Cantabria: la Spagna che non mi aspettavo

Citata da Catone per essere la regione dove nasce l’Ebro, il fiume più lungo della Spagna e popolata da oltre 40.000 anni, la Comunidad autonoma de Cantabria si estende dall’Oceano Atlantico alle montagne del Pico de Europa che superano i 2’600m tra i Paesi Baschi e le Asturie. Molto spesso sconosciuta, se non per il capoluogo Santander, si è rivelata per me una piacevole scoperta.

Ero già stato in Spagna molte volte, apprezzando le bellezze delle città più importanti, i mari delle isole e una parte del nord, ma mai qui. E mi sbagliavo!

Il mio giro è partito con l’attività di vela sull’Isla della Torre, presso la “Escuela cantabra de vela”, all’interno della baia di Santander, seguìto dalla visita del grazioso borgo medievale di Santillana del Mar con le sua cueva de Altamira, famosa per essere uno degli esempi miglior conservati dell’arte paleolitica.

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Pur non essendo un grande fan dei parchi che ospitano animali, ho visitato il Parque de la Naturaleza Cabárceno, il più esteso parco di questo tipo d’Europa che copre un’area di 750 ettari, al posto di quella che una volta era una miniera di ferro. Durante il tour chiamato “visita salvaje” ho potuto osservare vari animali, tra cui alcune specie a rischio di estinzione.

Con il Teleférico Fuente Dé, in partenza da 1070m si raggiungono in pochi minuti i 1823m (in pratica la funivia si arrampica su una parete verticale di 750m) e mi ritrovo in un paesaggio di alta montagna con cumuli di neve sopravvissuti all’inverno e senza vegetazione, accolto da una densa coltre di nuvole e un clima quasi invernale.

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Ad aspettarmi un 4X4 che, in soli 10 minuti mi conduce al rifugio de Àliva (gestito dall’ente del turismo della Cantabria) situato a 1670m, dove, per cena ho consumato una corroborante sopa de fideos calda circondato da altri escursionisti e passato la notte in una cameretta accogliente. L’indomani, dopo un’abbondante colazione, ho percorso il trekking di discesa verso il paesino di Espinama.IMG_9987

Il trekking, lungo circa 3 ore è stato poco faticoso in quanto completamente in discesa e mi ha permesso di ammirare la flora di montagna (cardi, genziane) e di avvistare anche qualche rapace, che da grande appassionato di montagna sono solito trovare nelle mie escursioni sulle Alpi. La fortuna è stata quella di trovarmi su quelle strade proprio il primo giorno di apertura dei pascoli in montagna, così durante tutto il tragitto ho incrociato le mandrie di mucche, pecore e cavalli che si spostavano nella loro residenza estiva.

E siccome la Cantabria è sia mari sia monti, mi sono spostato al mare, nella cittadina di Somo, nella baia di Santander per prendere una lezione di surf, presso la escuela de surf “La Curva”.

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Avevo provato questo sport una volta qualche anno fa, sempre in Spagna, ma nei paesi Baschi, senza ottenere risultati degni di nota; questa volta invece, complici le onde di un’altezza moderata e soprattutto grazie all’aiuto dell’istruttore sono riuscito anche a surfare fino alla fine 4 o 5 onde! Un’esperienza che inizialmente avevo sottovalutato dati i miei trascorsi, ma che si è rivelata la vera sorpresa di questo viaggio, adesso sono già alla ricerca della prossima onda!

L’ultimo giorno l’ho dedicato alla visita della città di Santander, di cui vi parlerò più approfonditamente nel prossimo articolo.

 

 

Info utili:

  • Cantur.com è il sito ufficiale dell’ Ente del turismo della Cantabria dove potrete trovare le informazioni su tutte le principali attrazioni della regione.
  • Per dormire ad alta quota Refugio de Àliva.
  • Se volete cimentarvi anche voi nel surf potete contattare la scuola di Surf La Curva dove ho preso lezioni io.

 

 

 

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