Milano. Expo. Cosa vedere in città.

Su Expo si sente dire di tutto. Siamo in ritardo con i lavori. Guarda che sponsor che hanno scelto. É il solito magna magna. Vedrete alla prima pioggia che casino ci sarà sui mezzi.
Tutto vero.
Ma c’è anche altro.

C’è una città che cambia. C’è una regione che si sta muovendo. Ci sono gli occhi del mondo puntati su di noi.

Sul Belpaese. Quello della buona cucina, dell’arte e dei paesaggi mozzafiato.
Quello che Roma è la città della storia e Milano é la città del denaro. Milano infatti é imprigionata dai suoi stereotipi.

Anch’io ci ho messo un po’ ad apprezzarla. Ma adesso vivo qui ed ho scoperto una città che mi piace. Una città vivace, che non é fatta solo di apparenza.
Una città fatta di vicoli stretti come quelli intorno ai Navigli o nella zona di Brera, di piccole osterie come quelle che si mantengano in Isola, di ex quartieri industriali che stanno prendendo nuova vita con attente riqualificazioni. Ma è fatta anche delle opere innovative e che guardano alle grandi metropoli  e guardano ad Expo.

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Che piaccia o no, di fronte al Castello Sforzesco vi è l’Expo Gate.
Expo Gate è un luogo in cui si scandiscono i  giorni che mancano all’evento di apertura. La struttura sembra già un mini expo: una piazza centrale, due padiglioni laterali che costruiscono una metaforica porta di accesso a Expo.
All’interno si possono trovare tutte le informazioni aggiornate, si possono comprare i biglietti e si può partecipare ad eventi, mostre o giochi per i più piccoli.
La critica e la carta stampata, essendo un po’ troppo bacchettoni, hanno definito quest’opera come un mostro che deturpa la piazza e stona con il Castello, ma a ben guardare lo spirito avveniristico che trasmette è ciò che più lega Milano al suo futuro.

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Da qualche giorno, poco distante dall’Expo Gate, nel palazzo della Triennale, è stato aperto il “primo padiglione di Expo” che ospita una mostra dal titolo “Arts and Food. Rituali dal 1851.” Il tour della mostra, tra ricostruzioni di ambienti e contesti, parte dal 1851, anno della prima Esposizione Universale a Londra e arriva ai giorni nostri, con i simboli della nostra cucina e alimentazione, per superarli e ipotizzare le soluzioni del futuro. Vi si possono trovare oggetti di designer, ma anche testimonianze di scrittori, pittori, registi, musicisti, architetti e fotografi che hanno toccato e toccano il nostro immaginario e la nostra visione del consumo di cibo. Potrete vedere fino a Novembre le opere di Warhol, le lettere di D’Annunzio, spazi abitativi di inizio ottocento e futuristici, le gavette della guerra e i rifugi antiaerei oltre che i simboli dell’alimentazione, dalla nostrana Barilla al grande Hamburger di americana memoria. È stato costruito un grande ambiente, tra interni e esterni, nel quale è possibile fare curiosi salti spazio-temporali nel mondo del food e dell’art.

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Un altro angolo della città che sta beneficiando dell’inizio di Expo è la zona di Piazza XXIV maggio dove sta prendendo vita la nuova Darsena. Dopo anni di abbandono cambierà il volto di una delle piazze più martoriate di Milano. Intorno al bacino della darsena nuovamente pieno d’acqua sono sparite le auto e ci sono viali alberati, panchine, spazi per i bambini e il nuovo mercato.  Passeggiare lungo il corso d’acqua da l’idea al visitatore di essere in uno di quei piccoli porticcioli della riviera dell’alta Romagna con barche ormeggiate lungo gli argini e apprezzare i riflessi dati dalla luce di questa primavera.

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Se dal canale volgete lo sguardo verso la piazza vi accorgerete di alcuni resti dell’antico ponte del Ticinello che con le sue tre arcate è stato riportato alla luce dai lavori di restauro. Questa riqualificazione concede nuovo splendore ad uno degli angoli più suggestivi di una Milano scomparsa, quella dei Navigli navigabili, delle botteghe degli artigiani che vi si affacciavano e dei barconi che trasportavano le merci addirittura fino al Duomo per la sua costruzione.

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Così la Milano del 2015 non guarda solo al futuro, non solo ai grandi grattacieli di Porta Garibaldi e della Fiera, ma anche a quel passato che sempre più spesso, in Europa e nel mondo, viene salvato e non distrutto.

 

 

2 Commenti

  1. Milano è rinata nell’ultimo anno … e adesso se ne vedono i fiori sbocciare tutti i giorni.
    E’ bellissimo essere qui e vivere qui in Lombardia in questo periodo.

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