Partiamo dal presupposto che io non cucino, mangio, quindi non aspettatevi da me istruzioni sulle ricette dei piatti tipici veneziani, ma piuttosto 5 idee su cosa mangiare a Venezia, la volta che ci fate un salto, anche solo per caso.
Sì, lo so, il luogo comune vuole che Venezia sia cara, ma questo lo dicono solo coloro che si fermano ai primi ristoranti turistici sulle calli principali, senza fare lo sforzo di perdersi un attimo e cercare quel posto un po’ meno conosciuto, dalla cucina casalinga e dalle porzioni abbondanti.
Ma veniamo a noi e a nostro pseudo itinerario culinario tra le tavole veneziane, partendo dall’antipasto, arrivando fino al dolce.
# FIORI DI ZUCCA RIPIENI DI BACCALA’ MANTECATO
Scoperti da poco, ma onestamente li adoro, noi veneziani usiamo mangiarli come antipasto, ma, dal momento che siamo famosi per i nostri cicchetti da giro a bacari, di certo non ce li facciamo mancare all’aperitivo, poi, ovviamente dipende da dove si va.
# SPAGHETTI A LA BUSARA
Uno dei piatti che più amo a base di pesce e che fa parte della tradizione veneziana, gli spaghetti alla busara, per chi non lo sapesse è un sugo a base di gamberi, scampi, pomodoro e aglio. Solo un’accortezza però: ricordatevi di lasciare il sughetto, altrimenti detto “Tocio” in veneziano, sul piatto per poi fare “scarpetta” con un pezzo di pane.
Una piccola curiosità: la busara era un recipiente di coccio che veniva utilizzato sulle navi.
Se dovessi consigliarvi dove mangiarli, a La Cantina do Spade io li ho trovati favolosi.
# GNOCCHI DI ZUCCA
Sì, forse non è proprio un piatto tipico veneziano, infatti ve lo propongo come seconda opzione per il primo, ma esiste un documento del 1483 che elenca la zucca tra i prodotti coltivati nell’orto di un monastero nei pressi di Torcello. Bisogna dire però, che probabilmente era un tipo di zucca diversa da quella che intendiamo oggi, dal momento che fu Cristoforo Colombo, dopo la scoperta dell’America, a portarla in Europa.
I veneziani avevano anche delle preferenze, amavano le zucche farinose, come la”suca santa” chiamata anche “Marina di Chioggia”. Ebbene, quindi, in un certo senso si può dire che la zucca un po’ appartenga alla nostra tradizione e se non vi piace l’idea di mangiare gli gnocchi, c’è sempre la “suca in saor” (zucca in saor).
# SEPPIE IN TECIA COL NERO
Da mangiare solo dopo essersi assicurati di avere una scorta di fazzoletti e gomme da masticare da utilizzare al posto dello spazzolino. Le seppie “in tecia” (in pentola) sono un piatto di cui ci si innamora al primo boccone, l’unico inconveniente è che il sorriso che si scaturisce una volta messo in bocca il primo assaggio non è poi così piacevole da sfoggiare…. fidatevi! Il nero, che altro non è che l’inchiostro della seppia stessa, è buonissimo, ma anche poco elegante, diciamo così. Si mangiano con la polenta, mi raccomando, se però l’inchiostro vi fa un certo che, allora assaggiatele ai ferri!
Sono moltissimi i posti dove a Venezia si possono mangiare le seppie in nero, io, personalmente le ho assaggiate All’Osteria al Ponte, nel sestier di Castello, che però al momento pare essere chiusa, oppure da Gislon, a pochi passi da Rialto, dove non potete esimervi dall’assaggiare le mozzarelle in carrozza.
# SAN MARTINO
Questo è veramente un dolce tipico, oltretutto anche legato ad un giorno specifico dell’anno: l’11 novembre. Il dolce è di fatto molto semplice, una base di pasta frolla che ritrae San Martino con la spada sguainata in sella al suo cavallo, la bellezza di questo dolce è data dalle decorazioni in glassa e/o cioccolato, dai cioccolatini disposti secondo il proprio gusto, le caramelle gommose, le smarties (chi da bambino non le adorava?) e le palline argentate.
Mia mamma mi raccontava di quando da piccola girava per le calli di Venezia con pentole, coperchi e mestoli, facendo un gran baccano, cercando di raccimolare qualche monetina dai negozianti cantando:
S. Martin xe ‘ndà in sofita a trovar la so novissa,
la novissa no ghe gera S.Martin xe ‘ndà par tera.
E col nostro sachetìn viva viva e S.Martin!