Sin da quando la studiavo alle elementari, l’antica cultura ellenica ha avuto in me qualcosa di magnetico. Per anni ho sognato di passeggiare per le vie di Atene immaginando come fosse la città 3000 anni fa, e finalmente, dopo tutto questo tempo sono riuscito nel mio intento!
Per arrivare ad Atene fino a qualche anno fa non c’erano voli low cost da Milano, ma da un paio d’anni Ryanair ha aperto la tratta concedendoci questa fortuna. L’aeroporto si trova a circa 35km dal centro, collegato con la linea blu della metropolitana (8€) oppure con un bus che parte da piazza Syntagma a 5€ (con il bus, oltre a risparmiare, ci si gode anche il paesaggio e il tempo di percorrenza è quasi lo stesso, in più i bus sono molto frequenti).
Ovviamente il nostro giro ad Atene non poteva che partire dall’Acropoli. L’Acropoli domina dall’alto tutta la città (su una collina che si eleva a 159m sul livello del mare) e ne rappresenta universalmente il simbolo, probabilmente dell’intera Grecia, patrimonio dell’umanità dell’UNESCO dal 1987. È raggiungibile comodamente con la linea rossa della metropolitana alla fermata Akropolis. L’ingresso per gli adulti costa 12€ e consente di visitare oltre l’Acropoli un’altra decina di siti archeologici sparsi per la città.
Risalendo la collina è possibile ammirare 2 anfiteatri, di cui uno (odeo di Erode Attico) è stato restaurato ed ospita tutt’ora spettacoli e concerti.
Arrivati in cima il panorama su Atene è incredibile: una distesa di case bianche a perdita d’occhio (Atene e la sua conurbazione conta più di 4 milioni di abitanti, ed è una tra le capitali europee più popolose), l’unico confine, su un lato, è il porto del Pireo, scena di grandi battaglie navali e porta per il mar Egeo.
Appena entrati dai Propilei (l’imponente porta d’accesso all’Acropoli), sulla sinistra sorge l’Eretteo, la cui loggia delle Caritatidi (statue a forma di donna) è presente su tutti i libri di storia.
Sulla cima della collina però la star è il Partenone: l’imponente tempio in stile dorico lascia senza parole; è incredibile pensare come abbiano fatto a trasportare tutto quel marmo fino in cima alla collina quasi 2500 anni fa. Attualmente una parte del Tempio è coperta per i lavori di restauro che proseguono da quasi 10 anni, ma gli scorci per fare ottime foto non mancano sicuramente.
Da quanto ci è stato raccontato da Ilias, nostro amico ateniese, meriterebbe una visita anche il museo dell’Acropoli, moderna struttura che ospita esclusivamente reperti rinvenuti nell’Acropoli, tra cui le Cariatidi originali e una parte dei fregi del Partenone, la piccola parte che non si trova (ingiustamente?) al British Museum di Londra.
Scendendo dalla collina dell’Acropoli merita una visita la collina di Filoppapu da cui si gode un’ottima panoramica dell’Acropoli e il caratteristico quartiere Plaka, dove per pochi euro si può gustare un ottimo souvlaki accompagnato da salsa tzatziki e pita calda.
Oltre all’Acropoli, la parte più importante della città antica è l’Agorà, l’antica piazza principale, luogo di ritrovo degli ateniesi, sede di mercati e discussioni di carattere filosofico e politico. Curioso notare che da qui ha origine il nome di una delle mie più grandi fobie, l’agorafobia appunto che è la paura degli spazi aperti.
L’ingresso è compreso nel biglietto per l’acropoli, al suo interno è possibile visitare vari templi, come quello di Efesto e l’immenso stoà (colonnato) di Attalo, ricostruito sulla base del progetto originale e sede del museo dell’agorà.
Ultima tappa, ma non per importanza in questo viaggio è il Museo Archeologico Nazionale di Atene, il più grande di tutta la Grecia e contiene la più grande collezione di arte ellenica del mondo. Si trova a 2,5km dall’Acropoli e si può raggiungere tranquillamente a piedi. L’edificio è imponente, all’esterno si presenta con un colonnato in stile ionico.
L’ingresso costa 7€, tra i reperti più importanti troviamo la Maschera d’oro di Agamennone, la statua bronzea del Cronide di Artemisio e la Macchina di Antikythera, uno strumento in grado di calcolare i cicli solari e lunari, quelli dei pianeti conosciuti e addirittura la cadenza delle olimpiadi, considerato il primo computer meccanico della storia. Molto interessante anche la collezione egizia e romana.
È molto curioso, e a tratti triste vedere le differenze tra l’Atene di ieri e l’Atene che vediamo ogni giorno sui telegiornali: un passato così splendente ed un futuro così incerto.
Informazioni utili
Nella visita all’acropoli indossate un paio di scarpe comode, ci sarà da camminare parecchio e la pavimentazione non è delle migliori (non è un trekking in Amazzonia, ma è pur sempre un sito archeologico). Potrebbe apparire scontato, ma ho visto più persone in infradito.
Mettete la crema solare. E possibilmente evitate le ore centrali. La visita all’Acropoli può durare molto (3 ore nel nostro caso) e non c’è niente che faccia ombra; io erroneamente ho sottovalutato la cosa, con risultati catastrofici.