Alla fine dei racconti sulla città di Tunisi e dei suoi dintorni è bello approfondirne qualche curiosità. Pronti a scoprire? Ecco cosa mi ha riservato il mio viaggio in Tunisia.
#1 Sidi Bou Said è il luogo più rappresentativo del culto del gelsomino.
Tra giugno e settembre le piante di gelsomino e zagara, che abbelliscono i cortili delle case, spandono il loro dolce odore in tutte le strade.
Questo fiore fu portato dall’Andalusia dagli arabi, e con il tempo è diventato un simbolo della cultura locale, nella quale rappresenta la sensualità e la raffinatezza.
Alla sera, verso le 5, camminando per il paese vi capiterà di incontrare i venditori ambulanti di fiori di gelsomino. Infatti, in passato le donne tunisine, nei loro cortili, realizzavano collane con fiori di zagara e mazzolini di gelsomini. Adesso è diventata tradizione venderli per strada o riceverne in dono.
Il nome locale è Machmum che deriva dal verbo arabo “Chamma” che significa proprio annusare.
E sappiate che la tradizione vuole che, indistintamente uomini e donne, “indossino” i mazzolini dietro le orecchie.
#2 Vi piace il piccante?
La Tunisia allora è una nazione che fa per voi.
La cucina tunisina è ricca e variegata, ma ogni pranzo o cena che si rispetti deve essere accompagnata dall’Harissa. Tre sono gli ingredienti di base: peperoncino rosso fresco, aglio e olio di oliva. Il tutto è arricchito con un mix di spezie locali.
Al ristorante mentre consultate il menù o attendete il vostro ordine, comparirà sul tavolo un piattino riempito con questa salsa accompagnata dal chapati, una specie di piadina cotta sulla piastra e servita molto calda. Attenzione, la salsa è veramente veramente piccante.
#3 (Rimaniamo in tema food) Sapete cosa sono i brick tunisini?
I brick sono dei fagottini, ricoperti di sottilissimi fogli simili alla pasta fillo, ripieni di patate, tonno, capperi e uovo. Rigorosamente fritti.
Questo piatto ha due particolarità: si mangia con le mani ed é cucinato in modo che il tuorlo dell’uovo rimanga totalmente liquido, quindi arriverà il momento in cui dovrete praticamente risucchiarlo e berlo, dopo averne gustato la prima parte che è sia morbida che croccante.
È un’esperienza da fare. Ve lo assicuriamo.
#4 Ovunque andrete in Tunisia troverete negozietti che vendono stole di stoffa, di tutte le dimensioni e di tutti i colori. Se a Tunisi e a Sidi Bou Said avrete rinunciato agli acquisti, varcato il controllo passaporti, non potrete resistere all’ultima tentazione.
Davanti alla zona imbarchi infatti si trova uno dei negozi di Sadika. Sadika è una rinnovata artista tunisina che nei suoi show room vende opere d’arte della sua collezione, asciugamani classici per l’Hammam, tappeti tunisini, gioielleria locale e vasellame di vetro. Se volete visitate il suo atelier principale peró dovete prevedere una tappa alla periferia di Tunisi nella zona di Gammarth. Dicono che non se ne rimane delusi semmai proprio il contrario. Per gli altri entrare nella sua boutique e non ve ne pentirete. Si trova sempre qualcosa di delizioso e accattivante.
Sappiate anche che, in aeroporto, varcati i controlli, i negozi accettano solo euro, quindi un consiglio. All’arrivo e durante il vostro soggiorno cambiate sempre piccole somme di denaro, non vi sono commissioni e ogni hotel, più o meno allo stesso tasso, si occupano di tutto e vi daranno i vostri dinari. In Italia non é infatti possibile cambiare denaro prima della partenza. E non fatevi ingannare dal pensiero che se vi avanza qualche banconota la potrete utilizzare al duty free. Ció non sarà possibile.
Abbiamo passato a Tunisi un breve, ma intenso, fine settimana e chissà quante cose ancora avremmo potuto scoprire in una città così ricca di arte, storia e natura. Non ci resta di programmare un nuovo viaggio.