“Paris is always a good idea” diceva Audrey Hepburn e, dopo aver visitato la città, mi unisco al suo pensiero. Erano anni che volevo visitarla, ma per un motivo o per un altro, non ero mai riuscita. Certo non avrei mai pensato di raggiungerla via treno. Ebbene sì, rinunciando a partire da casa mia, quindi Roma, perché il treno era stato cancellato; ho raggiunto Milano e da lì, insieme ad altre compagne di viaggio, ho viaggiato con il treno notturno Thellò che arriva alla stazione francese Gare de Lyon. Direi che viaggiare di notte permette di risparmiare un bel po’ di tempo, quindi ho avuto modo di visitare parecchio e di godermi anche l’aria parigina in tranquillità.
Ogni volta che parto cerco di visitare quanto più possibile, come se non avessi più l’opportunità di tornarci, quindi il tour de force è partito da Notre Dame.
I tre rosoni della cattedrale la illuminano filtrando la luce esterna e donandole un’atmosfera soffusa e salendo i gradini della torre si può osservare Parigi dall’alto e godere di una bellissima vista. Oltre a visitarne l’interno, giratele anche intorno. Sul retro c’è un grazioso cortile e da lì potete raggiungere il famoso “ponte dei lucchetti”, il Ponte des Arts.
Nota storica: Dopo la rivoluzione francese, la Cattedrale, era in pessime condizioni. Fu il libro di Victor Hugo, “Il gobbo di Notre-Dame”, a salvarla e facendo sì che venisse restaurata grazie ad una petizione.
E poi perdersi ad osservare Parigi è semplice; basta camminare guardando l’architettura in tinta, le belle strade, annusare i profumi del cibo e soprattutto dei dolci.
Non si può dire di essere stati a Parigi senza però aver visto, almeno da lontano, la tour Eiffel. La costruzione più criticata, amata, fotografata e visitata di Francia. Doveva essere un’installazione momentanea, invece domina sui tetti di Parigi dal 1889.
Per salire, si possono prendere gli ascensori che, tutto il giorno, fanno su e giù per la torre oppure, se si è più temerari, usare le scale. In questo caso sono più di 1’660 gradini ed io ne ho saliti più di 660 per arrivare al secondo piano. Ammetto che non è stato un atto di coraggio, la fila per comprare il biglietto per gli ascensori era troppo lunga! Sono arrivata in cima con la lingua fuori dalla bocca visto che non sono molto sportiva, ma la soddisfazione era tanta, insieme all’emozione di guardare la città ed i suoi tetti chiari da quell’altezza.
Un’altra zona che consiglio di visitare è Montmartre, la zona degli artisti a nord di Parigi. Un tempo era staccata dalla città e divenne famosa per i locali di divertimento a luci rosse, come il Moulin Rouge, e per gli artisti che la abitavano e frequentavano per via del costo basso della vita rispetto alla città. Si incontrano ancora artisti che mostrano i propri dipinti o che disegnano per le vie della zona, puntando sui turisti che vogliono portare a casa, in ricordo, qualcosa di autentico.
Sulla collina di Montmartre svetta la basilica del Sacro Cuore, sulla stessa collina in cui si dice venne decapitato San Dionigi. La basilica fu conclusa nel 1919 e si può visitare gratuitamente raggiungendola con la funicolare o la stupenda scalinata sotto di essa. Stavolta ho evitato le scale!
Nonostante fosse febbraio, il tempo è stato clemente, ma non potevo chiedere tanti giorni di sole quindi, quando ha deciso di piovere, ne ho approfittato per visitare il Louvre.
Quello che si vede dall’esterno è solo “la punta dell’Icerberg” perché al suo interno cela le più belle opere d’arte, dipinti e statue. Avrei dovuto avere un altro giorno intero per visitarlo tutto! All’ingresso del museo mi hanno consegnato un foglio gigante che illustra le varie opere e in quale piano si trovano. Ammetto di aver dato la precedenza alla Gioconda, protetta da un vetro antiproiettili e da transenne di legno visto la folla che si riversa lì davanti a fotografare ed osservare il dipinto, e alla Vergine delle Rocce, visto il mio debole per Da Vinci.
Quando sono uscita poi dal museo aveva smesso di piovere e mi sono goduta un po’ di sole su una panchina, osservando l’andirivieni intorno alle famose piramidi di vetro del museo.
Se si è appassionati d’arte ci sono tanti altri musei da visitare a Parigi, io sinceramente avrei dato un’occhiata anche al Musee D’Orsay; magari la prossima volta! 😉
Allontanandomi un po’ dal centro della città ho dedicato un’intera giornata alla reggia di Versailles (alla quale ho dedicato questo articolo). Dista 21 chilometri da Parigi ed è raggiungibile in treno… non potevo perdermi uno dei simboli barocchi della Francia dall’immenso valore storico. Consiglio di dedicare una giornata intera per visitare reggia e giardini, se la merita e non vi deluderà!
Il mio tempo a disposizione a Parigi è così terminato, ma prima di andarcene abbiamo deciso di fare un ultimo giro sulla Senna per salutare la città e dirle arrivederci. Ci sono tante cose ancora che vorrei visitare.. sarà la scusa per un altro viaggio in terra francese!
Informazioni utili:
- Se siete dalle parti della Tour Eiffel e avete nostalgia dell’Italia, mangiate da Capriccio Sorrentino, ottimo!
- L’albergo dove ho dormito è un po’ fuori mano ma ve lo consiglio: Hotel Crimée, vicino a Parc de La Villette.
- Fino a 26 anni, alcuni luoghi e tutti i musei sono gratuiti. Quindi, se siete in età, approfittatene come ho fatto io!
- Un consiglio che vale per ogni viaggio: ogni tanto fermatevi, sedetevi ed osservate. Godetevi il luogo e respirate il suo profumo!