Tra un confine e l’altro: Como e Lugano

A cavallo tra il confine tra Italia e Svizzera ci sono due laghi, quello di Como e quello di Lugano, sulle quali rive stanno nascendo opere architettoniche e artistiche piene di fascino.
Visitandole a distanza di mesi vi si respira una nuova energia, si rimane colpiti e affascinati da quella voglia di novità che dalle grandi capitali europee sta finalmente arrivando anche in altri luoghi. Da sempre Como e Lugano coltivano la loro storia, la loro cultura di confine, ma mai come adesso sono aperte al futuro e alla sperimentazione artistica e architettonica.

In questo itinerario tra Italia e Svizzera vi mostriamo le grandi realizzazioni che arricchiscono i due laghi senza tralasciare le tradizioni, anche quelle gastronomiche.

Ecco cosa troverete in quest'articolo

# Como

Chiunque desideri visitare Como, per avere una visione d’insieme, deve salire a Brunate, piccolo borgo sulla pendice della montagna, considerato il “Balcone delle Alpi”. Ed é da lassù che si rimane senza parole di fronte alla grandezza della natura e dell’ingegno umano.
Non vi aspettate negozi, cose da fare o musei. A Brunate si va per rilassarsi, godersi la vista mozzafiato, riflettere e concedersi un po’ di tempo, magari con un buon bicchiere di vino. Spendendo meno di 10 €, prendendo la caratteristica funicolare, si ha la sensazione di avere tutto ciò che si desidera.


lago (2)

In riva al lago invece, da qualche mese, é possibile ammirare “Life Electric”, una scultura che sembra fondersi bene con l’ambiente circostante, donata alla città dall’architetto statunitense Daniel Libeskind, per ricordare Alessandro Volta e l’invenzione della pila.
Le forme della scultura infatti richiamano la magia degli elettroni che si muovono tra il polo positivo e quello negativo generando corrente elettrica. L’opera è alta 16,5 metri, ma non intralcia la visione dello splendido paesaggio circostante. Le due sinusoidi in acciaio si contrappongono e giocano reciprocamente tra curve, movimento e infiniti riflessi tra acqua e cielo.
Libeskind stesso nella conferenza stampa di  apertura lavori ha così presentato l’opera: “Rappresenta l’energia ed è un atto d’amore verso questo luogo che ha un grande passato ma deve imparare ad aprirsi al futuro”.

Camminando sulla passerella che conduce al monumento si ha proprio l’idea che la città si sia arricchita di quella vitalità ed energia di cui parla l’architetto.

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# Lugano

A 40 km da Como si trova la città di Lugano e dal 12 settembre, sul lungo lago, é visitabile il LAC, Lugano Arte e Cultura, che ha lo scopo di ampliare e valorizzare l’offerta artistica della città e di tutto il Ticino.
La hall dell’edificio è uno dei punti di forza della struttura perché realizzata come una grande finestra che rende il limite tra interno ed esterno appena percettibile.
All’interno, invece, si trovano una sala concertistica, un teatro e un museo.
Il museo é dedicato all’arte svizzera-italiana e l’idea di fondo é quella di lasciare alle opere il ruolo di protagoniste.

lago
I suoi tre piani ospitano la collezione permanente della città e del cantone, mostre temporanee e installazioni che richiamano la musica e le arti visive.
Da non perdere nella visita anche l’adiacente complesso cinquecentesco della chiesa di Santa Maria Angioli annessa all’antico convento dei francescano minori. Ed é proprio qui che la  bellezza del passato si unisce con quella del futuro, regalando alla città di Lugano e ai visitatori una nuova prospettiva.

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Se volete, poi, dedicare un po’ di tempo al lago potete fare un tour sul battello. Sia nelle belle giornate estive che in inverno, il tour è una tappa immancabile per chi visita Lugano e dintorni.
Il prezzo é un po’ elevato, per gli standard italiani,  ma ne vale sicuramente la pena. La vista sulle ville ed i paesini arroccati sulle coste evoca qualcosa di poetico anche, nelle giornate più fredde  e piovose quando gli ampi spazi, si fanno più intimi e rilassati.

# La cucina svizzera

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Il Ticino é caratterizzato dal lago, ma anche da ampie colline e montagne: quindi si trovano salumi e formaggi, prodotti del bosco quali castagne, miele e ovviamente il pesce di acqua dolce.
Ma un piatto veramente tipico di queste zone é la fondue chinoise, carne tagliata a fette sottili che ogni commensale cuoce da sé in una pentola di brodo. È accompagnata da riso bollito, patate fritte e salse assortite, e a fine pasto si può bere anche il brodo. Almeno così fanno gli svizzeri.

Tra Como e Lugano la distanza è proprio breve, ma nel mezzo c’è un confine e un abisso culturale. Per noi è stato affascinante scoprire come le due città, così diverse, si siano contemporaneamente aperte al futuro valorizzando ancora di più le grandi bellezze naturalistiche e storiche che le hanno rese famose e conosciute nel mondo.

 

 

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