Un tranquillo weekend tra Parma e i castelli del Ducato

Abbiamo visitato Parma e alcuni Castelli del Ducato in uno dei tanti ponti che questa primavera ci ha regalato. Il fascino storico, la vicinanza a casa e l’ottima cucina ci hanno guidati nella scelta di quello che si è rivelato un ottimo weekend di relax.

Appena arrivati in città rimaniamo colpiti dalla quantità di biciclette in circolazione. È chiaro che gli abitanti l’hanno scelta come loro principale mezzo di trasporto, ideale per spostarsi agevolmente tra le vie del centro, con qualsiasi condizione di tempo.

Bastano poi due chiacchiere con la gente del posto per conoscere la particolarità del dialetto parmigiano, segno inequivocabile della storia della città.
La lentezza ha contraddistinto il nostro soggiorno, per ragioni di salute non potevamo stancarci troppo, quindi ci siamo incamminati senza un itinerario preciso alla scoperta di quello che la città poteva offrirci.

Il nostro giro comincia dal Teatro Farnese. Voluto dai Duchi di Parma e Piacenza, è stato utilizzato poche volte per essere poi abbandonato all’inizio del settecento. Gravemente danneggiato durante la seconda guerra mondiale, il teatro è stato interamente ricostruito rispettando la fisionomia originale ed è oggi inserito nel percorso di visita della Galleria Nazionale. È saltuariamente sede di rappresentazioni del Regio Teatro di Parma.

Teatro Farnese, Parma

A pochi minuti di distanza si trova il Museo Glaudo Lombardi, dedicato a Maria Lugia d’Asburgo e Napoleone Bonaparte. Il percorso di visita è ben strutturato ed offre una panoramica esaustiva sulla vita dell’Imperatrice e sul prezioso contributo che lei seppe donare allo sviluppo di Parma.

Interno Cattedrale Parma

La Cattedrale e il Battistero sono due testimonianze della storia medioevale della città. L’aspetto esterno è austero, ma l’interno riserva numerose sorprese.
L’entrata alla Cattedrale è gratuita, mentre il Battistero come tutto il resto che abbiamo visitato, prevedere il pagamento di un biglietto.

Interno Battistero Parma

Concludiamo il nostro giro con gli affreschi della Camera di San Paolo, realizzati dal Correggio nel biennio 1518-19. Situati nell’ex monastero dedicato all’omonimo Santo, sono incentrati sul tema della dea Diana e simboleggiano l’opposizione della badessa verso la decisione delle alte sfere ecclesiastiche di destinare il convento alla clausura.

Il giorno successivo ci spostiamo fuori Parma. Dedichiamo la mattinata alla visita del Castello di Torrechiara, situato sulle colline vicino a Langhirano ad una ventina di chilometri dal capoluogo emiliano. L’auto deve essere lasciata ai piedi della salita al castello ma il percorso che porta all’ingresso è di facile percorrenza e trasmette un fascino particolare, probabilmente simile a quello che provavano i frequentatori del tempo.

Castello di Torrechiara
Dopo aver oltrepassato la biglietteria si è liberi di girare per le sale del castello, seguendo il percorso di visita ben segnalato.  Il castello nasce come dimora privata del Conte Pier Maria Rossi e della sua amata Bianca Pellegrini di Arluno, il cui amore è celebrato nella famosa “Camera d’Oro” attribuita a Benedetto Bembo.
L’ottimale stato di conservazione e la suggestione creata dalle sue stanze, lo rendono oggi uno dei castelli meglio conservati della provincia di Parma, al punto da averlo fatto scegliere tra l’altro come location per il film Ladyhawke di Richard Donner.

Castello di Torrechiara

Nel pomeriggio ci spostiamo a Colorno per visitare la Reggia e i suoi splendidi giardini. Qui gli orari di visita, esclusivamente guidata, sono rigidi quindi conviene pensarci per tempo in caso di interesse. Il sito di riferimento è: Turismo.comune.colorno.pr.it. Fatta costruire dal duca Francesco Farnese agli inizi del XVIII secolo sui resti della rocca di Colorno, la Reggia passa poi ai Borboni che le danno l’aspetto attuale, occupandosi anche dei giardini. Viene creata una piccola Versailles, purtroppo depredata delle sue ricchezze nei decenni successivi.

Giardini Reggia di Colorno

Dopo l’Unità d’Italia la Reggia diventa proprietà della Provincia di Parma che decide di destinare parte delle sue stanze ad un ospedale psichiatrico. Interessante è la chiesa di corte dedicata a San Liborio, oggi consacrata ma non utilizzata dai tempi in cui era frequentata dai malati della struttura. Entrando il tempo sembra essersi fermato ad allora, ogni decorazione o monumento parlano di passato, facendo solo in parte trasparire la bellezza che doveva avere un tempo.

Concludiamo qui il nostro weekend fatto di storia, interessanti scoperte e buon cibo con il desiderio di ripartire per qualche altra destinazione alla scoperta della nostra bella Italia.

 

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