Piave: lungo il suo corso, la storia

Piave, stada d'acqua, nei pressi di San Donà di Piave, provincia di Venezia

Il Piave, era un’arteria del Veneto, una strada d’acqua che collegava le Dolomiti di Belluno fino al cuore pulsante della regione, Venezia. Gli zattieri, su massice zattere, portavano legno e manufatti metallici dal Cadore, ma anche uomini e donne verso quella che era la capitale dell’Adriatico.

Nelle acque di questo fiume,un tempo femminile, di questa madre feconda e generosa, scorreva la storia.

Piave, stada d'acqua, nei pressi di San Donà di Piave, provincia di Venezia
Piave, stada d’acqua, nei pressi di San Donà di Piave, provincia di Venezia
Ancora oggi si naviga nel Basso Piave.
Ancora oggi si naviga nel Basso Piave

Tra i campi di mais, i vigneti e le zone industriali emergono, quasi timidamente, dei segni di questo passato. Torri, chiese ed abbazie poco conosciute, lontane dai centri principali ma che testimoniano dei commerci, della circolazione di persone ed idee lungo questo fiume navigabile fino all’inizio del ‘900, prima che le dighe o i prelievi d’acqua ne mutassero la natura.

Il primo incontro è discreto, nella campagna di Treviso, poco visibile su una piccola collina, la torre del paese di Rai. Eretta forse dai Romani e poi ampliata nel Medioevo era un importante punto di osservazione sul fiume e i suoi traffici commerciali. La Prima Guerra Mondiale, combattuta violentemente qui nelle vicinanze, ha rischiato di distruggerla ed ora rimangono delle suggestive rovine all’ombra di alberi enormi, secolari.

La Torre di Rai, provincia di Treviso
La Torre di Rai, provincia di Treviso

Poco lontano, alla fine di un viale alberato trovo invece una chiesa antica, su cui si raccontano storie e leggende, la Chiesa dei Templari di Tempio, frazione di Ormelle. Costruita probabilmente nel XII secolo dall’Ordine monastico dei Cavalieri del Tempio, era un luogo di sosta per i pellegrini diretti in Terra Santa, sorge infatti all’incrocio di antiche strade romane che collegavano la pianura veneta con il Nord Europa.

Chiesa dei templari, di Tempio ad Ormelle, provincia di Treviso.
Chiesa dei templari, di Tempio ad Ormelle, provincia di Treviso

E’ una chiesa sobria dalla struttura romanica, in cui si possono ancora distinguere colorati affreschi medievali. Si dice che sia un luogo magico, come del resto tutti i luoghi appartenenti ai Templari ma quello che colpisce oggi è il silenzio, l’atmosfera raccolta dell’antico spazio di culto, l’essenzialità delle pietre e dei pochi colori sopravvisuti alla storia.

Particolare del colonnato della chiesa templare
Particolare del colonnato della chiesa, con ancora visibile il simbolo dei Templari

A qualche passo dalla chiesa, oltre il piccolo cimitero, una stradina conduce al vicino piccolo borgo medievale sorto attorno al complesso templare, dove si possono trovare case del 1200 ancora abitate, cosa piuttosto rara in Italia. Incendi, terremoti, guerre hanno spesso distrutto le abitazioni più antiche quasi ovunque. Trovarne qui, in questo angolo di Veneto, è quasi un invito a lasciare le strade più battute dal turismo, per scoprire le mille piccole particolarità nascoste ai più.

A pochi chilometri da qui, sempre vicino a San Polo di Piave, mi attende un’altra di queste piccole meraviglie di campagna, la chiesa romanica di S.Giorgio. Dall’esterno può risultare poco più di un semplice luogo di culto di campagna ma il vero tesoro è all’interno. Colpisce subito il colore degli affreschi tardo-medievali: il giallo, il rosso ed il verde, gli elementi rappresentati che non sono mai casuali ma corrispondono ad una precisa simbologia.

Particolare dell'Ultima Cena, chiesa di San Giorgio, San Polo di Piave
Particolare dell’Ultima Cena, chiesa di San Giorgio, San Polo di Piave

Opere del cosiddetto “Maestro di San Giorgio” conosciuto anche come “Giovanni di Francia”, narrano le storie sacre e sono degli inviti alla contemplazione di qualcosa che non apparteneva al passato ma che si ripeteva ogni anno come i cicli naturali. Tra i simboli è interessante notare il gambero che appare nell’affresco dell’Ultima Cena, animale tipico del vicino Piave, rappresenta la resurrezione e si collega al segno zodiacale del Cancro.

Chiesa di San Giorgio, San Polo di Piave, particolare del restauro.
Chiesa di San Giorgio, San Polo di Piave, particolare del restauro

Un ultimo sguardo ai colori delle immagini da poco riportati alla luce da un restauro che è ancora in corso e riprendo il mio viaggio proseguendo verso nord, non lontano dal Bosco del Montello, un tempo riserva della Serenissima e luogo incantato.

Poco lontana da una famosa stazione degli zattieri che scendevano dalle Dolomiti, a Falzé di Piave, sorge su una collina che domina il paesaggio l’antica Abbazia di Santa Bona. Costruita per ospitare le reliquie dell’omonima santa portate dalla Terra Santa durante la prima crociata, fu luogo di culto ma anche centro culturale ed economico, grazie alla posizione di controllo sul Piave.

Elementi veneziani nell'Abbazia di Santa Bona, Vidor
Elementi veneziani nell’Abbazia di Santa Bona, Vidor

Nella struttura dell’abbazia si può scorgere il passaggio delle epoche e degli stili architettonici, dal romanico dell’inizio, al gotico e agli elementi tipici dello stile di Venezia dei secoli successivi. Trovandosi sulla linea del Piave, fu pesantemene danneggiata durante la Prima Guerra Mondiale. Restaurata successivamente, oggi è un luogo di pace da cui, come da una terrazza, si gode la vista di quel fiume che fu strada per le idee religiose incarnate in chiese ed affreschi, per i commerci che resero possibile la ricchezza, fondamenta di questi luoghi ma anche confine di invasioni, come quelle dei Turchi nel’400 e quella austriaca nel 1917-18.

Chiostro dell'abbazia di Santa Bona, Vidor
Chiostro dell’abbazia di Santa Bona, Vidor

Oggi rimane la quiete di questi luoghi lontani dai grandi centri abitati e dai principali itinerari turistici. Rimane il silenzio del Piave, i suoi arigini velati di nebbia, il suono dell’acqua che scorre, che si porta via tutto, i ricordi tragici del passato e le preoccupazioni del futuro. Rimangono questi spazi da riscoprire, con un turismo lento e attento ai piccoli dettagli che racchiudono la storia.

 

Info utili

Per visitare la chiesa templare di Tempio è necessario contattare con anticipo l’associazione locale Athena, mentre per quella di San Giorgio bisogna rivolgersi al Gruppo Per San Giorgio. L’Abbazia di Santa Bona è invece una struttura privata visitabile solo in alcune giornate dell’anno, per informazioni e prenotazioni, rivolgersi al Comune di Vidor.

Ringrazio per l’esperienza e la conoscenza di luoghi a me vicini fisicamente ma quasi sconosciuti l’associazione Perdipiave che ha percorso a piedi il fiume Piave dalle sue foci fino alle sorgenti, a Sappada.

 

 

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