L’anno scorso, mio marito ed io, abbiamo trascorso un periodo di tempo negli Stati Uniti ospiti di amici, in una gradevole cittadina del nord-est dell’Ohio. Da là abbiamo fatto uno dei viaggi più belli ed emozionanti degli ultimi anni.
Partimmo dall’Ohio ai primi di ottobre, dopo aver abbozzato un itinerario abbastanza vago, senza un ordine preciso. Il classico viaggio “on the road” alla Jack Kerouac. Ricordate? “Dobbiamo andare e non fermarci finchè non siamo arrivati. Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare.”
Tornando al nostro itinerario, lo si può definire un viaggio nella storia della musica. La musica infatti, appartiene all’anima del sud, è qui che affondano le radici il blues, rock’n roll, country e jazz.
Il viaggio nell’anima musicale del sud iniziò a Nashville, la capitale del Tennesse e patria del country, anche conosciuta come “La città della musica”. Nashville è come Hollywood per il cinema. Visitare Nashville significa immergersi nella musica country.
E’ d’obbligo trascorrere la serata nella Broadway, la via più centrale e animata della città. Alla sera si respira un’atmosfera decisamente festaiola ed esuberante, ovunque nei locali si suona musica live e i suoni riecheggiano nella strada sovrapponendosi gli uni sugli altri. I suoni si mescolano agli odori forti del BBQ, il piatto tipico di tutto il sud degli Stati Uniti. E’ carne di maiale o di manzo cucinata a lungo e accompagnata dalla tipica salsa barbeque, di cui si possono trovare innumerevoli varianti, ma è comunque una salsa a base di ketchup molto dolce e piccante.
Memphis, seconda tappa, è poco distante da Nashville, adagiata sul Mississippi. La città appare immensa guidando sulle interminabili Avenues che si intersecano e convergono tutte sul Downtown. Anch’essa vanta una ricca tradizione musicale, anche se qui prevale il blues, la musica primitiva nata nelle piantagioni di cotone del Vecchio Sud.
C’è una strada nel cuore di Memphis la Beale Street (sarà in tutto 700/800 metri non di più) che negli anni ‘30 era molto popolare. Molto simile alla Broadway di Nashville; stessa atmosfera, stessa folla, stessi odori. La gente passeggia, entra nei locali, si inebria ascoltando musica e bevendo birra ghiacciata e così avanti e indietro tutta la sera. Sul tardi non è difficile vedere gente che barcolla, ubriaca fradicia, ma la polizia è sempre presente e questo tranquillizza i turisti. Una serata in Beale Street è sicuramente un’esperienza particolare, immersi nella musica assordante. Energia, allegria, chiasso e le splendide insegne luminose al neon dei locali che lampeggiano creando un’atmosfera un po’ psichedelica.
Quando si dice Memphis non si può non andare col pensiero ad Elvis Presley e una visita a Graceland è d’obbligo. La casa di Elvis Presley “ il re del Rock’n roll” è l’attrazione principale di Memphis e di tutto il Tennessee. Graceland è un edificio del 1939 in stile neocoloniale, circondata da sei ettari di terreno. Dalla morte del cantante, avvenuta nel 1977 migliaia di fans da tutto il mondo sono venuti a visitare la sua sontuosa dimora, dove egli visse a lungo e dove è sepolto. E’ la residenza più famosa e visitata dopo la Casa Bianca.
Ultima tappa del nostro viaggio ci porta a New Orleans in Louisiana. New Orleans è una città dal fascino unico. Fascino che sta proprio in quel miscuglio di culture così diverse tra loro che si intrecciano e si fondono dando origine a un mosaico di culture sulle quali si riflettono influenze africane, caraibiche creole, francesi, spagnole.
Il cuore e il centro della città è il French Quarter, il celeberrimo quartiere dove si trova Bourbon Street, strada dedicata ai Borboni di Francia, una delle strade più antiche e vivaci della città. L’alcool scorre a fiumi alla sera nel French Quarter. In Bourbon Street i locali rimangono aperti fino a notte inoltrata: sono ristoranti, pub, birrerie fra i quali fanno capolino anche locali a luci rosse. Durante il fine settimana si riversano qui folle incredibili alla ricerca del divertimento più sfrenato.
New Orleans è la città del jazz. Il jazz qui è nato e rimane una delle principali attrattive della città. Ci sono luoghi in cui si esibiscono musicisti di ottimo livello come la Preservation Hall. Per riuscire ad entrare e guadagnarsi un posto bisogna fare una lunga fila, ma vi raccomando di non perderlo, ne vale la pena.
Tra la folla che si accalca in Bourbon St. passano flemmatici i poliziotti a cavallo che vigilano sulle eventuali intemperanze di chi ha un po’ esagerato con l’alcol. Nel mezzo della calca ci stanno pure bizzarri predicatori che, sotto una grande croce invocano la salvezza divina, mentre la gente gli passa accanto per nulla turbata da questi accorati appelli, reggendo tra le mani un colorato bicchiere di plastica colmo di alcol (il cosiddetto GO CUP).