High Line. New York. Un’oasi di pace.

C’è una New York lontana dal caos, dove non ci sono mega grattacieli, dove l’atmosfera è comunque cool, ma rilassata. Dove è raro trovare persone con la 24 ore stressate al cellulare, ed è più facile trovare qualcuno che beve un caffè in un angolo soleggiato o sdraiato su una panchina a leggere un libro.
Stiamo parlando della High Line. La High Line è una ex linea ferroviaria sopraelevata, in passato serviva per trasportare merci e carni nella zona, adesso fa parte del Meatpacking district. Negli ultimi anni è stata trasformata in un parco pubblico nel West Side di Manhattan.

È un luogo molto molto newyorkese. Qui, soprattutto nel fine settimana, gli abitanti della Grande Mela fanno people watching ovvero guardano la gente che passa e la commentano con gli amici, come in una giungla metropolitana.

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Ma cosa rende una vecchia ferrovia un così vivido punto di incontro?
Tre cose almeno:
– la voglia tutta americana di non perdere il passato e credere nel valore creativo dell’archeologia industriale;
– il comitato di cittadini (“Friend of the Highline“) che si batté per evitare la demolizione di questa struttura storica di Manhattan;
– infine la sua nuova architettura fatta delle antiche tracce dei binari, piccole gallerie, una grandissima quantità di piante e fiori, sedie e sdraio, chioschetti che vendono la limonata, installazioni di artisti famosi e rinfrescanti fontane.

Il risultato che si prospetta ai viaggiatori è un’incredibile passeggiata che corre 10 metri sopra le strade di New York City regalando a chi la percorre delle vedute da togliere il fiato.

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Degli esempi?
Le grandi avenue trafficate, l’Hudson che scorre placido, le gallerie d’arte di Chelsea e le vecchie fabbriche e più in là i famosi grattacieli. Vi assicuro che dallo scorcio giusto si vede l’Empire State Building.

Arrivati nella parte sud della High Line, perdetevi tra le mille boutique del Meatpacking per un po’ di shopping sfrenato; troverete le grandi case di moda, marchi emergenti, negozi tecnologici, bugigattoli e negozietti vintage.

E se vi viene fame… vi diamo noi due consigli gastronomici.
Gli amanti del cibo non possono perdersi la visita del Chelsea Market, ricco di colori, sapori e cibi di tutti i generi. Cercate la pescheria per mangiare ottime ostriche, la bakery per il pane appena sfornato o la pasticceria per un brownie delizioso.
Ed a colpirvi sarà anche la struttura, ovvero un ex biscottificio che è stato completamente riadattato a nuova vita senza stravolgerne la struttura originaria. Rimangono intatte le gallerie asimmetriche della struttura che con la loro aria mista di antico e moderno assumono un fascino tutto particolare.

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Se invece volete farvi guidare dal momento, cominciate a camminare tra le vie acciottolate del Meatpacking district. Una volta c’erano circa 250 macelli, solo una trentina sono ancora in funzione, non è raro veder passare qualche camion gigante che trasporta carne e la consegna nel resto della città.
Guardatevi bene intorno perché qua è là nei palazzi sono ancora disseminati segni del passato come vecchi ganci o insegne sbiadite.

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E tra questi segni spicca la rinnomata steakhouse “Macelleria” un locale che richiama le locande della nostra Toscana nel quale ordinare le ottime bistecche, il prelibato carpaccio, i gustosi crostini e bere i cocktail tra i migliori di Manhattan.
Attenzione, invece, state lontani dal vino, sia italiano sia dello stato della California, sennò il nostro conto lieviterà visibilmente.

La New York che si snoda tra la High Line e il Meatpacking district è una di quelle più vive e autentiche, una di quelle che di fanno dire: “Quasi quasi mi trasferirei qua.

 

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37 anni, insegnante, viaggiatrice e un sogno: poter correre nei musei come Jules e Jim. Ama fare e disfare le valigie, crede che sia bello partire e anche ritornare. Crede anche nell'essenza profonda della fotografia e nel valore delle parole. Crede che non ci sia modo migliore di organizzare un viaggio se non i consigli di chi quel viaggio l'ha già fatto ...

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