Roma, tra parchi e ville

La mia quarta volta in Roma, la terza da turista, la prima con la ragazza. Avevamo pianificato una “vacanza alternativa”: avendo già visto le attrazioni più “classiche”, in tutti i sensi, di Roma, cosa si poteva vedere in un lungo weekend?

Vista la nostra passione per le ville ed i parchi, abbiamo deciso di basare il programma su questo punto, chiaramente con qualche sbirciatina alle mete più note.

Il nostro hotel è in via Cavour, sulla parte verso il Colosseo. Arrivando a Roma per l’ora di pranzo, ci fermiamo subito in un ristorantino su una parallela. Non ricordavo l’esistenza dei “buttadentro”, persone che con una certa insistenza al tuo passaggio ti indicano il tavolino su cui sedersi e ti chiedono cosa vuoi mangiare. Fatto sta, che scegliamo un posticino dove mangiare dei buoni spaghetti. In generale, notiamo fin da subito che i prezzi non sono così esagerati come pensavamo. E così, dopo esserci rifocillati, inizia il nostro tour per Roma.

Colosseo

Prima tappa Villa Ada. Dopo un paio di chilometri a piedi tra piacevoli viali alberati, ci ritroviamo in questo parco, uno tra i più grandi di Roma. Appena superato l’ingresso di Via Panama, e la zona adibita ai cani, ci ritroviamo in un bosco simile a quelli dei miei cari Colli Berici, con tanto di sentiero fangoso e relativa soddisfazione nel vedere le nostre scarpe già unte al primo giretto romano. Nulla da eccepire sulla bellezza dell’essere into the wild in una metropoli come Roma, però non era lo scopo del nostro programma della giornata. Pertanto, a pomeriggio oramai inoltrato, decidiamo di abbandonare Villa Ada e ci spostiamo nella zona dei Fori Imperiali vicino al nostro hotel, passeggiando tra il Circo Massimo, il Colosseo, l’Arco di Traiano e il Palatino. Foto a nastro, tra la folla di turisti curiosa e, per nostra fortuna, educata e rispettosa.

Per cena, ci spostiamo nel movimentato e delizioso quartiere di Trastevere. A 1.6 chilometri dall’hotel, al di là della romantica Isola Tiberina. Ci inoltriamo nelle simpatiche viette trasteverine, fino a scegliere tra una decina di locali, in buona parte con prezzi accettabilissimi, non diversi da quelli di sperdute trattorie collinari delle nostre parti. Primo giro quindi, tra spaghetti cacio e pepe e saltimbocca alla romana. Un piatto a testa, dell’acqua, totale 9 euro a testa.

Il secondo giorno vede la nostra avanzata alla conquista di Villa d’Este a Tivoli. Treno da Termini, un regionale veloce, a 5.20€, e via decisi. Giunti a destinazione, dalla stazione in mezzo chilometro, si entra nell’ameno abitato di Tivoli, classico borgo all’italiana, con scorci veramente romantici, e dopo 1.3 km dalla stazione siamo già a Villa d’Este, con entrata gratuita essendo la prima domenica del mese (cosa da noi ignorata).

Villa d'Este a Tivoli

Lo scenario che si apre alla nostra vista è magnificente: protagonista l’acqua, in un centinaio di fontane, senza dimenticare il museo interno alla villa ed il suo ordinato e verdeggiante giardino, con vista sulla pianura.
A seguito di almeno cento tra selfie e foto, termina la nostra visita di Villa d’Este con un pranzo nella via che dalla piazza attigua alla villa si sposta all’interno del labirinto di viette. Lì troviamo gli stessi buttadentro di Roma, leggermente più invadenti e sfrontati.
Il ristorante che scegliamo non è quello indicato dal “pr” più convincente, ma solamente quello che per noi ha rapporto qualità-prezzo migliore. La mia ragazza un panino, io del riso nero ai gamberi. Il mio piatto arriva 45 minuti dopo ma almeno era squisito.
Torniamo Roma, scendendo a Tiburtina (capolinea del ritorno), con il treno Avezzano–Roma, percorso inverso a quello dell’andata chiaramente.

Il “menù” del nostro secondo giorno di questo weekend romano vede piazza di Spagna stracolma di turisti, perlopiù persone che non vedevano dell’acqua da secoli e dovevano a tutti i costi bere quella della Barcaccia, sfidando grintosi e minacciosi poliziotti, proseguendo per piazza Navona – più tranquilla, accogliente, frequentata da molti artisti di strada piuttosto “conformati” nella proposta artistica -, poi Pantheon, terminando mestamente con la Fontana di Trevi, che da vari mesi è un cantiere in piena regola, dove i turisti si fermano pochi secondi con la lacrimuccia pronta alla discesa verso il basso. Ultimo tassello di questo itinerario il Quirinale, per poi finire (sempre a piedi) al nostro hotel. Doccia e relax, a seguito di 19 km a piedi.

