Settimo timbro triangolare sul passaporto, settimo atterraggio nell’aeroporto Suvarnabhumi (che ho scoperto recentemente che si legge più o meno “Suvannapum”). In parte ero stanca della Thailandia, un po’ delusa. O si opta per un’esperienza totalmente turistica fatta di elefanti con la portantina e spiagge con mojito incluso, o il mondo thailandese, se non vissuto per lunghi periodi, è qualcosa di totalmente inaccessibile.
E poi, si scopre un nuovo modo di fare turismo, un nuovo modo di scoprire la Thailandia: l’ecoturismo e il mondo di 7 green Thailand: percorsi nel pieno rispetto della natura, alla scoperta di comunità locali e tradizioni thai. A me è capitato di scoprire la provincia di Trat, una delle più remote e lontane della Thailandia, spesso utilizzata solo come semplice “passaggio” per arrivare alla verdeggiante e poco turistica Koh Chang.
Con un volo della Bangkok Airlines (anche su un volo da un’ora ti danno il pasto… oltre che la lounge è per tutti, economy class compresi!) ci siamo ritrovati nel piccolo e carinissimo aeroporto di Trat.
La prima tappa è stata nel Ban Nam Chiao Ecotourism Community, un villaggio dolcemente adagiato sul canale in cui curiosamente buddisti e musulmani convivono in armonia e hanno creato un interessante mix culturale, in cui le tradizioni (dalla realizzazione di caramelle alla creazione di cappelli con le foglie di palma) vengono mantenute e alimentate ogni giorno.
In cosa consiste una giornata con loro? Ecco le attività che potrete fare con loro alla scoperta della comunità nata come entità turistica circa 5 anni fa, e che impegna sempre di più i ragazzi per allontanarli dalle “brutte strade”
1# Cucinare piatti locali secondo tradizione
Carta di riso che avvolge verdure e cocco, spezie piccanti che colorano un saporito cibo thailandese. Con dovizia di particolari ti spiegano come creare un involtino agrodolce o una croccante caramella con cui poter girare il caffè. La loro tavola diventa la tua, il loro dolce the verde rinfresca il tutto.
2# Navigare nel canale che per loro è vita, e scoprire come raccolgono le loro strane piccole cozze
In fondo al fiume nascono queste piccole cozze che usano tantissimo nella loro alimentazione, e vengono raccolte a manciate grazie a delle specie di lunghe lamelle che le fanno ondulare staccate dal terreno. E quindi una buona boccata d’aria, qualche secondo di immersione e… la cena è fatta!
Oltretutto se si decide di visitare la zona a marzo è possibile vedere la fioritura dei ” DokKhut”, il tipico fiore locale.
3# Avere la tua pianta in Thailandia
Rifiuti e inquinamento hanno a lungo tempo rovinato la foresta di mangrovie che costeggia tutto il fiume, finchè non hanno deciso che era ora di preservarla e ripopolarla. E perchè non farlo fare a chi magari tornerà a vedere se la sua pianta è cresciuta? E’ bello poter pensare che con un piccolo gesto aiuti un territorio a riprendere vita. Oltre al fatto che hai la “tua” mangrovia in Thailandia!
4# Scoprire il loro piccolo mondo girando in bicicletta
Su due ruote è sempre l’ideale: puoi fermarti, puoi accellerare, puoi scoprire vicoli e angoli che con un motorino o in macchina non sarebbe mai possibile scoprire. E poi è ecologico! La sensazione di libertà e di viaggio che mi ha dato attraversare la campagna in bicicletta è pressochè indicibile. Quello è vero viaggio, lontano dalle tratte turistiche.
5# Imparare a intrecciare un cappello di palma per proteggersi dal sole.
Guardando i cappelli è incredibile la lavorazione che sta dietro ad un pezzo di artigianato del genere: dalla foglia al cappello finito ci vogliono più di 5 giorni. L’uso che fanno della natura è decisamente sorprendente.
6# Dormire in una vera casa thailandese.
Niente airbnb, questo è vero homestay. Case di legno, grandi stanze comuni. Ogni tradizione viene rispettata, ogni dettaglio è fedele alla vita thai. Solo preparatevi perchè a colazione loro non mangiano cappuccino e brioche, ma zuppe di pollo… o similari!
Le esperienze reali, ecosostenibili e a contatto con i local sono davvero possibili. Basta volerlo. E questo è solo l’inizio.
…basta allontanarsi dalle classiche mete per scoprire una Thailandia ancora autentica… brava Paola!