Valencia è una città in cui passato e futuro non litigano tra di loro, ma camminano a pari passo per dare vita a una delle destinazioni turistiche più visitate della Spagna negli ultimi anni. Ciò che colpisce di più quando si arriva a Valencia è il verde. Il centro storico della città era circondato da un’ansa del fiume Turia, ma nel corso del XX secolo le acque sono calate progressivamente fino a prosciugarsi del tutto. Il fiume è stato quindi sostituito da un enorme parco, con giochi per i bambini, aree attrezzate per i cani, piste ciclabili e percorsi da jogging, campi da calcio, rugby, tennis, baseball. Insomma, un enorme regalo che la città di Valencia ha voluto fare ai suoi cittadini e ai suoi visitatori.
Il centro storico si sviluppa attorno alla Cattedrale, caratterizzata da una gran mescolanza di stili: se vi si gira attorno, sembra di vedere più chiese diverse, ma in realtà è solo una. La stazione è uno splendido edificio inaugurato nel 1917, le cui pareti interne sono ricoperte da brillanti piastrelle, alcune delle quali riportano la scritta “buon viaggio” in diverse lingue.
Nei pressi della stazione si trova il Mercato Colón, al cui interno oggi si trovano bar e negozi originali. L’altro mercato della città, il Mercato Centrale svolge ancora la sua funzione originaria: un tripudio di odori e colori, nel quale si possono comprare frutta e verdura di stagione, pesce, formaggi, prodotti dolciari, succhi di frutta spremuti in giornata e freschissima orchata artigianale (la bevanda tipica di Valencia a base di chufa).
Il Museo di Belle Arti merita una visita, non solo perché l’ingresso è gratuito, ma anche per la sua eccellente selezione di opere di artisti spagnoli e internazionali. Vicino al Museo di Belle Arti si trova il Museo di Scienze Naturali, non molto grande, ma circondato dai bellissimi Giardini del Real.
Un altro must è la Lonja de la Seda, unico edifico di Valencia ad essere stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO. Si tratta di un edificio in stile gotico del XV secolo che ospitava la borsa merci della città.
All’estremità meridionale dei giardini del Turia sorgono le strutture del futuro della Città delle Arti e delle Scienze, opera di Santiago Calatrava. Il complesso comprende il Palazzo delle Arti Reina Sofia, il Museo delle Scienze Principe Felipe, l’acquario Oceonografic, il cinema dell’Hemisferic, il parcheggio Umbracle e la sala eventi Agora.
Prendetevi almeno una giornata intera per visitare la Città delle Arti e della Scienza e, se ne avete la possibilità, scegliete una giornata di sole per vedere come gli edifici si riflettono sull’acqua e per godere a pieno anche delle attrazioni all’aperto dell’acquario. Il prezzo di ingresso può sembrare eccessivo, ma a mio parere ne vale assolutamente la pena. Ci sono sconti per bambini e studenti e comprando il biglietto d’ingresso per due o tre strutture nello stesso momento si risparmia sul prezzo complessivo.
L’Oceanografic vanta il primato di essere l’acquario più grande d’Europa, con pesci provenienti da tutti i mari del pianeta. La cosa più spettacolare sono i due tunnel che danno l’impressione di essere sott’acqua. Oltre al tunnel degli squali, c’è un altro tunnel che permette di passare alla fauna marina delle coste europee dell’atlantico a quella dei mari caraibici camminando per 70 metri.
Il Principe Felipe è un museo interattivo le cui installazioni abbracciano vari ambiti della scienza (il clima, i mari e i venti, il DNA, ecc.) e comprende anche una riproduzione del pendolo di Foucault. Se ci fossi andata qualche anno fa, mi sarei risparmiata qualche brutto voto al liceo!
Una bella notizia che riguarda Valencia è che la domenica l’ingresso è gratuito nella maggior parte dei musei e dei monumenti: Lonja de la Seda, Museo di Scienze Naturali, Torri di Serranos, Cripta Archeologica di San Vincenzo Martire, Palazzo del Marchese di Dos Aguas (che ospita il Museo Nazionale della Ceramica, ma il palazzo vale di per se una visita), IVAM (Istituto Valenciano di Arte Moderna), Almoina (un sito archeologico che raccoglie resti arabi, romani e cristiani).
Questa è Valencia (o almeno una parte): c’è molto di meglio da fare oltre che mangiare la paella!