Nel dopo cena proviamo un altro ristorantino di Trastevere, cimentandoci in una grandiosa Pasta del Vergaro (attesa lunga, proporzionale alla qualità del cibo per fortuna).

Il terzo giorno si parte all’avventura: Roma in bici! Subito ci chiediamo la ragione per cui sono così pochi i punti ove noleggiare le biciclette: facile, è un mezzo troppo pericoloso da usare a Roma!
Ma noi, imperterriti e un po’ romantici, ci armiamo di adrenalina e noleggiamo le Bici&Baci in P.zza di Spagna (uscita metro, sulla dx). Prendiamo l’ascensore (a sx uscita metro) e ci dirigiamo verso Parco del Pincio/Piazza del Popolo. Da Parco del Pincio giriamo facilmente tale ridente e verdeggiante parco, con corredo di foto (e immancabili selfie, essendo equipaggiati d’apposito attrezzo), arrivando al Parco dei Daini e Villa Borghese.
Decidiamo poi di emulare il buon duo Nibali-Aru, scendendo a Piazza del Popolo, sfidando le auto sulla via per Castel Sant’Angelo ed il Vaticano, con relative fermate e foto del caso (e gli immancabili selfie). A seguire l’obiettivo del pomeriggio: la Passeggiata del Gianicolo. Trovando chiuso il pertugio pedonale suggerito dal navigatore del telefono in via delle Fornaci, ci ritroviamo a compiere tutta la salita su viale delle Mura Aurelie, fino ad arrivare alla passeggiata in questione, che per noi significa biciclettata memorabile. Ovviamente, l’immancabile pausa granita alla menta. Entro le 19 dobbiamo restituire la bicicletta, così ci ritroviamo di gran carriera a percorrere le impervie strade romane fino a Piazza del Popolo, per ritoccare poi il Pincio (eravamo così in forma che avevamo un’altra ora di tempo) e quindi Piazza di Spagna. Per una giornata intera di bici 12.50 € a testa, ottimo prezzo veramente!

La sera abbiamo cenato per l’ennesima volta a Trastevere, malgrado l’ambizione personale di provare la cucina ebraica romana. Comunque sia, ennesima cena con i fiocchi a buon prezzo.

Arriviamo mestamente all’ultimo giorno, infatti la vacanza è stupenda e Roma incantevolmente affascinante, non così sporca come dicono molti giornali, “abbastanza” organizzata con prezzi non così esagerati (chiaro che noi non abbiamo mai mangiato proprio davanti al Colosseo o a Piazza di Spagna).

Chiudiamo con una visita a Villa Celimontana, dotata di un giardino non propriamente tra i più curati tra quelli visti, ma ugualmente carino, e Villa Doria Pamphili.

Villa Doria Pamphili, roma

Sbagliando opzione, entriamo dalla parte di Via Aurelia Antica, trovandoci senza passaggio pedonale a superare auto da ambo le parti a velocità sostenuta. Il parco, da quella parte, è subito dotato di qualche attrezzatura sportiva e fontane molto carine, prima di arrivare alla bellissima villa che dà nome al parco. Non si poteva visitarla, ma lo scenario è veramente incantevole. Consigliamo vivamente di entrare dalla parte del Gianicolo, per non rischiare inutilmente la vita!

Con questa speciale visione si chiude il nostro bellissimo viaggio, culminato con una freccia Roma Termini – Verona Porta Nuova. Per chi vorrà visitare Roma, buon viaggio e…. maggnate a Trastevere!

Consigli utili

Dove dormire a Roma
Noi abbiamo scelto un 3 stelle, l’hotel Foro Romano Imperatori. Ottima posizione, a due passi dai Fori Imperiali, e buon rapporto qualità-prezzo.

Come arrivare
Il mezzo prediletto del nostro breve viaggio nella capitale è il treno Frecciargento da Padova a Roma Termini. In meno di tre ore, in totale puntualità, siamo già sul posto.

2 Commenti

  1. Ero a Roma poco tempo fa e devo dire che sei stato molto coraggioso a usare la bici!! Scherzi a parte la tua esperienza è molto simile alla mia, Roma è veramente affascinante…

  2. Ciao Paolo! si vero, coraggioso è la parola giusta, ma non lo farò mai più a Roma ha ha Di certo, il fascino di questa città è sempre incommensurabile, a parte scandali politici e metropolitana a volte imbarazzante! Luca

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