Durante il mese di giugno io, mia moglie ed altri 2 amici abbiamo intrapreso un viaggio di 2 settimane per scoprire le bellezze di Bali e dintorni. Ho deciso di dedicare questo mio primo racconto a 2 elementi che si sono ritagliati (senza volerlo) un ruolo da protagonisti all’interno della nostra piccola vacanza Indonesiana: Ruggero e Fiorello.
Secondo me la differenza che passa tra questi 2 personaggi rappresenta bene la dicotomia tra le 2 anime, profondamente diverse, che coesistono nell’isola di Bali… Ma andiamo per ordine.
Dopo un estenuante viaggio di 30 ore con 3 scali ed un volo quasi perso a Kuala Lumpur, arriviamo all’aeroporto di Bali – Denpasar. L’obiettivo, appena usciti dai controlli di frontiera, è quello di trovare subito un taxi per arrivare al nostro alloggio per i primi giorni che si trova ad Ubud, a circa un’ora di macchina dall’aeroporto. È qui che facciamo la conoscenza di Ruggero. Ovviamente questo non è il suo vero nome, ma è un elemento importante del nostro viaggio, per questo abbiamo deciso immediatamente di rinominarlo così. E poi aveva proprio una faccia da Ruggero…
Ma chi è questo tizio? È uno dei 300 personaggi che ci si parano davanti appena usciti dall’aeroporto e che ci assillano proponendoci dei taxi. Sono talmente tanti e talmente insistenti che, in pratica, scappiamo terrorizzati. Dopo un po’ ci lasciano tutti perdere… tutti a parte uno… Ruggero, che continua a seguirci come un’ombra ed a sussurrarci all’orecchio ogni tanto la parola magica: “good price”. Ad un certo punto, presi dal fastidio e dalla disperazione, cediamo alle sue lusinghe. Ci facciamo caricare sul suo van e ci mettiamo in viaggio verso la nostra destinazione.
La guida di Ruggero è frettolosa. Sorpassa in modo azzardato camion in curva e rischia numerose volte di caricare sul cofano degli scooteristi. C’è anche da dire che il traffico nella zona di Kuta è tutt’altro che scorrevole… Inoltre il nostro nuovo amico non parla. Anzi! Ad un certo punto, presi da curiosità e dubbi amletici, gli chiediamo in un perfetto inglese come mai in Indonesia si guidi a destra. La sua risposta è stata… NO. Però ci porta sani e salvi al nostro alloggio e ci fa pagare un prezzo che (lo scopriremo in seguito) è poco più alto di quello giusto per la tratta (in Indonesia si contratta tutto quindi non ci sono prezzi fissi).
2 giorni dopo facciamo la conoscenza di Fiorello. Il driver di un tour che abbiamo acquistato. Lo soprannominiamo così perché si presenta a noi con il classico fiore Balinese all’orecchio. Qui la situazione è diametralmente opposta. Fiorello, parla, ride, scherza, ci spiega le cose, risponde alle domande, oltre a guidare con calma, non prendersi rischi inutili e salutare sempre tutti.
Insomma, in poche parole ci fa sentire a nostro agio da subito e noi diventiamo immediatamente suoi amici. Ci porta in posti incredibili e cerca di farci capire la cultura del posto ed i diversi punti di vista. Inoltre ci racconta che questo è il suo secondo lavoro; quello principale è l’insegnante di matematica e scienze. Ci spiega che molte persone fanno il driver come secondo lavoro nell’isola, ma che la maggior parte di loro utilizza tutti i soldi guadagnati per il gioco d’azzardo. Mentre lui tutto quello che guadagna dal secondo lavoro (che tra l’altro non gli è necessario alla sussistenza) lo “dona” adottando bambini poveri dell’isola a distanza tramite un organizzazione che gli paga gli studi fino a quando trovano un lavoro che gli permetta di vivere. In questi anni ne ha portati alla fine degli studi ben 24!
Insomma, ci innamoriamo perdutamente di questa persona gentile e sorridente tanto da “affittarlo” anche per tutta la giornata successiva. Dirgli addio quando arriveremo alla tappa successiva del nostro viaggio sarà veramente triste e difficile.
Tutto questo per dire che Bali ha tante facce. La faccia luccicante, consumistica e frenetica della zona di Legian e Kuta. La zona dei surfisti, del divertimento e dei locali notturni. La zona del turismo di massa. La zona dove la gente del posto vede girare talmente tanti soldi da, in qualche caso, fregarsene del rapporto umano.
Poi ti allontani dal trambusto e dai party della costa e scopri che Bali sa essere anche magica, introspettiva ed armoniosa.
La cittadina di Ubud immersa nel verde della jungla, dove le scimmie camminano per strada, dove signore con vestiti bellissimi fanno offerte di fiori ed incenso pregando che la loro giornata di lavoro vada bene e dove la musica degli xilofoni tipici del luogo ti avvolge e ti fa sognare.
La zona dei templi, come lo “Spring Water Temple”, dove una sorgente di acqua cristallina sgorga dal fondo di una piscina scavata nella roccia abitata da alghe, rondini e libellule che la trasformano in un giardino acquatico che ti fa pensare di aver trovato il paradiso sulla terra.
La zona delle risaie, dove si coltiva la terra come nel passato e dove la sapienza degli antenati permette alle generazioni odierne di usufruire di irrigazione naturale per i campi. Dove la gente vive ancora una vita semplice basata su quello che la terra ha da offrire loro.
Insomma, la differenza tra Ruggero e Fiorello è la differenza tra la Bali del divertimento e la Bali degli spazi costruiti non a grandezza d’uomo, ma a grandezza di spirito.
Qualunque tipo di persona tu sia a Bali puoi trovare quello di cui hai bisogno. E, soprattutto, puoi decidere se farti accompagnare nella tua avventura da Ruggero o da Fiorello.
Qualche informazione utile per chi pensa di farsi un giro a Bali:
# La moneta locale è la RUPIA. Il cambio si aggira attorno alle 15.000 Rupie = 1 Euro.
# La vita in generale è veramente poco costosa. Alcuni esempi:
- al ristorante un piatto di nasi goreng (piatto indonesiano a base di noodles) si paga attorno alle 40.000 rupie;
- una birra di produzione locale (Bintang, buonissima!) da 0,75 si paga circa 30.000 rupie;
- per un viaggio di circa 80km noleggiando un taxi privato si spendono circa 200.000 rupie;
- un litro di benzina costa circa 6.000 rupie.
# La criminalità a Bali non è un grosso problema. Con gli stessi piccoli accorgimenti che prendereste nella stazione dei treni della vostra città non avrete alcun tipo di problema. In generale tutti i locali parlano inglese e sono tutti molto disponibili a dare informazioni ed a risolverti piccoli problemi.
# Il periodo migliore per visitare l’intera zona è maggio – giugno. Poche precipitazioni, clima non umidissimo e temperature non elevatissime (in media 30°).
# Il mio consiglio spassionato al viaggiatore che sta pianificando la sua vacanza è quello di lasciarsi qualche giorno in più a disposizione per esplorare l’entroterra dell’isola che brulica di templi e luoghi naturalisticamente interessantissimi, a scapito della classica settimana sul lungomare che è molto rumoroso e “turistico”.