Spiagge, spiagge e ancora spiagge. In un’isola nel bel mezzo del Mar dei Caraibi, di 30 km di lunghezza per 9 di larghezza non potrebbe essere diversamente.. ma crogiolarsi al sole non è l’unica attività da fare nell’isola di Aruba, nelle Antille Olandesi.
A cavallo, con i quad, qualche temerario sfida il terreno e il sole anche in bici, oppure a bordo di un land rover defender, se siete fortunati guidato da “Rocky” – il nome è tutto un programma ve lo garantisco!-, l’importante è andare off road nel Arikok National Park. Dimenticatevi le lunghe distese di spiaggia bianca e fina come boratalco che trovate sul lato sud dell’isola, qui si scopre il lato più arido, ma non per questo privo di fascino, di Aruba: terra color ocra e cactus, molti cactus, dominano il paesaggio.
Anche la costa si fa più selvaggia, rocciosa e frastagliata. Alla Natural Pool ci si tuffa in una piscina naturale, solo che qui l’acqua è quella del mare, mentre le onde si infrangono impetuose contro le rocce che la proteggono. Poco distante il mare ha scolpito numerose insenature, anfiteatri naturali, come Dos Playas e la spiaggia di Moro dove, visto che fare il bagno non è consigliato, rilassatevi andando a caccia di coralli fossili.
Sono i giochi di luce che penetrano dalla roccia e quelle delle forme calcaree a scolpire invece le grotte di Quadirikiri, altra meraviglia custodita nel “deserto” e casa di una comunità di pipistrelli.. ma che solo i più coraggiosi potranno incontrare a tu per tu addentrandosi nell’oscurità assoluta della grotta.
Sulla strada del ritorno, subito dopo aver oltrepassato l’entrata del parco, fate una tappa tra le formazioni rocciosi di Ayo Rocks: un sentiero circolare vi porterà ad attraversare un breve labirinto di grossi massi monolitici. Qualcuno dice di aver visto tra queste rocce il volto di King Kong, ma evidenti a tutti sono invece delle antiche incisioni rupestri dei primi indigeni di Aruba. Ecco perché optare per questo sito invece della più turistica Casibari Rock, per stupirsi di come una piccola isola caraibica possa nascondere le tracce di una storia così lontana.
E a proposito di storia, nella capitale Oranjestad, mentre grandi crociere approdano e ondate di turisti si dileguano nella cittadina per lo shopping tra boutique e negozi di grandi firme ospitati in palazzi colorati dal sapore coloniale, sono pochi quelli che si spingono oltre nel piccolo Museo Archeologico dove scoprire la storia di Aruba, tra l’altro in uno dei pochi edifici coloniali veri rimasti in piedi.
E se questo non vi basta a spezzare la “routine da spiaggia” potete concedervi una fermata a questi indirizzi: la Batterfly Farm, lungo Irausquin Boulevard a Eagle Bay, e l’Aloe Museum&Factory in Pitastraat 115 in Hato.
Il primo è un piccolo giardino tropicale, casa di 35 specie di farfalle, tra tropicali e della giungla; il biglietto è di 15$ ma vi permetterà di tornare quante volte volete. Le farfalle vi svolazzeranno attorno ma se volete ammirarle veramente da vicino passate di qua nel pomeriggio, quando le troverete “ubriache” e stordite della frutta fermentata di cui si sono nutrite alla mattinata.
La seconda tappa si tratta della piccola fabbrica di aloe dell’isola, in cui vengono coltivati ben 180 ettari di aloe. Se oltre a spalmarvela addosso, siete curiosi di capire come si lavora la aloe, la fabbrica offre dei brevi tour gratuiti ogni 15 minuti per scoprire i segreti di questa pianta.
Ma dopotutto, si viene ad Aruba per lasciarsi andare al dolce far niente, stendersi al sole in una delle sue spiagge bianchissime e godersi la vista del mare azzurro.
Info utili
> L’ingresso al Arikok National Park è di $11.
> La moneta locale è il fiorino arubano ma si paga praticamente in dollari americani ovunque.
> Muniti di tanta acqua e crema solare prima di addentrarvi nel parco.
Indimenticabili ricordi di una delle più belle vacanze trascorse ai Caraibi…. Grazie per averci fatto rivivere meravigliose sensazioni e colori irripetibili.