Trekking sui Monti della Pace

Parco della Pace dei Balcani, tra l’Albania, il Montenegro e il Kossovo

Nella zona meno esplorata d’Europa c’è un trekking spettacolare tra le catene montuose del futuro Parco della Pace dei Balcani, tra l’Albania, il Montenegro e il Kossovo.

Thethi, o lo ami o scappi via” mi dice Roza, che vive a Shkodra, ma non gli pesa fare anche 5 ore di macchina in un giorno per aprire la sua casa ai turisti che cercano ospitalità in questa valle che sembra dimenticata da Dio, ai piedi delle Alpi Albanesi; guglie di calcare appuntite che sembrano sovrastare le minuscole case sparse del villaggio.

Roza è scappata perché in effetti la valle è per tutto l’inverno isolata e le condizioni di vita veramente dure, per il clima e per l’assenza di negozi e infrastrutture, ma nel suo cuore c’è la voglia di farla rivivere, almeno da giugno a settembre e mostrare le sue meraviglie ai turisti che stanno iniziando a scoprire questo angolo di Europa ancora relativamente incontaminato.

Parco della Pace dei Balcani, tra l’Albania, il Montenegro e il Kossovo.

“Vengono moltissimi Cechi, Tedeschi e Austriaci” ci racconta Rose che è diventata un punto di riferimento per lo sviluppo turistico della valle. Roze mi racconta anche dell’organizzazione tedesca che si chiama Gtz e che da diversi anni ha promosso lo sviluppo della zona grazie anche all’entusiasmo di Barbara Hausammann, una energica signora svizzera promotrice dell’iniziativa, che ha portato a segnare i principali sentieri della valle, sviluppare l’accoglienza presso i privati, che possono mettere a disposizione le loro camere e i prodotti dell’orto e dei loro animali, integrando così i loro scarsi guadagni con l’agricoltura e l’allevamento, e che ha pubblicato anche un’eccellente guida della zona, con un’accurata mappa escursionistica, che mi sta aiutando moltissimo nell’esplorazione della zona.

parco balcani

Anche da Pavlin, un giovane di Thethi che dopo aver lavorato in Italia, ha deciso di aprire un agriturismo a due passi dalla chiesa del villaggio, ricostruita negli anni ’30 su un prato in cui pascolano liberi cavalli e pecore, ma che serve all’occorrenza anche da campo di calcio, sentiamo lo stesso entusiasmo per far rivivere questa valle.

Parla di prodotti tipici, gli piace raccogliere le testimonianze della sua gente e ammira le copie di vecchie foto degli anni ’40 della valle che gli ho portato, e che dimostrano quanto poco sia cambiata da allora. Si è sposato con una ragazza del Kossovo e il figlio di pochi anni, che tiene in braccio, ha già un futuro migliore di quello che si poteva aspettare se fosse nato all’epoca di suo padre.

Si mangia a lume di candela perché qui la luce elettrica non è sempre assicurata.

Parco della Pace dei Balcani, tra l’Albania, il Montenegro e il Kossovo

Gli raccontiamo della camminata di oggi che dalla valle di Valbona, attraverso uno splendido sentiero e l’omonimo passo, ci ha condotto fin qui. Alle prime case di Rrogam, mentre chiedevamo informazioni sul sentiero a una anziano contadino di nome Kola, questi ci ha invitato a casa sua e non ci ha permesso di ripartire senza aver assaggiato il suo formaggio e il suo raki.

Parco della Pace dei Balcani, tra l’Albania, il Montenegro e il Kossovo

“Questa è la nostra ospitalità! Anche al più spietato dei nostri nemici non verrebbe rifiutata l’ospitalità in casa nostra, queste sono le nostre leggi” Già le leggi della montagna, i “kanun” tramandate oralmente nei secoli, servivano per regolamentare la vita, non facile di questa gente in un ambiente così difficile, fatta di ospitalità, ma anche di vendette e faide che si lavavano solo con il sangue, usanza che nei Balcani si può ritrovare solo nella regione del Mani, nell’estremo del Peloponneso.

Ultima testimonianza di questo passato di insicurezza è la casa torre, ora trasformata in un semplice museo, che ancora oggi fa da guardia a chi arriva a Thethi risalendo un fiume dall’acqua trasparente e selvaggia che sparisce per un lungo tratto in uno stretto budello attraversato da un ponticello di legno. All’interno della torre sono ancora aperte le strette feritoie che servivano per puntare i lunghi fucili ad avancarica contro il clan avversario o bersagliarlo con pietre o altro dalla caditoia sopra la porta di entrata.
Tra le usanze più singolari che erano in uso fino a non molto tempo fa c’era quella della “vergine giurata”, una consuetudine raccontata magistralmente in un recente romanzo di Elvira Dones che spiega come, nel caso che in una famiglia non ci fossero più uomini, era una delle donne che diventava tale, abbigliandosi come un uomo, non sposandosi più e frequentando tutta una serie di luoghi e situazioni accessibili solo al sesso maschile.

“Questa è la nostra ospitalità! Anche al più spietato dei nostri nemici non verrebbe rifiutata l’ospitalità in casa nostra, queste sono le nostre leggi” Già le leggi della montagna, i “kanun” tramandate oralmente nei secoli, servivano per regolamentare la vita, non facile di questa gente in un ambiente così difficile, fatta di ospitalità, ma anche di vendette e faide che si lavavano solo con il sangue, usanza che nei Balcani si può ritrovare solo nella regione del Mani, nell’estremo del Peloponneso.

In estate sono numerosi sono i percorsi che si possono fare in giornata, o in più giorni tra queste montagne, partendo da Theti.

Negli ultimi anni, intuendo che il potenziale turistico di questa zona è enorme, sono stati ripuliti e segnalati molti sentieri e sviluppata l’ospitalità in guesthouse e rifugi, e ora è possibile camminare con molta più facilità in queste montagne, senza dimenticarsi che qui siamo tra cime severe e che è sempre bene andare accompagnati da una guida locale o muoversi in condizioni di tempo ottimale.

Se da sempre si sono chiamate “montagne maledette”, anche se ora sembrano “benedette”, probabilmente c’erano e ci sono ancora dei buoni motivi. Da decenni chiuse da frontiere impenetrabili, oggi è possibile passare dal Kossovo al Montenegro e all’Albania senza grossi problemi, avvisando in anticipo le autorità, e queste terre che un tempo sono stati luogo di scontro stanno davvero avviandosi a diventare un Parco della Pace.

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