La Great Ocean Road. Una di quelle strade leggendarie la cui fama ha fatto il giro del mondo. Ma non avevo bisogno di dipingerla nella mia mente perché già avevo avuto la fortuna di percorrerla un po’ di anni fa. Eppure ritrovarmi a macinare, chilometro dopo chilometro, quella stessa strada non è stato affatto scontato.. tutt’altro, è stato un susseguirsi di emozioni.
Non so spiegarmelo bene. Forse era il fatto di non poter condividere lo spettacolo, mai monotono, che la natura mi regalava con Chris; forse un po’ perché avendola già percorsa non avevo grandi aspettative mentre i miei occhi una volta lì non sapevano più dove guardare; forse perché sapevo che presto avrei dovuto abbandonare questa strada, sta di fatto che è stato un viaggio talmente bello da essere stranamente commovente (detto da me vi assicuro è una cosa rara).
Ma torniamo alla strada. Ci si lascia alle spalle il traffico e l’aria frizzante di Melbourne per entrare in un’atmosfera così ‘laid back’ e spensierata dove non ti resta che allacciarti le cinture e riempirti gli occhi delle meraviglie di una natura immensa e selvaggia, in quei 253 chilometri di strada che si snoda da Torquay fino a Warrnambol.
Ogni tanto si incontrano piccoli paesini di villeggiatura, che in questo momento dell’anno sono così irresistibilmente assonnati, come Lorne, Apollo Bay e Port Campbell ma la vera protagonista è la natura rigogliosa e infinita.
Parliamo di un angolo verde d’Australia, dove la Great Ocean Road si fa strada tra foreste di eucalipto che si alternano a quelle pluviale e a dolci, verdi colline mentre dall’altre parte, a tratti, si apre l’oceano più blu… fino a quando la strada non decide di abbracciarlo e svelartelo in tutta la sua bellezza.
I chilometri sulla carta non sembrano molti eppure credetemi la tentazione di fermarvi ad ogni curva è tanta, è uno dei quei viaggi da fare slow (anche perché qui i limiti di velocità vanno rispettati!). Se avete però pochi giorni a disposizione ecco 3 highlights della Great Ocean Road di cui non ne avrò mai abbastanza:
I faraglioni dei 12 Apostoli
Indubbiamente sono l’attrazione più famosa della Great Ocean Road, eppure mi hanno incantata come se fosse stata la mia prima volta. Oramai di quei 12 giganti calcarei, che si stagliano nel mare fino ad un’altezza di 45mt, ne sono rimasti solo 8, ma l’effetto non cambia.
Camminando lungo la passerella che serpeggia tra i cespugli della scogliera, è un susseguirsi di punti panoramici: gli ‘Apostoli’ saranno anche sempre uguali ma la luce, i colori, le prospettive li trasformano ad ogni passo.
Ma questa volta li ho ammirati da una prospettiva nuova, dall’alto di un elicottero. Devo ammettere che il giro in elicottero è stato breve, ma sono stati 15 minuti intensi in cui non ho mai staccato lo sguardo da questi faraglioni. Avrei voluto trovare il tempo anche per vederli dal basso dei Gibson Steps ma avrò un motivo in più per ritornarci.
I koala
Assieme al canguro è forse l’animale simbolo dell’Australia, ma è lo sguardo dolce e assonnato – e forse anche un po’ tonto- del koala a fare stragi di cuore.
Scommetto che vi verrebbe voglia di abbracciarne uno? Dimenticatevelo, in natura se ne stanno stravaccati nelle posizioni più assurde in bilico sulle cime degli eucalipto. Dormendo per 18/20 ore al giorno difficilmente li vedrete a terra, eppure vederli “da vicino” nel loro ambiente naturale non è affatto difficile. Segnatevi questi due spot lungo la Great Ocean Road dove li potrete avvistare: Kennet River e la strada che porta al faro di Cape Otway. Rallentate e guardate all’insù, quel batuffolo di pelo di 15kg che vedrete impigliato nei rami è proprio un koala. Se siete poi fortunati come me, non escludete un incontro a tu per tu into the wild.
Otway Fly Treetop Walk
Bisogna fare un piccolo detour dalla Great Ocean Road per addentrarsi all’interno del Parco Nazionale Great Otway ma questa attrazione, dal fascino naturale, è decisamente spettacolare: una passeggiata ad altezze vertiginose tra le cime degli alberi. Su di un vecchio tracciato, si innalza una passerella sospesa a 25 metri da terra, in cui si cammina lungo un percorso di 600 metri immerso tra due rigogliose foreste: da una parte quella di eucalipto, dall’altra quella di altissimi alberi di acacia dal tronco grigio (i cosidetti blackwood tree). Ma se siete coraggiosi, si può salire ancora più in alto: una scala a chiocciola vi condurrà su di una torre a 45mt d’altezza, la Spiral Tower. Vi garantisco che la vista da lassù è ancora più straordinaria ma se soffrite di vertigine limitatevi alla passerella… non era solo una mia impressione, la torre dondola per davvero.
Queste sono solo tre delle attrazioni che ho incrociato lungo questa strada.. ma non la chiamano ‘Great’ per nulla e la Great Ocean è una di quelle strade in cui capisci che ‘non è la destinazione finale, ma il viaggio che conta’… e tutto quello che c’è nel mezzo!
Australia, io e te non abbiamo finito.
Consigli e info utili
Se potete, prendetevela comoda e godetevi lentamente questi panorami. Da Apollo Bay parte un percorso da percorrere a piedi di 100km: la Great Ocean Walk. Per info sul percorso Parkweb.vic.gov.au
Consiglio comunque di dedicare almeno un’intera giornata ai Dodici Apostoli e al Port Cambell National Park, magari dormendo nei dintorni. Le meraviglie infatti non si esauriscono con i famosi 8 faraglioni ma ci sono altre formazioni rocciose da ammirare, come il London Bridge, The Arch, Loch Ard Gorge. Potete anche concentrare la visita in mezza giornata, ma non è la stessa cosa. A me è capitato inoltre di ritrovarmi di fronte ai Dodici Apostoli nel primo pomeriggio, quando avevo la luce contro.. non il massimo per le foto.
C’è solo una compagnia che vola sopra i Dodici Apostoli, l’omonima 12ApostlesHelicopters. Il costo per ripetere la mia esperienza ad alta quota è di $145, ma la rifarei senza pensarci… magari la prossima volta optando per il volo più lungo J
Con questo racconto e le splendide immagini incontri il nostro ardente desiderio di conoscere quella spettacolare terra che è l’Australia…. attenderemo ancora un lungo anno…. grazie per il meraviglioso tripudio a queste bellezze della natura.
Grazie Flavia e sai la cosa più bella? Anche se c’ero già stata, è stato un susseguirsi di emozioni inaspettate, davvero un viaggio indimenticabile!