha alle spalle una storia, una leggenda…e se questa non la vuoi chiamare arte….
Folgorante perché non puoi evitare di innamorartene, lo dico, è assolutamente impossibile! Le vie storiche donano calore, si respira sempre un’aria tranquilla, colorata anche nelle giornate di pioggia; ma a Padova è difficile bagnarsi, a proteggerti ci sono talmente tanti portici che a fatica devi aprire l’ombrello.
2- Un ‘must’ imperdibile
Prato della Valle, o come lo chiamano qui, il ‘prato senza erba’. In realtà di erba se ne trova, e qui lascio spazio all’immaginazione, ma anche panchine dove fermarsi ad ammirare la splendente bellezza di questo luogo. E’ la più grande piazza della città e una delle più grandi d’Europa. Ha una forma ellittica, costituita da un’isola che si chiama Memmia attorno alla quale scorre una canaletta, lungo le cui sponde si trova un doppio anello di statue, 78 per l’esattezza, che rappresentano personaggi illustri della città. Ogni sabato si svolge il mercato, che è un momento di convivialità bellissimo; passate ad ammirare i venditori di fiori, non vorrete più andarvene. Negli altri giorni è bello passeggiare, a qualsiasi ora troverete gente che passeggia, parla, si incontra. Pattinatori della domenica e professionisti si esibiscono in pindariche evoluzioni e fermarsi a guardarli è un passatempo originale. Provate ad alzare la testa e a guardarvi attorno…le meraviglie non finiscono. Santa Giustina nella sua maestosità, le cupole della basilica di Sant’Antonio, la Loggia Amulea vi inviteranno a conoscerle…
3- Una ‘chicca’ nascosta
Piazzetta San Nicolò. Una piccola piazzetta che si trova tra il Teatro Verdi e Piazza dei Signori. Un angolo incantevole, dove soffermarsi e immergersi in un periodo che profuma di passato. Qui sorge l’omonima chiesa, e non restate all’esterno, entrate e passeggiate sotto le volte a crociera, immergetevi nella luce soffusa appena accennata, risaltata da candele sempre accese, sarà come se il tempo si fermasse, scandito solo dal rumore dei vostri passi. La chiesa è comunemente detta dei matrimoni, e del resto è difficile resistere ad uno scenario come questo…
4- Il tuo luogo preferito
La vista della specola dalla riviera Paleocapa. La specola è l’antico osservatorio dell’Università, nato sull’antica Torlonga del Castello di Padova. La posizione era ideale per “osservare”, infatti è sul meridiano celeste, posta a sud dove gli astri raggiungono la loro più alta posizione sopra l’orizzonte. Da una ventina d’anni è adibita a museo dove sono conservati gli strumenti di osservazione usati dagli astronomi Padovani. Ma oltre ad essere un luogo da visitare molto affascinante, per me lo è tutto quello che riguarda stelle e pianeti, è bellissimo osservarla dalla riviera Paleocapa, più esattamente dal ponte di via San Tommaso, dove una serie di variabili, quale lo sciabordio dell’acqua, e il rumore dei san pietrini sulla strada crea la situazione perfetta per osservarla…
5- Una dritta per vivere al meglio un weekend a Padova
PadovaCard è una tessera con validità di 48 o 72 ore, dà la possibilità di viaggiare con i mezzi pubblici gratuitamente e usufruire anche di parcheggi. Ingresso gratuito a 12 siti storico-artistici tra i quali la cappella degli Scrovegni, e riduzioni su molti altri complessi museali, ristoranti e negozi, e noleggio biciclette.
6- Una trappola da turisti
Il Complesso di Sant’Antonio. Al di là della fede che può spingere a visitare il complesso, in realtà il suo valore artistico e architettonico mi sembra più che sopravvalutato…
7- Il luogo più autentico di Padova
Sotto il Salone, tra Piazza della frutta e Piazza delle erbe ed esattamente sotto al Palazzo della Ragione. Si può dire che è una sorta di centro commerciale, detto anche “il monumento più monumento di Padova”. Il centro, il fulcro della città, dove oggi come sette secoli fa i locali si trovano a fare spese, a conversare a scegliere il miglior taglio bovino o la ricotta più fresca. Una creatura del popolo, il salone, un simbolo di libertà, sicurezza e prosperità. Provate ad entrare e a snodarvi nell’incrocio di negozi “aperti”, imparerete a conoscere il cuore di una città storica.
8- Conoscere un luogo passa anche per la pancia, qual è il tuo ristorante e piatto preferito?
Il Folparo di Padova. Una sorta di street food Padovano, il folparo vende folpi, pesce e altri stuzzichini in un chiosco in Piazza della Frutta. Un aperitivo fuori dagli schemi, insolito e che piace, in un contesto che ti fa amare la città, non dimenticate di ordinare un bianchetto da sorseggiare mentre il palato gusta i succulenti folpetti! Per mangiare bene e bere del buon vino invece vi indico l’ Enoteca dei Tadi, dove un’atmosfera familiare fatta di sorrisi ti fa scoprire prelibatezze fatte in casa. Da leccarsi i baffi spendendo poco!
9- Un appuntamento da non perdere
13 giugno Sant’Antonio. Il Santo senza nome (talmente conosciuto nel mondo che non ha bisogno di essere chiamato per esteso, è il “Santo” per antonomasia ) il 13 giugno, data della sua morte, invade di eventi la città. Gente devota da tutto il mondo si riversa nella Basilica e per le strade della città, creando un vero e proprio fiume di persone. Vi chiederete cos’ha di bello? Per me è folkloristicamente d’obbligo entrare in questo marasma per conoscere la spiritualità delle persone e cosa le spinge ad essere tanto devoti ad un personaggio che ha altari in tutte le parti del mondo! Non sono particolarmente credente, ma vedere come Sant’Antonio si fa compagno di viaggio per molti fedeli, beh, merita. E meritano le manifestazioni non solo religiose che si legano a questa data, con feste, mercati, processioni.
10 – Una serata a …
Passeggiare per la città inseguendo le opere di Kenny Random, artista con la A maiuscola che firma in modo assolutamente unico i muri di Padova…da non perdere anche le sue cacce al tesoro!
Prossima tappa quindi: Padova?? Di sicuro la prossima volta che sono in zona farò una visita al Folparo!
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