Il nostro viaggio itinerante in Messico ci porta nello stato del Tabasco, culla non solo degli Olmechi ma anche del cacao.
È ad un’ora di macchina da Villahermiosa, nella città di Comalcalco, che si incontrano le haciendas cacaotera. Ce ne sono tre che aprono le porte ai visitatori in questa “ruta del cacao” e noi siamo andati a sbirciare in due di queste: l’haciends Jesus Maria con Florencio e La Luz gestita da Ana e la sua famiglia.
Le due aziende hanno radici più o meno lontane, la prima va avanti da 6 generazioni, la seconda da tre, ma in comune hanno la passione e la voglia di riscattare le origini di questa terra.. ognuno a suo modo.
Siamo abituati a vedere il cioccolato sottoforma di barretta, io compresa, che non sappiamo che tutto nasce da questo fiorellino bianco, impollinato per merito di insetti, come mosquito e formiche. Il frutto che ne nasce contiene dei chicchi che, estratti, vengono lasciati a fermentare al sole per 6gg, poi essiccati, arrostiti e pestati fino ad ottenerne una polvere, che amalgamata diventerà pasta di cacao.
A Comalcalco passeggiamo tra le piantagioni di cacao scoprendone oltre la storia e le tecniche di lavorazione anche il delicato equilibrio della foresta in cui la pianta di cacao deve crescere – all’ombra di piante e in un clima caldo/umido – di cui le due aziende preservano una variegata “selva tropicale controllata” dove coltivano anche banane, vaniglia, cannella e molti altri frutti esotici.
I Maya erano grandi coltivatori di cacao ma sfatiamo il fatto che il cioccolato fosse il “cibo degli dei“. O meglio, che il cacao fosse esclusivo, lo era indubbiamente – anche perchè per poter gioire del cioccolato bisognava aspettare 5/6 anni per raccoglierne i primi frutti e pertanto era un lusso per pochi eletti come re, sacerdoti, e da quanto era prezioso i Maya usavano i cicchi di cioccolato come moneta di scambio per i loro commerci – ma che fosse letteralmente un cibo non direi, visto che i Maya conoscevamo la cioccolata solo come bevanda che mischiavano con acqua. Oggi la cosa più vicina alle sue origini è il Pozol, una bevanda che i tabaschegni adorano è dir poco. Fatta con farina di avena, farina di cioccolato e acqua… assomiglia più a un “porridge” in versione liquida. Dicono che “non sei venuto in Tabasco se non hai provato il Pozol”, be’ noi possiamo dire di esserci stati.
Questa terra dalle piantagioni di cacao, nasconde anche un sito Maya unico nel suo genere, avvolto da una lussureggiate foresta tropicale ad una mezzora di macchina da Comalcalco: è Comalico letteralmente la ” città di mattoni” che, tenuti insieme da stucco ricavato dal guscio delle ostriche e mischiato a sabbia ed acqua, formano gli edifici ed templi di questo sito.
Si suppone che nascosti sotto la foresta e la terra, in un’area di 20 ettari siano sommersi 450 edifici di cui farebbe parte la necropoli e la cittadella, presumibilmente al tempo casa di 800-1200 maya. Oggi di questo grandioso sito sono stati riportati alla luce gli oltre 10’000 m2 della piazza principale, che hai nostri occhi appare come un immenso prato d’erba, oltre alle rovine di alcuni edifici che la circondano.
Info utili e curiosità
Come arrivare a Comalcalco:
Comalcalco è raggiungibile da Villahermiosa con i taxi turistici per 150-250 pesos. Ci sono anche i collectivos, bus di gruppo, ma dovrete fare almeno uno/due cambi lungo il tragitto.
Visitare le haciendas cacaotera:
L’entrata alla hacienda Jesus Maria è di 60 pesos mentre quella di Ana di 80 pesos. La visita nel primo caso, accompagnati da Florencio, può durare anche un paio di ore, con Ana invece è di 1 ora. Entrambe le aziende offrono attività didattiche per scuole, Florencio accompagna anche i bambini alla scoperta del cacao in maniera divertente, “disegnando deliziosamente”.
Le visite alla hacienda La Lux sono disponibili da martedì a domenica alle 9.00, 11.00, 13.00 e 15.00.
Visitare Comalico:
L’entrata la sito archeologico è di 52 pesos. Come per gli altri siti maya del Messico i bambini sotto i 13 anni entrano gratis e per girare dei video è necessario acquistare un permesso di 45 pesos. È aperto tutti i giorni dalle 8.00 alle 16.00 ed è possibile, previo disponibilità, farsi accompagnare nella visita da una guida per 300 pesos.
Itinerari: oltre alla ruta del Cacao, è possibile ripercorrere altri 5 itinerari tematici per scoprire lo stato del Tabasco. Per scoprirli Visitetabasco.com
Dove mangiare:
Raggiungete la colorata località di Paraiso, affacciata sul Golfo del Messico, a circa una mezzora d’auto da Comalcalco. Qui le scorpacciate di pesce sono assicurate e, nel periodo giusto, potrete assaggiare anche i famosi granchi azzurri. Prezzi: dai 90 ai 150 pesos per un piatto unico.