Se avete intenzione di andare in Australia, la prima cosa da sapere è che immensa e le distanze da coprire sono enormi. Meglio fare una pianificazione accurata dei luoghi che vorrete visitare. Noi abbiamo optato per un fly&drive da Sidney a Melbourne (città di cui ho già parlato qui) e, con varie soste in numerosi paesini costieri, abbiamo percorso oltre 1000 km su strade infinite costeggiate da altissimi alberi frondosi.
Questi paesetti, come Merimbula per citarne uno, si sviluppano attorno a laghi su cui scivolano barche e pedalò. I surfisti, invece, invadono le spiagge e cavalcano onde indomabili. Da qui partono escursioni per vedere balene e delfini. Lungo tutta la costa si mangiano ostriche divine a prezzi stracciati.
Da Melbourne siamo volati ad Adelaide (per cui vi rimando al post citato precedentemente) e da lì siamo partiti alla volta dell’ Outback e Red Centre, l’immensa distesa centrale dell’Australia semidesertica, selvaggia e ancora inesplorata per molta parte.
Nel cuore di questa regione si erge Ayers Rock (Uluru per gli aborigeni): il monolite più grande al mondo con i suoi 348 metri di altezza. Abbiamo goduto dello spettacolare gioco di luci che infiammano la sua pietra rossa al tramonto sorseggiando un bicchiere di chardonnay. Il giorno seguente siamo andati a Kings Canyon: un percorso di trekking tra gole e rocce rosse, rigorosamente all’alba per non rischiare le ustioni del sole cocente. Evitate dicembre per visitare questi luoghi, quando la temperatura si attesta sui 40°.
Anche Alice Springs va assolutamente visitata, una città incantata dove gli aborigeni costituiscono buona parte della popolazione, spesso si siedono in circolo nelle zone verdi per lavorare, parlare, mangiare. Qui non mancate di fare una puntatina alla vecchia stazione del telegrafo, primo insediamento civile nel deserto australiano, dove si conservano le case, i macchinari e le utensilerie dell’epoca. Per la cena vi consiglio il The Overlanders Steak house, locale storico dove assaggiare carne alla griglia, tra cui piatti tipici come il filetto canguro e gli spiedini di coccodrillo, in un’atmosfera da vecchio saloon.
Infine, siamo volati verso la Grande Barriera Corallina, oltre duemila chilometri lungo la costa del Queensland. Noi abbiamo pernottato nel centro marittimo di Cairns, da cui partono escursioni giornaliere in nave o in traghetto verso la Barriera o la Foresta Tropicale. Qui la vita notturna è particolarmente intensa e sull’Esplanade – il lungo mare – servono dell’ottimo seafood: gamberi, calamari e l’immancabile fish&chips.
L’ultima tappa del nostro viaggio, quindi, l’abbiamo fatta a Fitzroy Island, un’isoletta dove l’unica attività contemplata è il totale e assoluto riposo, ben lontano dal nostro concetto di resort.